Quanto è accaduto all’azienda Pannitteri (leggi news 1 e 2) poteva succedere anche in altre parti d’Italia ma il fatto che sia successo in Sicilia ci fa pensare male, anzi, peggio. Ci fa pensare che questa terra meravigliosa, prima regione ortofrutticola d’Italia, prima regione biologica d’Italia, un giardino profumato nel cuore del Mediterraneo, non si sia mai riscattata dalle sue antiche catene.
Stai guardando: Il commento
Il Marocco fa paura. Non c’è solo Ruby ‘rubacuori’ ad agitare le cronache italiane, anche i pomodori marocchini tolgono il sonno ai produttori ortofrutticoli europei, “ma soprattutto italiani – dice la Cia – in seguito all’ingresso massiccio e indiscriminato di pomodori dal Marocco, che vengono “sdoganati” in Spagna, ma soprattutto in Francia (leggi news correlata).
Il Marocco fa paura. Non c’è solo Ruby ‘rubacuori’ ad agitare le cronache italiane, anche i pomodori marocchini tolgono il sonno ai produttori ortofrutticoli europei, “ma soprattutto italiani – dice la Cia – in seguito all’ingresso massiccio e indiscriminato di pomodori dal Marocco, che vengono “sdoganati” in Spagna, ma soprattutto in Francia.
Cooperazione batte organizzazioni agricole 1 a 4. Mentre la ‘retata’ al ministero dell’Agricoltura (news 1 e 2) prefigura un ‘anno zero’ per la casa comune degli agricoltori italiani, all’incontro col premier (dimissionario) Monti e col ministro (anch’egli dimissionario in pectore) Catania c’erano quattro presidenti a rappresentare il mondo delle imprese agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri).
L’intervento sul km zero dei giorni scorsi del direttore del Corriere Ortofrutticolo su questo sito ha avviato un dibattito che si sta allargando. Siamo orgogliosi del fatto che il commento di Lorenzo Frassoldati abbia suscitato tante reazioni che ci hanno confermato, tra l’altro, non solo sulla bontà della nostra linea giornalistica indipendente ma anche sul crescente seguito del nostro sito.
In due giorni tra i convegni di Italia Ortofrutta e un seminario al Ministero sulle filiere il ministro Catania ha fatto un bilancio di quanto fatto dal suo ministero formulando una sorta di ‘testamento’ politico da lasciare al suo successore. Tra l’elenco delle cose fatte e da fare ha infilato un sibillino annuncio: intende candidarsi? “Comincio a pensarci adesso” (leggi news).
Ringrazio quanti mi hanno telefonato o scritto via mail per congratularsi per il commento di ieri qui sul sito del Corriere Ortofrutticolo (“Basta col km zero, voglio le arance a chilometri mille!”). Quando si scrivono queste cose, così un po’ di getto, l’impressione è che sia come far saltare un tappo, aprire un vaso di pandora di rancori e malumori repressi a lungo e che finalmente si sfogano.
Ancor prima che Natale arrivi e i cenoni delle feste siano imbanditi, Coldiretti sa già quanto consumeremo e cosa berremo. “Sulle tavole degli italiani saranno stappate il 24% in meno di bottiglie di champagne ma calano caviale e succedanei del 12% mentre tende a scomparire anche la frutta esotica con ananas, manghi, avocado e datteri in calo del 12%”, ci informa Coldiretti (leggi news).
“La lezione di Oscar” era il titolo del mio editoriale sul Corriere Ortofrutticolo del giugno scorso. Fa piacere che adesso altri commentatori del settore, come l’amico Roberto della Casa, tengano d’occhio l’inventore della formula Eataly, un genio del marketing che ha capito che per fare business occorre fare in primo luogo cultura, innovazione, formazione, immagine.
Non sappiamo con certezza se sia proprio arrivato il tempo della verità per gli OGM (fanno male, non fanno né male né bene, fanno bene e risolvono i problemi dell’alimentazione globale) ma sappiamo che questo tempo si sta avvicinando. In Normandia, un ricercatore per due anni ha sperimentato nel più assoluto riserbo mais OGM su una popolazione significativa di topi.
Finiva il primo Macfrut, edizione settembrina, e a Cesena si accendevano i riflettori sulla Technogym di Nerio Alessandri, primo esempio italiano di wellness valley al cui richiamo hanno risposto due o tre ministri, il presidente della Repubblica, un ex presidente degli Stati Uniti e una variopinta folla di vip e industriali, dalla famiglia Agnelli in giù. Scusate se è poco.
Fedagro Mercati ha tirato le orecchie al ministro Catania per le parole da lui pronunciate all’assemblea Coldiretti dei primi di luglio (leggi news). Andiamo a rileggere in sintesi quanto detto dal ministro (leggi qui l’articolo completo): “Tuttavia ci sono molte altre cose da fare, a partire dal funzionamento della filiera italiana".
Venerdì scorso sembrava fatta, era già pronto il comunicato di annuncio, poi il progetto di Interprofessione della pera ha subìto uno stop per le obiezioni sulla governance dell’organismo sollevate da una delle professionali agricole. “Approfondimenti tecnici sono in corso”, è la voce che filtra dal gruppo di lavoro guidato da Mario Tamanti.
Programmare le produzioni, aggregare e governare l’offerta (anche con nuovi modelli: finalmente, diciamo noi) per recuperare margini e competitività e dare speranze di reddito ai produttori. La Regione Emilia Romagna – sulla spinta della crisi estiva e di quella autunnale di pere e kiwi – si è fatta carico dei problemi di tutta l’ortofrutta nazionale.
Sui mezzi di informazione fa notizia l’allarmismo, il terrorismo, non il buonismo. E’ la vecchia storia dell’uomo che morde il cane, e non viceversa. Quindi è quasi naturale che l’Espresso lanci un’inchiesta “Troppa chimica nel piatto” (leggi news). Sottotitolo: “Mele lucidate. Prugne tirate a cera. Peperoni patinati e pomodori tutti uguali.
L’iniziativa giusta nel momento sbagliato. O, per lo meno, non nel momento migliore. Domenica, in occasione della partita di calcio di serie A tra Lazio e Cagliari lo Stadio Olimpico di Roma ospita il primo atto della campagna di comunicazione “Spicchi di salute”, promossa da Regione Sicilia, Consorzi di tutela del prodotto e Organizzazioni dei Produttori insieme ad Unaproa.
Il biologico italiano guarda a Paesi come la Germania, la Francia e il Regno Unito, ha scoperto Svezia e Danimarca, oltre a Svizzera, Stati Uniti e Giappone, ma, cogliendo una delle indicazioni più interessanti emerse dal Biofach 2012, dovrà misurarsi, prima che sia troppo tardi, con la grande crescita dei consumi di prodotti biologici nei mercati dell’Est e del centro Europa.
Mentre a Berlino una bella fetta dell’economia agroalimentare del Paese sudava le sette camicie per esportare la nostra ortofrutta, quindi a favore del made in Italy, in patria si scatenava l’ennesima puntata della tragicommedia “la Zucchina d’oro”. Con esponenti delle associazioni dei consumatori che berciavano in televisione contro gli ‘speculatori’.
Il sistema Italia ancora una volta si è presentato in ordine sparso: diviso tra 2 padiglioni e mezzo, i commercianti/esportatori di Fruitimprese fuori Piazza Italia con un loro stand ma con alcuni loro soci importanti presenti anche nello spazio allestito dal Cso. Dov’è il sistema imprese tricolore? Il confronto con altre realtà (Spagna, Francia ma anche Turchia) è davvero imbarazzante.
E’ sempre più one-day-show: mercoledì ci si scalda, giovedì si corre come matti, venerdì si chiacchiera e si prende un caffé in un clima prefestivo già con le valigie in mano. In pratica l’unico vero giorno utile è giovedì: il costo della partecipazione per le imprese andrebbe diviso per le 8-10 ore in cui veramente qui c’è tutto il mondo dell’ortofrutta. Un costo astronomico su cui riflettere.

Non è che l’inizio. I sette minuti sul falso biologico italiano andati in onda su uno dei principali canali televisivi tedeschi (la tv ARD di Monaco) ieri sera alle 21,45 nella popolare trasmissione Report, seguita da milioni di telespettatori, avranno sicuramente un impatto negativo sui consumi e sulle esportazioni made in Italy nel più importante mercato biologico europeo, la Germania appunto.
Delusi i movimenti ecologisti, a partire da Greenpeace. Ma, almeno, a Durban (Sudafrica), il vertice sul clima delle Nazioni Unite, il n.17 della serie, non si è concluso in un fallimento completo. C’è mancato poco che ognuno non andasse per la propria strada: gli americani, che non ne volevano sapere di concludere un qualsivoglia accordo e hanno fatto per giorni ostruzionismo.
La convulsa giornata di martedì seguita ai 7 arresti della Guardia di Finanza di Verona e alle notizie diffuse dalle stesse Fiamme Gialle sulle società coinvolte e sulle dimensioni della truffa (leggi news) ci pongono, non per la prima volta, davanti ad alcune riflessioni di fondo che riguardano in particolare le reazioni del settore biologico quando esso si trova, diciamo così, ‘sotto attacco’.
Il patto tra Spagna e Francia per difendere le proprie produzioni, il presunto silenzio dell’Italia in materia di Pac e rappresentanza in Europa, con le reazioni degli enti di categoria tra cui il presidente della Cia Giuseppe Politi, e altri temi ancora hanno portato a una serie di commenti sul profilo facebook del Corriere Ortofrutticolo che in parte riportiamo qui di seguito.
Uno dei Paesi mediterranei più inclini all’agricoltura biologica è la Tunisia. Oggi il biologico è uno degli elementi su cui la nuova Tunisia, uscita dalla Rivoluzione dei Gelsomini, punta per lo sviluppo delle aree svantaggiate dell’interno, quelle non beneficiate dal turismo e dalle quali la rivolta ha raggiunto Tunisi e ha portato alla cacciata di Ben Alì.
Non è stata chiarita l’origine, si conoscono le conseguenze: tragiche dal punto di vista della salute, catastrofiche dal punto di vista economico. L’epidemia da Escherichia coli sviluppatasi in Germania ha provocato fino all’8 giugno 27 morti e 2.400 contagi creando un’emergenza sanitaria che ha coinvolto tutto il settore alimentare dei prodotti freschi dal quale l’epidemia sarebbe partita.
Chi ci conosce sa che ci piace fare le cose per bene. Così abbiamo aspettato un po’, ma ora siamo pronti. Abbiamo rinnovato il sito del Corriere Ortofrutticolo, in linea con quello che richiede una moderna informazione on line: semplicità, chiarezza, linearità. Contenuti agili, aggiornati ogni giorno dalla nostra redazione web; per essere sempre informati di cosa si muove nel mondo dell’ortofrutta.