DERIVATI DEL POMODORO: SPOPOLA L’EXPORT CINESE, ANCHE IN ITALIA

È boom dell’export di concentrati di pomodoro cinesi, con le vendite all’estero del Dragone schizzate oltre 1,11 milioni di tonnellate nella campagna 2022-23, in crescita del 36% su base annua.

A riferirlo è un’analisi di Tomato News, organo di informazione dell’Amitom, l’associazione dei Paesi produttori del Mediterraneo, a partire dai dati delle Dogane cinesi elaborati da Trade Data Monitor.

Come ripreso anche da Agrisole, si tratta del secondo miglior risultato di sempre, non molto distante dal massimo storico di 1,17 milioni di tonnellate toccato dalla Cina nel 2011/12, grazie a un raccolto record di pomodori da industria di oltre 10 milioni di tonnellate (quest’anno se ne prevedono 7,3 milioni). Il maxi rimbalzo, seguito al forte ridimensionamento sperimentato nel 2021-22, ha spinto le esportazioni di concentrati cinesi su un livello del 30% più elevato rispetto alla media dell’ultimo triennio (857mila) e del 24% se rapportato al risultato pre-Covid.

Il fatturato, ai massimi di sempre nel 2022-23, si è arrampicato fino a 1,18 miliardi di euro, in crescita del 66% anno su anno. Un incasso del 74% più elevato rispetto al dato pre pandemia, che ha migliorato di 185 milioni di euro il precedente primato del 2014-15.

Positivo il bilancio delle vendite in tutti i maggiori sbocchi commerciali – spiega l’analisi – con l’eccezione dell’Africa occidentale, principale bacino di riferimento, dove l’export di derivati cinesi ha ceduto l’8% su base annua.

A dare impulso alle esportazioni sono stati principalmente i paesi mediorientali, Iraq in primis, e l’Europa occidentale, dove a spingere, oltre al Portogallo, maggiore acquirente dell’area, sono stati anche Italia, Spagna e Germania.

In Medio Oriente le esportazioni del Gigante asiatico sono più che raddoppiate. Sostenuta la crescita anche nel blocco dei paesi dell’Europa occidentale (+86% su base annua), ma i maggiori progressi si sono avuti nei Peco (Europa centro-orientale) e nei paesi europei non Ue, dove i volumi sono più che triplicati.

Quanto all’Italia, le importazioni di derivati del pomodoro dalla Cina sono balzate, nel primo semestre di quest’anno, a ridosso delle 55mila tonnellate (dato Istat), un volume, per il 90% costituito da doppi concentrati, in crescita del 43% su base annua. Si tratta di oltre il 60% dell’intero ammontare degli arrivi dall’estero, per una spesa ammontata a 67 milioni di euro (+71%), corrispondenti al 57% dell’intero esborso registrato in questa prima metà dell’anno (117 milioni).

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE

L'iscrizione è quasi completata... Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.