“La pera, ed in particolare la Abate, è un’eccellenza italiana, è un prodotto leader e le aziende che la commercializzano devono dimostrare di essere all’altezza del ruolo di leader”. Mauro Grossi (nella foto), presidente dell’Op Afe (gruppo Salvi) chiama in causa i grandi player emiliani per la mancata valorizzazione di questa eccellenza.
“Non è pensabile che il quantitativo di Abate, da considerarsi quasi di “nicchia” anche in un anno di eccezionale produzione come il 2011, possa mettere così in crisi il mercato. Tocca alle aziende commerciali, sia cooperative che private, trovare la soluzione al problema che sta esclusivamente nell’organizzazione di sistema”.
Insomma, lei dice, gli strumenti, sia organizzativi che normativi, ci sono…
“E spetta a noi farli funzionare. C’è il consorzio Igp, la normativa regionale sull’interprofessione, i fondi Psr, l’Ocm, i servizi del Cso… tutti fattori che, se ben utilizzati, sono al servizio delle imprese per la gestione della situazione e soluzione del problema”.
Recentemente l’assessore emiliano Rabboni vi ha suonato la sveglia…
“Rabboni va ringraziato per il ruolo di stimolo che sta giocando sulla regolamentazione dell’Igp e l’utilizzo del marchio. Uno stimolo che dimostra ancora una volta che il vero nodo da sciogliere sta nelle imprese di commercializzazione, che devono essere disposte a rinunciare ad una parte della rispettiva autonomia aziendale a fronte dell’urgenza non più rinviabile di tutelare la produzione e tutta la filiera economica del settore”.
Anche sull’export si deve fare di più?
“In un mercato sempre più globalizzato è impensabile affrontare nuove opportunità senza una strategia di sistema. Nessuna delle migliori aziende commerciali nazionali ha la forza di presidiare con successo i nuovi mercati emergenti. Bene quindi tutte le iniziative di comunicazione e promozione comuni, a partire dal progetto ‘Ortofrutta d’Italia’ del Cso, ma le stesse possono avere un senso e, soprattutto ottenere risultati, soltanto se alla base sono sostenute da una comune strategia di governo del prodotto”.
Lorenzo Frassoldati
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