In Spagna è in corso una conversione di massa verso il biologico. Ad affermarlo è Richard Soepenberg, un olandese che si è trasferito nel distretto di Malaga, nel sud della Spagna, per diventare il direttore commerciale della ditta Frunet Bio.
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In Svizzera il numero di aziende biologiche produttrici di patate è sceso del 30% (-249 aziende) nel periodo dal 2000 al 2014, mentre la superficie totale su cui si coltivano le patate bio è aumentata del 22% (da 464 a 564 ettari). Evidentemente si è verificato un processo di concentrazione con meno aziende ma decisamente più grandi.
Bio Val Venosta viaggia a vele spiegate. La fase di raccolta di mele biologiche è terminata con numeri in progressivo e costante aumento: quest’anno sono state raccolte ben 25 mila tonnellate di prodotto bio, quasi il 10% in più rispetto al 2014, dovuto anche al clima favorevole.
Sugli scaffali della Gd italiana ed estera e nei migliori negozi del settore specializzato, arriva il peperone Italiano biologico Alce Nero di varietà Cornelio. Frutto del lavoro degli agricoltori di Brio, realizzato in collaborazione con la ditta sementiera Enza Zaden, si caratterizza per la tipica forma a corno, l’invitante colorazione rossa e gialla, il gusto dolce e l’alta digeribilità da cui si è tratta ispirazione per il nome: Delicato.
Il comparto del biologico continua a crescere ma bisogna fare sempre più attenzione ai “furbetti”, che tentano di cavalcare l’onda danneggiando di fatto chi opera con professionalità. A sottolinearlo è Tom Fusato (nella foto), direttore commerciale di Brio spa., una delle principali realtà italiane del settore “bio”.
E’ partito da qualche settimana con un test in due reparti ortofrutta ad insegna Conad Ipermercato, nei Centri Commerciali Punta di Ferro di Forlì e Le Befane di Rimini, un progetto innovativo di grande rilevanza per lo sviluppo dei consumi del biologico.
Le coltivazioni biologiche rivestono un ruolo sempre più importante nell’agricoltura italiana, interessando oggi circa 1,4 milioni di ettari, vale a dire oltre il 10% della superficie agricola utilizzabile complessiva, e solo nel 2014 si sono estese su 80.000 nuovi ettari, con un incremento del 5% sull’anno precedente.
Greenpeace ha pubblicato oggi, 21 ottobre, i risultati di un’analisi sulle mele acquistate nei supermercati di 11 Paesi europei, Italia compresa. Mentre i test sulle mele biologiche non hanno evidenziato tracce di pesticidi, ben l’83 per cento delle mele prodotte in modo convenzionale sono risultate contaminate da residui di pesticidi, e nel 60 per cento di questi campioni sono state trovate due o più sostanze chimiche.
Offrire un’alimentazione più sana a milioni di persone, in gran parte bambini e ragazzi, che ogni giorno mangiano fuori casa, migliorando il livello di salute della popolazione e riducendo la spesa sanitaria: sono alcuni dei vantaggi che si possono ottenere proponendo un menu biologico a chi frequenta la ristorazione collettiva.
Con l’autunno arrivano nuove proposte nella gamma di offerta Almaverde Bio, il marchio leader del biologico italiano. Si tratta di melagrane e kiwi gialli proposti nella linea "gli Speciali" lanciata da Canova, la Società del Gruppo Apofruit, specializzata in ortofrutta biologica che ha diversificato la propria gamma con linee assortimentali differenziate per prodotto e servizio: gli Speciali, i Piccoli, gli Esotici, gli Aromi, i Germogli, i Vivisano, i Sottobosco.
L’Agenzia francese Agence Bio ha annunciato che il mercato dei prodotti biologici dovrebbe ancora progredire del 10% nel 2015 per raggiungere i 5,5 miliardi di euro di fatturato. L’insieme del settore – distributori, produttori, trasformatori e superfici di produzione – è raddoppiato in cinque anni.
Tom Fusato (nella foto), direttore commerciale di Brio, azienda veronese specializzata nel biologico, rivela al Corriere Ortofrutticolo la sua idea sul bio, commentando i dati che vedono una continua ascesa del settore.
E’ in ottima salute la filiera biologica italiana. Tutte le cifre 2014 sono in crescita, ma il trend che davvero sorprende è quello dei consumi: gli acquisti crescono a doppia cifra. A testimoniarlo è l’"Osservatorio Sana 2015", promosso da Ice e curato da Nomisma, su incarico di BolognaFiere, in collaborazione con Federbio e Assobio.
Il biologico si rinnova e vede Toscana ed Emilia allearsi per la promozione di un settore che intercetta sempre più consumatori. Interventi di ammodernamento della produzione, di concentrazione e innovazione degli stabilimenti di lavorazione, nuovi progetti sperimentali come assistenza tecnica unificata per tutta la Toscana, comunicazione in rete di dati e bollettini e razionalizzazione del trasporto su gomma per accorciare la strada tra il prodotto e il consumatore.
Un giro d’affari al consumo superiore ai 2,1 miliardi di euro nel solo canale domestico, senza considerare quindi tutto quello che passa attraverso la ristorazione, i bar, le mense e in generale il food service. E’ quanto vale il biologico in Italia (alimentare e non) secondo una recente stima di Ismea presentata al Sana di Bologna nell’ambito del convegno “Tutti i numeri del biologico italiano” a cura di Sana, Ismea, Sinab e Nomisma.
Ci si attende un’edizione da record per Sana, la kermesse del biologico, giunta alla ventisettesima edizione, che andrà in scena per quattro giorni a Bologna in fiera, da sabato 12 a martedì 15 settembre. A dirlo sono i numeri: con una crescita del 25% degli espositori (giunti a 700), dopo l’organizzazione a Expo del padiglione del biologico e del parco della biodiversità a cura delle stesse Sana e BolognaFiere.
Decolla il biologico. Secondo lo studio sui dati 2014 effettuato dal Sinab, il Sistema nazionale d’informazione sull’agricoltura biologica del Mipaaf, le superfici coltivate con metodo biologico in Italia hanno raggiunto quota 1,4 milioni di ettari che, su base annua, si traducono in una crescita superiore al 5,4%.
Primo semestre record per Almaverde Bio. Nei primi sei mesi del 2015 l’il marchio specializzato nel biologico ha ottenuto un netto incremento delle vendite per un valore al consumo di 35,1 milioni di euro, il 16% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. La crescita sta interessando tutti i comparti merceologici dell’ampia gamma di offerta a marchio Almaverde Bio che vanta complessivamente oltre 400 referenze.
Cresce a doppia cifra il biologico, 17,3 per cento l’aumento del giro d’affari nell’ultimo anno, per un valore complessivo di 3 miliardi di euro (fonte: Anabio – Associazione delle imprese agricole a conduzione bio), più come crescita culturale di un consumatore che crede questi prodotti importanti per la salvaguardia dell’ambiente e per uno sviluppo davvero sostenibile che non per motivazioni salutistiche e di salubrità.
L’Expo si è colorata di verde venerdì scorso in occasione della giornata che la CIA ha dedicato al biologico con l’assemblea di Anabio, l’associazione delle imprese agricole a conduzione “bio” aderenti alla Confederazione. Una giornata “ad hoc” per fare il punto sulla crescente attenzione che i consumatori prestano alle produzioni biologiche.
18,4 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti bio: 3,2 milioni (+14,8% rispetto all’anno precedente) sono clienti abituali e acquistano bio tutte le settimane; 3,2 milioni di famiglie (+8,4%) acquistano bio 1 volta al mese e 12 milioni di famiglie acquistano bio ogni 3 mesi. I consumatori più attivi, prevalentemente donne, sono di fascia di età tra i 25 e i 44 anni e fra i 55 e i 64 anni.
Stivali ai piedi, vanghe e badili, zappe e rastrelli nelle mani, sorriso sulle labbra e tanto entusiasmo: ecco la fotografia di numerosi piccoli agricoltori bio, studenti della scuola primaria secondaria, ma anche piccini della scuola dell’infanzia, di alcuni istituti di Milano che hanno aderito al progetto Bio Orti nelle scuole.
Secondo i dati dell’Istituto di Ricerca sull’Agricoltura Biologica (FIBL) e della Federazione Internazionale per l’Agricoltura biologica (IFOAM), a scala globale, l’agricoltura biologica è in continua espansione: la superficie attualmente destinata all’agricoltura biologica nel mondo è di circa 43,1 milioni di ettari, con una crescita del 12% rispetto al 2012.
Si è tenuto a Bruxelles il Consiglio europeo dei Ministri dell’agricoltura, a cui ha partecipato il Viceministro dell’Agricoltura Andrea Olivero (nella foto). Nel corso dei lavori è stata discussa la proposta di compromesso presentata dalla Presidenza Lettone al fine di pervenire ad un accordo in Consiglio (general approach) sulla proposta di regolamento per produzione biologica della Commissione.
L’agricoltura biologica all’Expo c’è. Il Parco della Biodiversità, progettato e realizzato da BolognaFiere grazie all’esperienza di oltre 27 anni con Sana, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, è l’area tematica dedicata all’agricoltura che tutela l’ambiente, che garantisce fertilità alla terra e offre cibo attento al benessere dell’uomo; all’agricoltura biologica, che per sua natura conserva e valorizza la biodiversità.
In Germania continua senza sosta l’ascesa del mercato del biologico. Nel 2014 il mercato bio nel Paese tedesco è cresciuto del 4,8%, con un fatturato arrivato a valere 7,91 miliardi di euro (contro i 7,55 miliardi di euro nel 2013). Secondo gli operatori del settore, la crescita della domanda in tutti i punti vendita dimostra che il bio ha ancora del potenziale inespresso.
I marchi delle catene distributive proseguono nella loro crescita, almeno in Germania. Secondo uno studio realizzato dalla società di consulenza Inverto, infatti, le private labels hanno già raggiunto una quota del 30% sulle vendite totali di prodotti alimentari della grande distribuzione organizzata tedesca. Secondo lo studio, inoltre, vi è ancora spazio per ottenere ulteriori incrementi.
Negli incontri di questi giorni a Bruxelles con gli europarlamentari, la rappresentanza permanente d’Italia e gli Uffici della Commissione, Confagricoltura ha chiesto di scongiurare l’ipotesi di rigetto della proposta di regolamento sul biologico attualmente in esame, sottolineando l’importanza di avere un quadro normativo europeo più omogeneo che eviti i forti disequilibri del mercato interno, tuteli il prodotto europeo e dia maggiori certezze sulla qualità delle importazioni.
Biofach (Norimberga, 11-14 febbraio) è stato, ancora una volta, un appuntamento indispensabile per riflettere sulle tendenze in atto nei principali mercati. Ecco un quadro della situazione, anche se l’aggiornamento non è ancora aggiornato al 31 dicembre 2014, per nessun Paese.
Nel corso del 2014 l’Olanda ha registrato un aumento esponenziale dell’export di ortofrutta biologica. Una crescita significativa dovuta soprattutto all’aumento dei volumi dei prodotti bio cresciuti in serra. Ha confermarlo è il Ministro degli Affari economici olandese, Sharon Dijksma (nella foto), secondo cui le vendite di prodotti organici coltivati in serra sono aumentate considerevolmente nell’ultimo anno.
Bio Val Venosta, in occasione del Biofach, il salone dedicato al mondo del biologico in corso a Norimberga fa il punto della situazione della stagione. “La raccolta ha dato risultati positivi – spiega Gerhard Eberhöfer (nella foto), responsabile delle vendite del prodotto Bio Val Venosta – con mele di qualità eccellente sia dal punto di vista organolettico che estetico.
Nel 2014, il fatturato delle esportazioni olandesi di prodotti agroalimentari biologici ha raggiunto un valore totale di 928 milioni di euro ed è aumentato dell’11% rispetto al 2013. Questi sono i dati presentati in occasione del salone Biofach a Norimberga, dove i Paesi Bassi sono, come ospite d’onore, presenti con un padiglione che ospita circa 100 espositori.
Nuovo appuntamento internazionale per Brio, azienda leader nella commercializzazione di prodotti alimentari biologici, che oltre alla capofila italiana conta due società collegate in Germania (Brio Deutschland a Monaco) e in Francia (Brio France a Monteleger e Perpignan).
La domanda di prodotti alimentari biologici da parte dei consumatori americani è destinata ad aumentare sempre più. Secondo lo studio del mercato del biologico (United States Organic Food Market Forecast & Opportunities, 2018) si prevede che il mercato dei cibi biologici crescerà di circa il 14% l’anno entro il 2018.
E’ stata presentata ieri durante l’incontro organizzato da Almaverde Bio a Bologna (leggi news) un’indagine di mercato sulla notorietà del marchio Almaverde. L’indagine – svolta dalla società di ricerca Beyond Research dal 31 ottobre al 7 novembre scorsi – è stata condotta su un campione di 1.000 persone rappresentativo dell’universo di riferimento (famiglie italiane).
“La raccolta delle mele è giunta al termine – spiega Gerhard Eberhöfer (nella foto), responsabile delle vendite di Bio Val Venosta – i risultati sono positivi e in linea con le stime fatte a luglio dai produttori. Bio Val Venosta si afferma tra i primi posti in Italia e in Europa come produttore di mele biologiche, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Il 40% dei consumatori italiani é interessato a prodotti salutistici e il 77% delle famiglie del Bel Paese nel 2013 ha acquistato in almeno un’occasione un prodotto alimentare biologico ma la quota del bio sul mercato alimentare é di appena l’1,96%. E’ dunque facile intuire che le potenzialità del settore sono per molti versi ad oggi ancora inespresse.
Ortaggi convenzionali e con tracce di pesticidi spacciati e venduti come biologici nell’azienda agricola di famiglia e in un mercatino a km zero. Un servizio delle Iene su Italia Uno ha smascherato un presunto produttore di ortofrutta bio del Veronese.
La Germania sta bloccando la riforma del biologico in Europa: insieme ad altri Partner europei, non appare per ora pronta a fare un ulteriore passo in favore del rafforzamento della produzione biologica, soprattutto quella importata dal mercato mondiale, i cui prodotti presentano standard qualitativi non sempre conformi alle rigide regole europee.
L’interesse nel mondo per gli alimenti biologici continua. Nella maggior parte degli Stati industrializzati dell’occidente il mercato si sviluppa in modo del tutto positivo, come sottolinea in una nota Biofach, la fiera dedicata al bio in programma a Norimberga dall’11 al 14 febbraio 2015 dove si aatendono 2.200 espositori. Una proposta sempre più ampia di alimenti bio, nuovi canali di vendita e una buona fidelizzazione della clientela portano a continue crescite di fatturato.