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MINISTRO NON SNOBBARE L’ORTOFRUTTA, ANCHE QUESTO È MADE IN ITALY

Qualcuno prima o poi dovrà spiegare al ministro Martina che in Italia, oltre al vigneto, esistono anche un grande frutteto e un grande orto grazie ai quali siamo i secondi esportatori d’Europa. Lo diciamo con grande rispetto ma anche con fermezza perché le ‘assenze’ del nostro ministro sul fronte ortofrutta si ripetono e sono sospette.

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PERE: NASCE UN MAXI POLO DA 1 MILIONE DI QUINTALI, E SPUNTA ANCHE IL KIWI…

Il dado è tratto. Il mondo della pera italiana di qualità si aggrega attorno a due poli: il progetto Per.A. – a larghissima base cooperativa – guidato da Luca Granata sotto l’ombrello di Apo Conerpo e il coordinamento operativo di Agrintesa e una nuova aggregazione (leggi news) che chiameremo per comodità ex-PeraItalia, a larga base privata ma con significative presenze cooperative (Apofruit, Terremerse).

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CON MAZZONI LA NEWCO PER.A. CRESCE ANCORA. INTANTO PERAITALIA RIDISEGNA LA GOVERNANCE

Commentando venerdì scorso la sfida aggregativa e di mercato tra Per.A. (leggi news), il nuovo maxi-polo emiliano guidato da Luca Granata, e il consorzio PeraItalia, già attivo da 2 anni, scrivevamo che “pare di capire che PeraItalia va avanti e si profilano due grandi poli della pera italiana di qualità: a grandi linee, uno a forte impronta cooperativa e uno a maggioranza privata.

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PERE, COME PER LE FIERE LA SFIDA TRA DUE MAXI POLI

Un’eruzione, come per le fiere. Che erano una, poi due poi tre, per tornare alla fine a due. Così per la pera. Una regina della nostra frutta, con una varietà – la Abate – giudicata una eccellenza assoluta che abbiamo solo noi e prodotta in un territorio limitato (Bologna-Modena-Ferrara).

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ORTOFRUTTA IGP? IL MARCHIO CONTA POCO, CONTANO GLI UOMINI

Bravo Marco Eleuteri. Il dinamico direttore commerciale di Aop Armonia (e premiato dal Corriere Ortofrutticolo tra i Protagonisti 2014) conversando con Mirko Aldinucci di Italiafruit.net ha detto quello che molti pensano in privato ma che non dicono in pubblico, perché anche nel mondo dell’ortofrutta vige il politically correct.

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NONOSTANTE TUTTO, EVVIVA L’EXPO (ANCHE SE SI PARLERÀ SOPRATTUTTO DI VINO)

Chi ha la pazienza di seguire questi commenti sa che non abbiamo risparmiato critiche e ironie non sulla Expo in quanto tale ma sulla ondata di retorica sul tema “diritto al cibo” che ha accompagnato l’avvicinamento al grande evento milanese. Ma ora che la Expo è partita e davanti allo spettacolo osceno di una minoranza violenta e irresponsabile (e fin troppo tollerata) che ha devastato la città proprio nel giorno dell’inaugurazione, ripetiamo con orgoglio right or wrong, it’s my country.

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TRA EXPO E FRAGOLE C’È DI MEZZO… LA GDO

Su Italiafruit.net Marco Salvi chiede con sacrosanta ragione un cambio di passo alla Gdo nella gestione del prodotto fragola con più attenzione al prodotto italiano rispetto a quello spagnolo. Il numero uno di Salvi-Unacoa sollecita anche una maggiore collaborazione nella filiera e una più equa ripartizione del valore.

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GRUPPO ORSERO: I TRE ELEMENTI CHIAVE DELL’ACCORDO

C’è voluto più tempo del previsto per far quadrare un’operazione che ‘era nell’aria’ da mesi, che si era resa necessaria da qualche anno e la cui conclusione era prevista per la fine del 2014. Evidentemente non è stato facile (con un debito verso le banche di 245 milioni di euro) portarla a termine ma almeno non è stato tempo sprecato: alla fine la conclusione – sintetizzata in questo documento in 5 punti che abbiamo appena pubblicato (leggi news) – sembra assolutamente positiva.

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IENE & PESTICIDI: È LO SPETTACOLO, BELLEZZA!

Secondo voi, un prodotto che ha una immagine ‘sfigata’ (copyright di Francesco Pugliese, uno che non ha peli sulla lingua) può essere trattato con i guanti nei servizi televisivi? Sappiamo che nell’informazione fa notizia non il cane che morde l’uomo ma l’uomo che morde il cane. In più certa informazione, soprattutto alla tv, indulge più allo spettacolo che alla correttezza dei dati (è stato coniato anche un termine, si dice infotainment, letteralmente informazione-spettacolo).

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CUOCHI, PRIMEDONNE E LA CENERENTOLA ORTOFRUTTA

Le primedonne del cibo italiano. E come tali bizzose, irascibili, spesso antipatiche, con tanta puzza sotto il naso, competitive e gelose dell’altrui fama, inorgoglite da effimeri successi televisivi. Sono i 25 chef superstellati invitati dal ministro Martina al ministero per il primo Forum della cucina italiana.

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GLI SPAGNOLI CE LE SUONANO SEMPRE. ECCO PERCHÉ…

Il nostro bravo Paolo de Castro nella sua qualità di agri-relatore dei negoziati Ue-Usa (Ttip) per il Parlamento europeo sta lavorando per far capire in giro per l’Europa che questo trattato può essere una grande risorsa e un motore di sviluppo per l’economia europea ed in particolare per quella italiana, bisognosa di crescita e di export come nessuna.

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DOPO TANTI BUCHI NELL’ACQUA, CON LA GDO CI PROVA MARTINA

Quante volte ci siamo detti che a mediare con la Gdo può essere solo la politica per l’evidente sproporzione di ‘peso’ col mondo produttivo-commerciale. E quante volte la politica ha tentato di mediare senza cavare un ragno dal buco, per l’evidente mancanza di peso dei vari ministri (poi i ministri passano e la Gdo resta…).

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EXPORT, ALTRO RECORD. PERÒ BASTA CON GLI ANNUNCI

Chi ha la pazienza di seguirci, sa che siamo refrattari all’ubriacatura da eccellenze o record. Però l’Istat ha certificato un nuovo record nelle esportazioni del nostro agroalimentare che ha raggiunto nel 2014 quota 34,3 miliardi con una crescita del 70% negli ultimi 10 anni (si vede che prima eravamo molto scarsi…).

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CARO MINISTRO, A BERLINO DOVEVI ESSERCI…

Da qualche anno i ministri italiani snobbano Berlino e Fruit Logistica. Martina non ha fatto eccezione. Un importante evento legato all’Expo, e ́ la scusa ufficiale. Prendiamo atto, pero ́ qualche sassolino dalle scarpe dobbiamo togliercelo. Il general manager di Fruit Logistica, Gerald Lamusse, annuncia una edizione monstre della rassegna berlinese: visitatori da oltre 130 nazioni, espositori a quota 2.750 da 83 paesi.

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L’AGRICOLTURA È PASSATA DI MODA, LO SAPEVATE?

Vedete come è fatta la comunicazione. Tutto il giorno a parlare delle manovre per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Scena, retroscena, nomi lanciati, sussurrati, bruciati… Già non se ne può più prima che cominci. Viene da dire: fatelo in fretta questo presidente e basta, torniamo ai problemi del Paese.

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È NATA LA CABINA DI REGIA SULLA PASTA. E L’ORTOFRUTTA CHE FA, STA A GUARDARE?

Udite, udite: è nata la cabina di regia sulla pasta. Lo annuncia il ministero delle Politiche agricole assieme a quello dello Sviluppo economico. Obiettivo: promozione e sostegno alla competitività dell’intera filiera, stimolo e supporto ad accordi di filiera, favorire i processi di aggregazione dell’offerta, percorsi di valorizzazione e di incentivazione della materia prima di qualità.

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DECRESCITA FELICE? RASSEGNAMOCI AD UNA MEDIOCRE NON-CRESCITA

Sotto l’albero di Natale si mettono buoni propositi. Per cui facciamo uno sforzo di ottimismo della volontà, anche se prevale il pessimismo della ragione. L’agricoltura complessivamente non sta bene (al di là di alcuni trionfalismi di facciata) e l’ortofrutta ne è un po’ il ventre molle: grandi potenzialità, scarsi risultati.

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LA FRUTTA FA BENE O È BUONA? CHE DILEMMA…

Il simpatico faccione di uno chef napoletano di grido ci informa che il gorgonzola non solo è buono ma fa anche bene. E dire che una volta quel formaggio veniva giudicato ‘pesante, troppo grasso’… La frutta secca solo pochi anni fa veniva guardata con sospetto: “mangiane poca che è piena di grassi”.

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IL MEDITERRANEO TORNA DI MODA: L’ITALIA SI SVEGLIERÀ?

Più o meno negli stessi giorni di fine novembre il ‘nuovo’ Egitto del generale al-Sisi si presentava a Roma per rilanciare la partnership economico-commerciale tra i due Paesi mentre in Sicilia per iniziativa del ministro Martina aveva luogo la “Conferenza agricola Euro-Mediterranea”, che ha riunito a Palermo i rappresentanti di 30 Paesi del Bacino mediterraneo, evento di punta del Semestre italiano di presidenza dell’Unione europea.

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MITI VERI E FASULLI, E LA VOCE DELLE IMPRESE CONTRO I LUOGHI COMUNI

Novembre, tempo di conti in campagna e di bilanci. E di rapporti dei centri studi. Come quello di Agri2000 su Innovazione e sostenibilità che ci ha ricordato che l’Italia deve fare i conti con un perdurante deficit agroalimentare di 7 miliardi di euro, argomento una volta all’ordine del giorno e oggi oscurato dalle tante chiacchiere sui nostri ‘primati’.

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DI SPENDING REVIEW IN AGRICOLTURA NESSUNO PARLA PIÙ

Torno sul taglio di 100 milioni di fondi pubblici per l’export – di cui ho scritto ieri (leggi news) – non per annoiare i lettori ma perché ogni giorno le cronache economiche ci offrono nuovi spunti. Invitavo a non fasciarsi la testa per questo annuncio perché tutto può succedere attorno a questa legge di Stabilità (cioè la Finanziaria 2015) presa tra mille fuochi.

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EXPORT, IL NUOVO MARCHIETTO DEL MADE IN ITALY A RISCHIO

Vedo che (giustamente) suscita clamore e (un po’ di) indignazione la notizia che nella legge di Stabilità (cioè la Finanziaria 2015) è previsto un taglio ai fondi per l’export (meglio: rilancio internazionale del made in Italy) per 130 milioni. Così su quel capitolo resterebbero solo briciole (19 milioni).

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PREZZI E CONSUMI FANNO CRAC? FACCIAMO UN “PATTO”

Crisi dei consumi: serve un patto col consumatore. Crisi di pesche e nettarine: serve un patto con la Gdo. Crisi delle patate: serve un altro patto con la Gdo. Troppe fiere: serve un patto tra gli enti fieristici magari con la benedizione del Ministero. Poi è ovvio che per fare tutti questi ‘patti’ il mondo produttivo e commerciale dovrebbe fare patti al proprio interno e mettersi d’accordo con se stessi.

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RISORSE PUBBLICHE CALANTI, MA LE OP HANNO UN “TESORETTO”…

Il settore vitivinicolo ha speso nell’annualità 2013/2014 quasi il 100% delle risorse a disposizione dell’Ocm vino pari a circa 337 milioni di euro, il 99,8% del budget. Lo comunica il ministero. 243 milioni su 337 sono stati utilizzati per la ristrutturazione/riconversione dei vigneti e la promozione sui mercati terzi.

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SORPRESA, AL TAVOLO DELL’EXPORT MANCA SOLO L’ORTOFRUTTA

Comunicato stampa del Ministero delle politiche agricole del 7 ottobre. “Oggi presso la Sala Cavour del Mipaaf si è svolta una riunione del tavolo per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare a cui hanno partecipato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, e il Viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda.

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LA PIZZA CONTRAFFATTA. DOVE? A NAPOLI

Mentre il ministero annuncia per marzo 2015 il Forum europeo sulla lotta alla contraffazione agroalimentare scopriamo che anche la pizza napoletana – uno dei simboli della nostra cultura gastronomica nel mondo – è in larga parte contraffatta con ingredienti estranei alla nostra tradizione, per certi versi adulterata e che in alcuni casi può addirittura fare male alla salute.

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AGRICOLTURA “IMMAGINARIA” E I GUAI DELL’ORTOFRUTTA

C’erano una volta i giornalisti agricoli. Razza oggi quasi estinta perché sui giornali e in tv di agricoltura non si parla più. Si parla di cibo, di cuochi, di ricette, di agricoltura immaginaria, da rotocalco, non dell’agricoltura vera intesa come attività economica che deve dare un reddito e che deve stare sul mercato.

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MACFRUT, CHAPEAU BAS A DOMENICO

Dunque la sorpresa della prima giornata di Macfrut, come leggiamo in un comunicato della stessa Fiera di Cesena, che chiude oggi, è stato l’annuncio del presidente Domenico Scarpellini durante il convegno che ha aperto la manifestazione.

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GDO, FORNITORI CON L’ACQUA ALLA GOLA. CHE FINE HA FATTO L’ART. 62?

Dopo tanti convegni, appelli, analisi quello che si può dire in conclusione di questo Macfrut ‘storico’ (ultima edizione a Cesena e ultima edizione guidata da patron Scarpellini) è che chi sta pagando il prezzo più alto della crisi sono le imprese produttive e che si vedono poche speranze di invertire la rotta nella tenaglia prezzi bassi-consumi bassi- redditi bassi (o nulli).

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DA RABBONI TRE PROPOSTE ANTI-CRISI. DA VALUTARE SERIAMENTE

C’è un rischio grande come una casa nell’attuale situazione di crisi, che si chiama sfiducia, demotivazione. Tutto va male, continua andare male e non ci sono segnali di inversione di tendenza. Da qui il pessimismo diffuso nel mondo dell’ortofrutta. Ma cambiare verso, come dice il fortunato slogan di Renzi, dipende da noi, solo da noi.

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SPENDING REVIEW IN AGRICOLTURA? SI PUÒ FARE, PERÒ FUORI I NOMI…

Che dire? Buone notizie in arrivo. Alla fine della giostra l’intervento comunitario per la crisi della frutta estiva è stato non solo tardivo ma anche (e forse per questo) irrilevante. Acqua fresca sul disastro pesche e nettarine. Il nuovo schema di aiuti per l’embargo russo è una aspirina contro la febbre a 40. Meglio che niente, però ci vuole ben altro.

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RUSSIA, L’EUROPA POLITICA FA I DANNI. L’AGROALIMENTARE PAGA

L’altra sera ero a cena con un imprenditore del mondo del vino che parlava con interesse delle prospettive di vendita sul mercato russo. E mi sono venute in mente le cassette di frutta vuote esposte al World Food Moscow da una azienda italiana con la provocatoria didascalia: "Questa cassetta è vuota grazie all’ipocrisia degli Usa e grazie alla stupidità dell’Europa" (leggi news).

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