LA PESCA SATURNIA ATTIRA L’ATTENZIONE DEI RISTORANTI INGLESI

La pesca Saturnia continua il suo viaggio a vele spiegate. Il marchio della pesca platicarpa (con cui vengono commercializzate cinque differenti varietà: Ufo2, Ufo4, Stark Saturn, Ops e Strike) su cui l’azienda agricola Eleuteri di Montecosaro (Macerata) sta scommettendo e investendo risorse da anni, sta ottenendo riscontri crescenti sul mercato.

I quantitativi, seppur ancora limitati e sviluppati su 40 ettari di terreno, sono in crescita. Quest’anno si raggiungeranno i 10 mila quintali, duemila in più rispetto allo scorso anno. “Le richieste sono in netto aumento anche se i prezzi sono rimasti in linea con quelli dello scorso anno” – spiega Marco Eleuteri (nella foto con in mano la pesca Saturnia durante un evento all’Expo), direttore commerciale dell’Aop Armonia di Battipaglia (Salerno), e produttore della Saturnia grazie all’azienda di famiglia. “Non abbiamo incrementato il numero di clienti. Però quelli storici hanno deciso di puntare ulteriormente su questo prodotto grazie agli incoraggianti segnali ottenuti dalle vendite”.

Il piano non prevede crescite produttive vertiginose, così di moda invece per esempio in Spagna, dove sulle pesche piatte, le Paraguayo, le previsioni parlano di un incremento produttivo del 230%, concentrato principalmente a Lerida (l’altra zona produttiva di peso è a Murcia), con capacità produttive che arrivano a 500 quintali per ettaro. Un’impostazione quest’ultima che predilige una logica industriale.

”Noi preferiamo fare un passo alla volta, crescere in maniera equilibrata e costante – precisa Eleuteri, che sottolinea soprattutto le differenze tra i due prodotti. “La pesca spagnola punta tutto sulla produttività, sul calibro e in parte sul grado brix. Ma non profumano. La Saturnia, obiettivamente, è tutta un’altra storia in fatto di aroma e gusto, con le sue qualità organolettiche che le consentono di ottenere un alto livello qualitativo”. I risultati crescenti ottenuti dalla Saturnia hanno oltrepassato anche i confini nazionali, pur restando un prodotto che per la gran parte viene commercializzato in Italia.

Il mercato inglese sta dimostrando grande interesse – rivela Eleuteri – capendo le differenze intrinseche tra la Saturnia e la più Paraguayo. Abbiamo iniziato inoltre una collaborazione con un’azienda distributiva italiana con sede a Londra che serve l’Horeca. I risultati sono incoraggianti. Abbiamo iniziato in questi giorni l’invio di 2-3 mila chili a settimana nei migliori ristoranti di Londra che ci richiedono la Saturnia”.

Numeri che fanno rientrare il prodotto in una nicchia, di alta qualità, che però è pronta ad allargarsi. “In collaborazione con la Regione Marche stiamo predisponendo un progetto che prevede l’estensione della produzione di Saturnia con altri 50 ettari affidati a giovani produttori marchigiani. In futuro si potrebbe creare un consorzio o una cooperativa, che segua il nostro disciplinare di produzione, per allargare il mercato di questo prodotto d’eccellenza”.

Per far conoscere e apprezzare la Saturnia Eleuteri sta organizzando incontri ed eventi soprattutto in chiave culinaria, facendo scoprire i diversi abbinamenti a cui la pesca piatta marchigiana si presta in cucina. L’ultimo in ordine di tempo all’Expo con lo chef stellato Michele Biagiola del ristorante Le Case di Macerata che si è cimentato a sperimentare succulenti abbinamenti con la Saturnia all’interno dello spazio “Love It” di Expo. Saturnia sarà inoltre protagonista di un concorso a premi – “Vinci un weekend enogastronomico a Montecosaro, borgo medioevale della Pesca Saturnia”, dal 13 al 28 giugno organizzato in collaborazione con i gruppi Alì (Veneto) e Dimar (Piemonte).

Emanuele Zanini

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