I risultati delle attività sviluppate con il piano nazionale sementi biologiche (PNSB), che si è ufficialmente concluso lo scorso 30 giugno, sono stati illustrati a Milano nell’ambito di un incontro organizzato dal CRA, il consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.
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Soddisfazione a Bio Südtirol per la raccolta 2014. "Le nostre mele si presentano con un’ottima qualità e ottimo colore – dice Werner Castiglioni (nella foto), direttore commerciale Bio Südtirol -. Così è stato per varietà importanti come Gala e Golden, adesso attendiamo il raccolto delle Pink Lady, tra fine ottobre e fine novembre, ma siamo fiduciosi".
“Bio Val Venosta – spiega Gerhard Eberhöfer (nella foto), responsabile delle vendite del prodotto Bio – si afferma tra i primi posti in Italia e in Europa come produttore di mele biologiche, sia in termini quantitativi che qualitativi. In grado di garantire ai propri clienti uno standard unico in termini di rintracciabilità, certezza della provenienza e sicurezza, Bio Val Venosta è in grado di coprire la richiesta garantendo il prodotto disponibile 12 mesi all’anno.
L’ottimo andamento delle vendite di prodotti biologici spinge in alto la fiducia degli operatori del settore. È quanto emerge da un’indagine Ismea su un panel di circa 500 aziende, tra imprese agricole e industrie di trasformazione, presentata al Sana nell’ambito di un convegno.
Il biologico continua a guadagnare spazio sia nel carrello dei consumatori che sui terreni degli agricoltori. Gli acquisti “bio” crescono ormai ininterrottamente dal 2005, con un andamento assolutamente anticiclico, e sale la spesa degli italiani anche per nuovi prodotti come caffè, pasta e omogeneizzati biologici.
In controtendenza rispetto all’andamento generale a tavola aumentano solo gli acquisti di prodotti biologici che fanno registrare un incremento record del 17,3 per cento per i prodotti confezionati nella grande distribuzione.
Per il terzo anno consecutivo cresce in Italia la percentuale di consumatori di alimenti a marchio bio: nel 2014 è salita infatti al 59% registrando un netto incremento sia rispetto al 54,5% del 2013 (+4,5%) sia rispetto al 53,2% del 2012 (+5,8%). Solo il 41% degli italiani, ben al di sotto quindi della metà della popolazione del nostro paese, dichiara di non aver mai acquistato un prodotto bio negli ultimi dodici mesi.
Se il mercato dell’ortofrutta convenzionale arranca, non si può dire altrettanto del biologico. Secondo gli ultimi dati del rapporto "Bio in cifre 2014" elaborato dal Sinab, Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica, e da Ismea, nei primi cinque mesi del 2014 i consumi nel mercato italiano del biologico sono cresciuti del 17,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Frutta, verdura e cereali biologici contengono livelli più elevati di sostanze antiossidanti, spesso associate a un minore rischio di tumori e altre malattie. La ricerca è stata condotta dall’Università di Newcastle e pubblicata sul British Journal of Nutrition. Ortaggi e frutta biologici contengono più sostanze antiossidanti.
Nei supermercati della Francia sono state riscontrate delle irregolarità sul peso degli ortaggi confezionati di un noto marchio francese di prodotti biologici. Il peso effettivo delle verdure e degli ortaggi bio confezionati non corrisponderebbe al dato riportato sugli involucri. Un video pubblicato su YouTube mostra la differenza tra il peso reale e il peso indicato sulle confezioni di varie tipologie di verdure bio che portano il brand di una nota azienda.
Salgono le vendite di ortofrutta biologica in Norvegia. Lo scorso anno nel Paese scandinavo gli acquisti di frutta e verdura bio sono saliti del 37%. Bama, azienda norvegese ai vertici nelle vendite, in appena una settimana ha commercializzato oltre 80 tonnellate a settimana di carote biologiche. Un vero e proprio record.
Il mercato francese di Rungis pensa al bio. Nel 2015 infattiè prevista l’apertura del padiglione D6 (nella foto) che diventerà una vera e propria vetrina dell’offerta di produzioni biologiche. Il futuro padiglione, prolungamento dei padiglioni di vendita D4 e D5, sarà il primo e unico edificio del Mercato di Rungis dedicato esclusivamente alla fornitura di prodotti biologici, con tutti i comparti.
Secondo la pubblicazione della Federazione delle Industrie Alimentari biologici tedesche (BÖLW) le superfici destinate a colture biologiche sono cresciute nel 2013 in Germania di solo il 2%. Di conseguenza la produzione nazionale biologica non è in grado di soddisfare la crescente domanda.
“Il settore agroalimentare, e in particolare il biologico, può essere davvero una leva potente per uscire dalla crisi economica. L’Italia è al primo posto in Europa per numero di aziende e superfici dedicate al ‘bio’, con un fatturato che ci colloca in sesta posizione nella classifica mondiale.
La domanda per cibi “biologici” e’ in crescita negli EAU, Emirati Arabi Uniti, grazie alla maggiore consapevolezza dei consumatori, sempre più attenti a consumare cibi sani e rispettosi di una dieta equilibrata, salutista e che utilizzi alimenti il cui processo di produzione sia rispettoso dell’ambiente.
In un mercato alimentare francese in difficoltà non manca tuttavia una buona notizia: i prodotti biologici continuano a crescere. L’Agenzia Bio, che cura lo sviluppo e la promozione dell’agricoltura biologica con una piattaforma di informazione nazionale, ha pubblicato le cifre 2013 del mercato del bio.
Chiusa l’edizione del 2013, che ha registrato un record di visitatori (+ 20% rispetto al 2012), la prossima edizione di SANA, il 26° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, riaprirà i battenti nel quartiere fieristico di Bologna il 6 settembre, per concludersi martedì 9 settembre.
La Puglia è al primo posto in Italia per la produzione di uva da tavola biologica. Secondo i dati dell’Osservatorio Regionale per l’Agricoltura Biologica (ORAB – Puglia) la regione vanta 2.419 ettari di uva da tavola convertiti al metodo di agricoltura bio. Di questi 1.315 ettari sono biologici certificati e 1.103 ettari sono in conversione.
Biologico meno caro e dunque più accessibile ai consumatori. Le vendite dei prodotti bio sono in crescita e i negozi della grande distribuzione Usa presto dovranno adattarsi a nuovi prezzi. Poiché, come è logico, se il bio costerà meno, la clientela risulterà più propensa all’acquisto, soprattutto nei supermercati, dove il confronto con i prodotti convenzionali è immediato.
Un nuovo ruolo nel biologico, che rafforzi una presenza già significativa e apra nuove prospettive per conquistare la leadership nella produzione e nel mercato dell’ortofrutta coltivata con tecniche naturali e certificate, rispettose della salute e dell’ambiente.
Incontri in classe, uscite didattiche nel magazzino Brio e serata con un medico nutrizionista per essere testimonial produttivi del mondo del biologico. Uno dei progetti a cui partecipa la Cooperativa La Primavera è “In Bocca al Lupo”, organizzato dal Comune di San Giovanni Lupatoto (Verona) insieme ad A.Ve.Pro.Bi (Associazione Veneta Produttori Biologici e Biodinamici).
Negli Stati Uniti il biologico è in continua crescita. A confermarlo sono i dati più recenti messi a disposizione dall’Usda, il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense. Il biologico si espande a vista d’occhio a livello nazionale e internazionale, con oltre 25 mila aziende certificate in più di 120 Paesi del mondo.
Con una base sociale di 11 imprese specializzate nella produzione di alimenti biologici a cui si è aggiunto anche la Organic Food Retail, società controllata da Ki Group primario distributore italiano di prodotti biologici, a rappresentare la distribuzione, con la recente apertura del primo punto vendita a marchio a Milano, si completa, per Almaverde Bio tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione.
Spetterà al Parlamento europeo che nascerà dalle elezioni del prossimo maggio approvare la proposta di nuovo regolamento che riguarda il biologico e l’etichettatura dei prodotti bio in Europa, presentata nei giorni scorsi a Bruxelles e basata sulla grande consultazione pubblica lanciata dalla UE nel 2012.Tre gli obiettivi principali: garantire i consumatori, sostenere i produttori, facilitare il passaggio degli agricoltori alla produzione biologica.
La Commissione europea ha varato la proposta di riforma sul biologico di cui l’Italia é tra i leader europei e mondiali. La sfida é rilevante: basti pensare che negli ultimi 10 anni la domanda di prodotti bio nell’Unione europea é quadruplicata mentre la produzione interna é appena raddoppiata.
Un anno fa, a Norimberga, Almaverde Bio e Ki Group erano abbottonati: l’intesa tra i due gruppi c’era per aprire insieme una nuova catena di negozi specializzati a marchio Almaverde e tuttavia modalità dell’intesa e tempi di realizzazione non erano evidentemente maturi, il piano industriale dell’operazione non era ancora precisato in ogni suo aspetto.
L’arancia di Ribera DOP protagonista in due importanti appuntamenti. Venerdì scorso si è conclusa la quattro giorni di Biofach a Norimberga a cui l’Arancia di Ribera DOP Biologica ha partecipato all’edizione 2014 dal 12 al 15 febbraio. Quello di Norimberga rimane il più importante appuntamento internazionale del settore dell’ortofrutta biologica.
Stagione positiva per le mele biologiche della Val Venosta, caratterizzate da qualità di alto livello e buoni volumi. A parlarne in una video intervista è Gerhard Eberhöfer (nella foto), responsabile delle vendite del prodotto bio Val Venosta, in occasione della fiera Biofach, la più importante rassegna mondiale dedicata al biologico, in corso di svolgimento a Norimberga.
Nonostante la crisi, in Spagna le vendite di prodotti biologici registrano dati in crescita. Magrama, il Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, ha rivelato che l’anno scorso gli spagnoli hanno speso 998 milioni di euro in prodotti biologici. Dal 2006, le vendite sono aumentate del 44,5%. I prodotti più richiesti sono ortaggi, frutta, legumi e noci, che rappresentano il 40% degli acquisti.
Tornerà alla ribalta televisiva nel periodo natalizio il biologico a marchio Almaverde Bio, per confermare e consolidare il dialogo costante con i consumatori italiani sempre più attenti e consapevoli dei valori del biologico. La campagna pubblicitaria Almaverde Bio raggiungerà, a partire dal 22 dicembre,oltre 25 milioni di contatti utili sul target responsabili acquisto.
"Il 2013 è stato un buon anno per il biologico italiano" dice Fabrizio Piva (nella foto), amministratore delegato CCPB. Dicembre è tempo di bilanci grazie ai dati pubblicati in questi giorni da Ismea e dalla Commissione Europea. Nel suo ultimo bollettino Ismea scrive che i consumi domestici di prodotti bio confezionati nella gdo sono cresciuti in un anno del 7,9% rispetto a settembre 2012.
La produzione biologica nell’Unione Europea, che oggi rappresenta il 5% del totale, in soli cinque anni potrebbe raddoppiare toccando il 10% delle produzioni agricole. Ad affermarlo è Ulrich Schmutz, dell’università Humboldt di Berlino in occasione della giornata dell’agricoltura e dell’allevamento biologico tenutasi in Spagna.
L’agricoltura biologica tedesca ha aumentato i suoi ricavi a 1,53 miliardi di euro nel 2012. Rispetto all’anno precedente si tratta di un incremento del 12%. Gli alti prezzi dei cereali e di frutta e verdura biologici, oltre che una forte espansione della zootecnia, in particolare nel settore avicolo, sono i principali fattori di questo sviluppo positivo.
L’Osservatorio sul prodotto agroalimentare biologico di SDA Bocconi (Bio Management Lab) e FederBio, la Federazione Italiana dell’Agricoltura Biologica e Biodinamica, hanno stretto un accordo di collaborazione pluriennale. Lo scopo è quello di contribuire alla creazione di un ‘sistema bio Italia’ efficiente, dinamico e moderno.
"Il biologico si riafferma come eccellenza del sistema agroalimentare italiano. Oggi più che mai bisogna puntare su questo settore per rispondere alla crisi, aumentando export e occupazione". E’ questo il commento del presidente di AIAB, Vincenzo Vizioli (nella foto), ai dati diffusi dall’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
La cooperativa Ortofrutta Grosseto ha annunciato nel corso del SANA l’acquisizione di Officina Alimentare Italiana, portando a termine il primo progetto integrato di filiera in Toscana. Ortofrutta Grosseto, attraverso i suoi 130 produttori, conferisce in condizioni ottimali materie prime agricole, per l’80% biologiche, a Officina per la trasformazione.
Secondo i dati previsionali presentati a SANA 2013 da Nomisma, sulla base di una ricerca sul campo, le vendite di prodotti biologici aumenteranno quest’anno in Italia del 6,9 per cento. Invertendo la tendenza del 2012, saranno i punti vendita più grandi, con una superficie superiore ai 200 metriquadri, a guidare la crescita, con un +7,6%.
Il seminario dell’Osservatorio SANA per illustrare l’indagine compiuta in collaborazione con Nomisma sui canali di distribuzione del biologico e insieme per presentare i dati analitici del SINAB sul settore, è stato uno dei momenti più significativi del giorno di apertura del Salone bolognese, insieme alla visita dell’ecologista indiana Vandana Shiva.
Il biologico piace sempre di più, sia ai consumatori che agli agricoltori. Non solo le vendite di prodotti “bio” aumentano ormai ininterrottamente dal 2006, dimostrando un andamento del tutto anticiclico, ma allo stesso tempo crescono anche gli ettari dedicati e le imprese coinvolte. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in occasione del “Sana”.
Una ricerca dell’agenzia bio-Market.Info ha dimostrato che nella prima metà del 2013 hanno aperto in Germania 24 nuovi supermercati biologici. Estrapolando il dato per l’intero anno. L’anno scorso hanno aperto 81 nuovi negozi specializzati (oltre 200 metri quadri di superficie di vendita) e supermercati biologici (circa 400 metri quadri).