“La risposta del sistema bancario alle necessità delle imprese è troppo lenta. A causa della crisi finanziaria per gli imprenditori è diventato estremamente difficoltoso e complesso ottenere un finanziamento. E se non ci sarà un’inversione di tendenza diventerà ben problematico sfuggire alla spirale recessiva che incombe sul nostro Paese”.
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E’ stata costituita nei giorni scorsi a Roma la Fima (Federazione Italiana Movimenti Agricoli) che si pone come obiettivo di rappresentare le istanze di un mondo agricolo sempre più in difficoltà. Ne fanno parte associazioni e movimenti di tutta Italia dall’Emilia Romagna sino alla Sicilia che a Roma hanno finalmente dato alla luce l’atteso organismo di tutela.
L’ipotesi allo studio del Governo e delle Regioni che prevede una tassa di scopo sul cibo spazzatura (junk food) trova il consenso di più di otto italiani su dieci (81 per cento) a patto che le risorse siano destinate al sostegno dei cibi genuini del territorio. E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto da Coldiretti attraverso il proprio portale internet.
Una delegazione delle organizzazioni agricole cooperative guidata dai tre presidenti di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi e Agci-Agrital Giampaolo Buonfiglio è stata ricevuta ieri dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Mario Catania (nella foto).
Cambio al vertice di Assologistica. Il rinnovato consiglio direttivo dell’associazione, eletto lo scorso novembre, ha nominato all’unanimità presidente di Assologistica Carlo Mearelli (nella foto), che subentra a Nereo Paolo Marcucci che lascia l’incarico per fine mandato. A seguire, il consiglio ha anche designato i nuovi vice presidenti.
L’eccessiva concentrazione di quote di mercato in mano a pochi gruppi della Grande distribuzione organizzata sta causando restrizioni alla concorrenza, con effetti negativi sulla qualità dell’occupazione, sulla protezione ambientale e sul consumatore finale. A questa forte concentrazione di imprese si contrappone una frammentazione dell’offerta agricola.
Rilanciare il settore della peschicoltura veronese, che da anni attraversa un periodo assai difficile, attraverso un progetto condiviso da un tavolo tecnico costituito dai maggiori organismi del settore. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa promosso dal Consorzio di Tutela della pesca di Verona sottoscritto ieri nella sede della Provincia di Verona.
Mercoledì 11 gennaio la Cia, Confederazione italiana agricoltori, organizza a Roma all’Hotel Barberini Bristol (piazza Barberini 23) un incontro (dalle 9,30) in cui si illustrerà la proposta per una legge nazionale di iniziativa popolare che regoli i rapporti tra “agricoltura e grande distribuzione organizzata e il divario dei prezzi tra produzione e dettaglio.
Per la prima volta, le organizzazioni dei produttori italiane si uniscono sotto lo stesso marchio, la cui denominazione è “Ortofrutta Italia”, e comunicano i loro valori. Il progetto che proseguirà per l’intero 2012, sarà presentato il 25 gennaio alle 11 all’Hotel Royal Carlton di Bologna. A questo si unirà una campagna di comunicazione gestita dal CSO.
La Cia è favorevole alla liberalizzazione degli orari dei negozi. Le polemiche di questi giorni sono eccessive e nascondono anche una certa paura del cambiamento. Certo non si tratta di tenere aperti gli esercizi commerciali 24 ore su 24, ma di ampliare la gamma di opportunità di relazione con i consumatori, sempre più diversificati nelle abitudini e nei bisogni.
"A dicembre, nonostante le feste natalizie, i prezzi al consumo dei prodotti alimentari si sono fermati ed in particolare quelli degli alimentari freschi, come l’ortofrutta e le carni, sono calati dello 0,2% rispetto al mese precedente". Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati provvisori sull’inflazione a dicembre diffusi dall’Istat.
“Il ‘caro-benzina’ spinge all’insù i prezzi dei prodotti agro-alimentari – soprattutto frutta e verdura – che dal campo alla tavola viaggiano per oltre l’80% su gomma e mette a serio rischio il futuro di tantissime serre e aziende agricole, per molte delle quali si prospetta addirittura la chiusura”. A lanciare l’allarme è la Cia, Confederazione italiana agricoltori.
“Il 2011 è stato un anno complicato, ma anche di consolidamento per OPO Veneto, dove sono state gettate le basi per un ulteriore rafforzamento”. Sono parole del presidente dell’op veneta Francesco Daminato (nella foto) a conclusione del Consiglio di Amministrazione che si è tenuto alla vigilia della notte di San Silvestro per esaminare i bilanci: il consuntivo e il preventivo.
Numerosi titolari di aziende ortofrutticole dell’area dello Stretto hanno costituito la cooperativa agricola "Vallate", con sede legale a Gallico di Reggio Calabria. Ai vertici della nuova coop è stato nominato presidente l’agronomo Sandro Passalia, che sarà affiancato dal vice presidente Filippo Maltese e dai consiglieri Angela Fortugno, Pietro Violi e Rosario Antonio Princi.
Il Veneto ha aderito al “Progetto di ricerca interregionale sul Cancro batterico del Kiwi”, in base al quale l’università di Udine, Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, condurrà uno studio triennale di ricerca e sperimentazione interregionale sulle possibilità di contrasto alla batteriosi dell’actinidia, causata dal batterio Pseudomonas syringae pv. Actinidiae.
Con l’inizio del nuovo anno è ufficiale il divorzio tra Federdistribuzione e Confcommercio-Imprese per l’Italia. L’Associazione delle imprese della distribuzione moderna, guidata da Giovanni Cobolli Gigli (nella foto) ha infatti annunciato la decisione di operare in forma autonoma rispetto a Confcommercio. La scissione è stata decisa dal consiglio direttivo il 22 dicembre scorso.
Resta circoscritto il grado di conoscenza dei consumatori italiani in materia di prodotti Dop e Igp. Un fattore che in generale si riflette sulla capacità di attribuire il giusto valore alle denominazioni d’origine, di coglierne appieno le caratteristiche distintive e di riconoscerne un premium price. È quanto emerge da un’indagine Ismea.
Fruitimprese non ci sta e attacca frontalmente Coldiretti dopo il comunicato, diramato pochi giorni prima di Natale dall’associazione di categoria dei coltivatori diretti guidata da Sergio Marini, che ha lanciato l’allarme riguardo a prodotti venduti al pubblico a prezzi definiti stellari sfruttando il periodo natalizio (leggi news).
Dopo gli incontri tenuti alla presenza dei panificatori che stanno tenendo alta l’attenzione sui problemi della categoria, i locali della Cna di Modica (Ragusa) hanno ospitato una riunione richiesta dai commercianti ambulanti di frutta e verdura. Presenti all’incontro il responsabile Commercio della Cna provinciale, Michele Arabito, e Carmelo Caccamo, responsabile territoriale della Cna di Modica.
Dalle ciliegie vendute a 30 euro al chilo alle albicocche che arrivano a 20 euro al chilo fino alle pesche offerte a 15 euro al chilo. E’ lunga la lista dei prodotti con i prezzi schizzati alle stelle con l’arrivo del Natale. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che nonostante la crisi sono in molti ad acquistare prodotti ritenuti “snob”.
"La terra coltivata da una impresa agricola, deve avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a chi la compra per fini speculativi o hobbistici". E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini secondo il quale il decreto ‘Salva Italia’ "farà pagare alle imprese agricole attraverso l’Imu un ulteriore costo di un miliardo di euro".
Si è svolto giovedì 15 dicembre nella sede Confagricoltura di Saluzzo il corso in due serate su “L’evoluzione dei consumi e nuove tendenze per la filiera dell’ortofrutta” tenuto dai tecnici dell’organizzazione agricola cuneese ad oltre una ventina di aziende. L’iniziativa rientra nella mis. 111-A del Psr 2007/2013 riservata alla formazione nel settore agricolo.
Le quattro organizzazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri si incontrano al ministero delle Politiche Agricole con il ministro Mario Catania per discutere i problemi di settore anche legati alle conseguenze che la manovra avrà sul comparto primario. Catania si è detto disponibile all’apertura di un tavolo di intesa con il ministero dell’Economia.
Meno burocrazia e più efficienza per le imprese agricole del territorio regionale. E’ nato in Emilia Romagna il registro unico dei controlli (Ruc) sulle imprese agroalimentari. E’ il primo archivio informatizzato in Italia che permetterà di incrociare le informazioni sui controlli, ai quali le aziende del mondo agroalimentare sono soggette da parte di diverse amministrazioni.
La Cia, Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto evidenzia che l’agrumicoltura italiana attraversa un momento particolarmente drammatico dovuto ai fenomeni economici della globalizzazione dei mercati e quindi alla concorrenza spietata che subiscono i nostri prodotti da parte di Paesi emergenti, che proprio in campo agricolo esprimono la maggiore capacità concorrenziale.
Il Ministero delle Politiche agricole ha già avviato un tavolo nazionale dedicato all’ortofrutta a cui siedono i produttori e i rappresentanti della distribuzione moderna. “Si tratta di far colloquiare le due parti per un miglior funzionamento della filiera", ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura Mario Catania (nella foto) nel corso di un’audizione al Senato.
Il volume d’affari delle agromafie, ovvero delle attività della criminalità organizzata nel settore agroalimentare, ammonta oggi a 12,5 miliardi di euro (il 5,6 per cento dell’intero business criminale). E’ quanto emerge dal primo rapporto sui crimini agroalimentari in Italia realizzata dalla’associazione di categoria della Coldiretti e l’istituto di ricerca Eurispes.
"La stagione della produzione agricola si è aperta all’insegna dell’incertezza per quanto riguarda il nostro prodotto di punta, il pomodoro; e chi fino a ieri confidava nella zucchina per bilanciare i conti, oggi dovrà rinunciare anche a quello; dato che – per una serie di circostanze avverse – la domanda è crollata nel giro di pochi giorni, fino alla paralisi totale delle ultime ore".
Sarà Cosimo Lacirignola (nella foto), direttore della sede italiana del Ciheam, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, a ritirare, a Palermo, il Premio Internazionale don Pino Puglisi. L’appuntamento, giunto alla VII edizione, è un rendez-vous internazionale dedicato alla memoria del sacerdote ucciso dalla mafia, organizzato dall’associazione Jus Vitae.
“In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, è importante sostenere gli agricoltori e promuovere il Made in Italy. Attraverso questi programmi di promozione i nostri prodotti Igp, Dop, biologici e di qualità potranno essere ancora più apprezzati e consumati all’estero, conquistando nuovi mercati in quei Paesi attenti ad una corretta e salutare alimentazione”.
La Federazione dei medici pediatri (FIMP) in un depliant invita a non dare ai propri figli cibi convenzionali – tra cui frutta fresca e cereali – ma solo prodotti industriali pensati esplicitamente per l’infanzia (0-3 anni). L’invito ha provocato reazioni contrarie. Il Movimento Difesa del Cittadino ha preso posizione affermando che i contenuti del depliant celano ‘una pubblicità nascosta’.
”Benzina, trasporti e logistica incidono complessivamente per circa un terzo sui costi della frutta e verdura ed assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari e di conseguenza l’effetto più evidente del rialzo nelle quotazioni dei carburanti è un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande in vendita nei supermercati”.
Nell’ambito dell’annuale assemblea di Arepo, l’associazione delle regioni europee per i prodotti di origine, nata per la promozione dei prodotti DOP e IGP tra i consumatori europei, svoltasi recentemente a Firenze, è stato siglato un importante accordo tra la stessa Arepo e Necstour, la rete delle regioni europee che propongono il turismo sostenibile.
“Da questo decreto per le imprese agricole tante tasse e niente sviluppo”. Questo il commento del Presidente di Confagricoltura Mario Guidi alla manovra da 30 miliardi di euro approvata domenica dal Consiglio dei ministri. “Quello varato da palazzo Chigi non possiamo considerarlo un provvedimento improntato all’equità” dichiara il numero uno dell’associazione di categoria.
I costi di produzione delle aziende agricole restano elevati (+4,3% nel terzo trimestre dell’anno). Il dato viene posto in evidenza da Confagricoltura sulla base dei risultati dell’indagine Ismea sull’andamento dei settori in base alla percezione degli operatori. L’analisi Ismea pone in evidenza che, in tutti i settori, la principale voce di spesa percepita alta e in aumento è quella dei carburanti.
Luciano Trentini, presidente dell’Intergruppo Promozione della Commissione Europea e direttore del CSO di Ferrara è intervenuto a Varsavia, su invito del Ministero dell’Agricoltura polacco, all’incontro promosso dallo stesso, in collaborazione con la Commissione Europea, Direzione Generale Agricoltura per discutere il nuovo approccio per la promozione agricola europea.
Non è febbre alta, ma il termometro indica un leggero stato influenzale per le aziende agricole nel terzo trimestre 2011. Complice il peggioramento della fiducia e la complicazione del quadro economico-finanziario che sta contagiando tutti i settori. Lo rileva l’Ismea nell’indagine panel sulla congiuntura dell’agricoltura italiana.
È ufficiale: l’Italia dovrà rinunciare a più della metà dei finanziamenti europei (circa 19 milioni di euro) concessi per far fronte al crollo dei consumi conseguente alla pandemia da Escherichia coli. La conferma è giunta con una nota diffusa dalla Commissione europea (leggi news). Inoltre, un’ulteriore ratifica è arrivata anche dal Ministero delle Politiche Agricole.
Botta e risposta tra Catania e Ciolos stamane al Summit della Coldiretti di Roma. Soffermandosi sulla questione della regionalizzazione il ministro delle politiche agricole Mario Catania ha affermato che esiste la possibilità che aziende che distano 500 metri, ma in mezzo hanno un confine regionale, rischino di trovarsi con livelli di sostegno completamenti diversi.
Come può un piccolo agricoltore destreggiarsi tra il continuo gioco degli acquisti al ribasso praticato dalle aziende della grande distribuzione e la necessità di rientrare dei costi della propria produzione? Scegliendo i canali di vendita diretta o valorizzando la qualità dei propri prodotti. È questa la scelta che stanno seguendo sempre più aziende agricole lodigiane.