
La maxi operazione di repressione frodi condotta sull’intero territorio nazionale dai Carabinieri del Nucleo Tutela Agroalimentare nell’ambito del settore biologico…
La maxi operazione di repressione frodi condotta sull’intero territorio nazionale dai Carabinieri del Nucleo Tutela Agroalimentare nell’ambito del settore biologico…
“Siamo noi le prime vittime del falso bio”. Questa la prima reazione a caldo di Fabrizio Piva (nella foto), amministratore delegato dell’ente di certificazione del biologico CCPB, dopo la notizia della maxi truffa da 700 mila tonnellate scoperta dalla Guardia di Finanza di Verona per un valore che supera i 220 milioni di euro (leggi le news correlate 1 e 2).
Due episodi di “falso bio” in pochi mesi. L’ultimo in ordine di tempo risale a pochi giorni fa quando i…
Il falso biologico alimentare colpisce sei italiani su dieci che nell’ultimo anno hanno messo nel carrello della spesa prodotti bio…
Lo scorso 22 febbraio il Consiglio dei Ministri, in una delle ultime sedute prima delle elezioni, ha approvato in via…
Decolla il biologico. Secondo lo studio sui dati 2014 effettuato dal Sinab, il Sistema nazionale d’informazione sull’agricoltura biologica del Mipaaf, le superfici coltivate con metodo biologico in Italia hanno raggiunto quota 1,4 milioni di ettari che, su base annua, si traducono in una crescita superiore al 5,4%.
Ortaggi convenzionali e con tracce di pesticidi spacciati e venduti come biologici nell’azienda agricola di famiglia e in un mercatino a km zero. Un servizio delle Iene su Italia Uno ha smascherato un presunto produttore di ortofrutta bio del Veronese.
Nel numero di gennaio del Corriere Ortofrutticolo in distribuzione in questi giorni, è pubblicata una nostra inchiesta dedicata allo scandalo del falso biologico emerso con l’operazione "Gatto con gli Stivali”, la cui notizia è stata data in anteprima da questo sito. Il blitz della Guardia di Finanza di Verona è stato ripreso da giornali e tv anche all’estero.
Crescono gli operatori del biologico in Emilia Romagna (erano 3.585 al 31 dicembre 2010, leggi news) ma non tanto gli agricoltori (che tra il 2009 e il 2010 sono rimasti pressoché gli stessi) quanto coloro che svolgono attività di trasformazione e vendita (quasi +7%). Nello stesso arco di tempo, nella regione-guida del biologico italiano, è diminuita la superficie totale coltivata con metodi biologici.
Limoni provenienti dall’Argentina, arance dal Marocco, carciofi dall’Egitto, tutti spacciati per prodotti biologici “made in Sicily”, come il pistacchio di Bronte, in arrivo invece dall’Iran. È quanto si sostiene in un’inchiesta di Repubblica in cui si denunciano le truffe nel mondo del “bio” siciliano, che ogni anno in Italia fattura 500 milioni di euro.
Non è che l’inizio. I sette minuti sul falso biologico italiano andati in onda su uno dei principali canali televisivi tedeschi (la tv ARD di Monaco) ieri sera alle 21,45 nella popolare trasmissione Report, seguita da milioni di telespettatori, avranno sicuramente un impatto negativo sui consumi e sulle esportazioni made in Italy nel più importante mercato biologico europeo, la Germania appunto.
Possiamo battezzarlo il martedì nero del biologico italiano. La notizia dei sette arresti per truffa e associazione a delinquere, del sequestro di 2.500 tonnellate di falso biologico e delle indagini non ancora concluse della Guardia di Finanza con il coinvolgimento di 22 aziende (ma potrebbe essere solo l’inizio; sull’argomento leggi news correlata).
Dai 1.316 ettari del 2015 ai 2.310,22 del 2017. Sono quasi raddoppiate le superfici coltivate a pomodoro biologico da industria…
Nessuno sa quanto prodotto bio, autentico o falso, sia presente sul mercato. Questo perché manca un database completo su tutte…
Anche Carrefour spiega la propria posizione e le azioni intraprese in merito alla campagna-appello “Comprate più italiano”, lanciata dal nostro…
La Cia-Confederazione italiana agricoltori e il Csa-Centro studi anticontraffazione (dipartimento del Centro Studi Grande Milano) hanno siglato un protocollo di collaborazione teso all’individuazione di strumenti e misure per contrastare il dilagante fenomeno del falso “made in Italy”, anche nel settore agroalimentare.
L’export agroalimentare, che oggi vale quasi 34 miliardi di euro, potrebbe addirittura triplicare con un’azione radicale di contrasto al falso “made in Italy”. Il settore non solo è uno dei più colpiti dalla contraffazione, con un giro d’affari del “tarocco” vicino al miliardo, ma subisce anche la concorrenza sleale dell’"italian sounding".