La domanda di banane biologiche da parte dei Paesi dell’Unione europea è in crescita. Produttori ed esportatori di frutta hanno notato che l’Ue aumenta del 20% all’anno la domanda di banane bio. Per questi frutti, prodotti senza l’aggiunta di elementi chimici i consumatori europei pagano fino all’80% in più rispetto alla frutta standard.
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Si è svolta venerdì 1 giugno l’assemblea generale ordinaria del Consorzio il Biologico di Bologna. Dal consiglio di amministrazione sono usciti Remo Ciucciomei e Maurizio Zucchi, sostituiti rispettivamente da Elisa Pedrazzoli e Claudio Mazzini. Pertanto il cda risulta così composto: Lino Nori (nella foto), presidente; Fabrizio Piva, vicepresidente.
I giudici hanno accettato l’istanza di costituzione a parte civile di FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, unica ammessa in tale veste, all’apertura del processo a due delle sei persone accusate di frode commerciale e fiscale emersa attraverso l’operazione ‘Gatto con gli stivali’ (leggi news correlata).
Quel piccolo seme piantato con coraggio e determinazione venticinque anni fa, quando ancora il concetto di agricoltura biologica era poco conosciuto e destava più perplessità che condivisione, è oggi una realtà solida, leader nella distribuzione dei prodotti biologici e biodinamici in Italia. EcorNaturaSì Spa quest’anno festeggia infatti i 25 anni dall’inizio dell’attività.
Un successo per il CCPB la presentazione del suo nuovo servizio di certificazione degli impatti ambientali per le filiere agroalimentari ed agroenergetiche. La proposta di CCPB è un innovativo modello di valutazione e certificazione, incentrato su due disciplinari tecnici che fissano requisiti e criteri per il calcolo degli impatti ambientali delle filiere in questione.
È un bilancio più che soddisfacente quello che il 2011 ha riservato ai prodotti biologici in Italia. Dalle rilevazione Ismea-Gfk-Eurisko emerge un incremento della spesa dell’8,9% su base annua, in leggero rallentamento rispetto al tasso di crescita del 2010, ma in evidente controtendenza con la riduzione complessiva dei consumi di generi alimentari “convenzionali”.
La prima frutteria-bar al 100% biologica è stata inaugurata nella cintura bolognese, al Centro Nova di Castenaso, da Almaverde Bio, il marchio leader del biologico in Italia. Si tratta di uno spazio di oltre 150 metri quadri, accogliente e colorato, ideale per un pasto leggero rigorosamente bio, un’insalatona, una macedonia, un frullato o semplicemente una pausa-(bio)caffé.
La prima frutteria-bar al 100% biologica è stata inaugurata questa mattina nella cintura bolognese, al Centro Nova di Castenaso, da Almaverde Bio, il marchio leader del biologico in Italia. Si tratta di uno spazio di oltre 150 metri quadri, accogliente e colorato, ideale per un pasto leggero rigorosamente bio, un’insalatona, una macedonia, un frullato o semplicemente una pausa-(bio)caffé.
Agricoltura biologica o convenzionale? Meglio un sistema "ibrido": lo sostengono i ricercatori della McGill University e dell’Institute on the Environment della University of Minnesota, che in uno studio pubblicato su Nature hanno esplorato le potenzialità dei due tipi di coltivazione in merito alla capacità di nutrire la crescente popolazione mondiale tenendo conto della riduzione del danno ambientale.
Carrefour sta pensando di aprire il primo negozio bio, a Parigi. Il retailer transalpino nella capitale francese sta cercando la location adatta dove collocare il nuovo punto vendita, che dovrebbe chiamarsi semplicemente "Carrefour Bio". Il progetto di Carrefour segue a ruota quello di Auchan, che aveva poco fa annunciato l’aertura di un negozio "coeur de nature" (cuore della natura) sempre a Parigi.
L’analisi dei prezzi all’origine dei prodotti ortofrutticoli biologici evidenzia sia a livello congiunturale che tendenziale un complessivo aumento nel mese di febbraio, superiore in entrambi i casi al 7%. In particolare, nel comparto orticolo si registra un incremento medio tendenziale percentualmente più ampio di quello della frutta.
Ormai è del tutto usuale passeggiare per le strade delle città tedesche il sabato o la domenica mattina e ritrovarsi in mercati en plein air dove a fare la spesa sono giovani studenti e famiglie con bambini piccoli. La merce non costa poco, ma i produttori sono del posto, sanno tutto su quello che vendono e ci sono molti banchi che vendono prodotti biologici.
Un nuovo importante socio è entrato in questi giorni a far parte del gruppo EcorNaturaSì, leader in Italia nella distribuzione di prodotti naturali, biologici e biodinamici e proprietario dei marchi Ecor, NaturaSì, Cuorebio, e Baule Volante. È la società Alpa, della famiglia Paravicini Crespi di Milano, proprietaria delle Cascine Orsine a Zelata di Bereguardo (Pavia).
“Gino rappresenta la nostra storia, il nostro presente ed il nostro futuro. Ci ha insegnato che i principali protagonisti del movimento bio sono i contadini, ha aperto il nostro orizzonte alle cultura del Mediterraneo e nello stesso tempo è stato esempio di un nuovo modo di fare impresa cooperativa, che da vero valore ai produttori biologici".
Spostare i finanziamenti dalla ricerca sull’ingegneria genetica vegetale a quella sull’agricoltura biologica e sul recupero e sulla valorizzazione della biodiversità di interesse agrario, tenendo presente che anche la filiera agroalimentare deve mettere in campo modelli di produzione sostenibili e "depetrolizzati". Ma non solo.
Il BioFach di Norimberga ha tenuto a battesimo il Consorzio di produttori Bio Partners Italia. Si tratta di un raggruppamento che fa capo a una nuova società a responsabilità limitata con sede a Faenza (Ravenna) che nasce principalmente dalla volontà di nove produttori agricoli (di cinque diverse regioni italiane) di migliorare le proprie produzioni da agricoltura biologica.
Di tutti gli alimenti venduti in Danimarca, più del 7% sono biologici – (prodotti coltivati senza pesticidi o fertilizzanti chimici di sintesi, che non contengono sostanze geneticamente modificate,e non sono trattati con additivi chimici). Nel 2010 quasi un quarto della frutta e della verdura consumate nel Paese nordeuropeo era biologico.
Il biologico esce dalle mura domestiche e conquista nuovi spazi "pubblici". Non è più solo una moda di pochi, ma un’abitudine di spesa sempre più condivisa, che dalle cucine "green" si allarga alla ristorazione e alle scuole. Nel 2011 infatti sono cresciuti i ristoranti con menu "bio" (+24%), ma anche gli agriturismi (+11%) e soprattutto le mense scolastiche (+10%).
GreenPlanet.net ha dedicato quest’anno, lanciandola sabato scorso, a fiera ancora in corso, una newsletter al Biofach di Norimberga. La newsletter contiene alcune news selezionate e alcune interviste video a protagonisti, tra i quali Massimo Monti, amministratore delegato di Alce Nero Mielizia. Tra le news una particolarmente curiosa è dedicata alla "Blue Night italiana".
Il direttore di Almaverde Bio, Paolo Pari (nella foto), presente al Biofach di Norimberga conclusosi sabato scorso, ha rilasciato una intervista video al sito GreenPlanet.net che riprendiamo sul nostro sito (per ascoltarla clicca qui). Pari commenta l’andamento della principale fiera mondiale del settore, che ha registrato quest’anno, secondo i primi commenti, una lieve flessione di presenze.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno annunciato un importante accordo per ampliare i rapporti tra i reciproci mercati interni. L’accordo avrà effetto dal 1 giugno 2012 e domani, venerdì 17 febbraio, al Biofach di Norimberga, verranno presentati i dettagli tecnici per la riforma dell’etichettatura e della documentazione.
La crescita dei consumi dei prodotti “bio” dovrebbe subire in Francia una battuta di arresto a causa della crisi economica generalizzata. Tra il 2006 e il 2010 il settore aveva registrato incrementi a due cifre (fino al 25%) ed era arrivato ad esprimere un giro di affari di 3,65 miliardi di euro, raddoppiando in pratica il valore in cinque anni.

L’Istituto centrale per la qualità e la repressione delle frodi (ICQRF) del ministero delle Politiche Agricole sapeva molti mesi prima dell’intervento della Guardia di Finanza di Verona nell’operazione del dicembre scorso denominata ‘Gatto con gli Stivali’ (leggi news correlata) del grosso traffico di falsi certificati bio che circolavano in Italia.
Euromonitor International ha recentemente licenziato dei dati relativi al mercato globale per il biologico, indicando un aumento in valore nel 2010 che ha raggiunto i 27 miliardi di dollari (20,8 miliardi di euro), con una crescita del 5% rispetto al 2006, ossia prima dell’avvento delle crisi alimentare, economica e finanziaria che hanno complessivamente reso fragili i consumi.
Un punto di riferimento per conoscere il mondo del biologico e per scoprire i valori che accompagnano un prodotto dalla terra alle nostre case: oggi, sabato 28 e domenica 29 gennaio, dalle 10 alle 20 – per permettere a tutti di organizzare una visita e di usufruire delle iniziative promozionali – viene inaugurato a Desenzano il supermercato bio NaturaSì.
Nel numero di gennaio del Corriere Ortofrutticolo in distribuzione in questi giorni, è pubblicata una nostra inchiesta dedicata allo scandalo del falso biologico emerso con l’operazione "Gatto con gli Stivali”, la cui notizia è stata data in anteprima da questo sito. Il blitz della Guardia di Finanza di Verona è stato ripreso da giornali e tv anche all’estero.
NaturaSì si rinnova e apre un nuovo supermercato bio con una superficie di 800 metri quadrati, un’isola centrale dedicata all’ortofrutta, aree tematiche con una disposizione innovativa, il pane del forno e presto anche un bar bio: il nuovo mondo NaturaSì si presenta oggi con l’inaugurazione del nuovo “supermercato bio” di Vicenza, via Divisione Acqui 15.
E’ sempre più indispensabile una riorganizzazione efficace e trasparente del sistema di controllo e certificazione dell’agricoltura biologica. La Cia-Confederazione italiana agricoltori, anche a seguito dell’operazione della Guardia di Finanza, nota come “Gatto degli stivali”, che ha portato ad un maxi-sequestro di falsi prodotti “bio” rilancia la sua azione in difesa del settore.
Un gruppo di ricercatori europei lavorerà nei prossimi tre anni alla messa a punto di un’impronta digitale analitica per i prodotti biologici che permetterà di identificare il “vero bio” rispetto ai tentativi di frode. Il progetto sarà coordinato dall’Università di Copenhagen e vede la collaborazione italiana della Fondazione Edmund Mach.
In Francia il biologico si unisce. Nel Paese transalpino infatti cinque importanti aziende produttrici di ortofrutta biologica hanno creato l’associazione CohéFLor Bio, attraverso il sostegno della federazione nazionale francese dell’Agricoltura biologica (FNAB). L’obiettivo della nuova realtà associativa è strutturare meglio la filiera ortofrutticola biologica.
Ampliare la commercializzazione dei prodotti biologici, favorendo sia i produttori che i consumatori e riducendo al massimo la filiera. E’ questo l’obiettivo del progetto "Ok, il prezzo bio è giusto!", che nasce su iniziativa dell’associazione di produttori regionali biologici "Terra Sana Abruzzo", presieduta da Andrea Ronchitelli, con il sostegno dell’assessore provinciale Angelo D’Ottavio.
Sale la preoccupazione, specie all’estero, sulla sicurezza del biologico italiano, dopo lo scandalo della maxi truffa di inizio dicembre che ha messo sottosopra un intero settore. A confermare la difficile situazione è Ernesto Fornari (nella foto), direttore di Canova srl, società del Gruppo Apofruit e licenziataria in esclusiva del marchio Almaverde Bio per il comparto dell’ortofrutta fresca.
La maxi truffa del biologico dell’altra settimana (leggi news) ha causato una serie di ripercussioni sul mercato, sia italiano sia (e soprattutto) estero. A testimoniarlo è Dietmar Franzelin, direttore commerciale di Bio Sudtirol di Lana (Bolzano), cooperativa fondata nel 1990 e attualmente con 187 produttori associati, specializzata nel biologico e facente parte del consorzio altoatesino Vog.

Stentiamo a crederci ma riteniamo che la vicenda qui di seguito riportata, vada pubblicata e semmai commentata da esperti e lettori. Eccola. "La storia delle prugne immortali nasce oltre un mese e mezzo fa, quando un lettore chiama stupito perché, dopo essersi dimenticato alcune prugne fuori dal frigo ed essersi assentato da casa per diversi giorni, ritrova la frutta in condizioni eccellenti".
Secondo le analisi dell’Ismea nel mese di ottobre, l’analisi dei prezzi all’origine degli ortofrutticoli bio evidenzia a livello congiunturale una sostanziale stabilità. A livello tendenziale si verifica invece una flessione rispetto agli stessi trenta giorni dell’anno precedente. Nel comparto frutticolo, in particolare, si sono registrati i maggiori cali tendenziali.
Bio Suisse ha bloccato la commercializzazione di tutti i prodotti della società italiana Sunny Land, al centro dell’inchiesta Gatto con gli Stivali della Guardia di Finanza di Verona (leggi news). Il provvedimento concerne sia le importazioni, sia gli articoli che già si trovano in Svizzera, ha indicato la federazione elvetica che rappresenta migliaia di aziende agricole.
Con riferimento alla mega truffa sul biologico scoperta dalla Guardia di Finanza nell’operazione ‘Gatto con gli Stivali’ (leggi news), Suolo e Salute s.r.l. tiene a precisare in una nota diffusa nella tarda serata di ieri, che i signori Grossi Michele e Spadini Stefano ‘non intrattengono nessun rapporto di collaborazione con questo Organismo di controllo fin dal settembre 2010".
Possiamo battezzarlo il martedì nero del biologico italiano. La notizia dei sette arresti per truffa e associazione a delinquere, del sequestro di 2.500 tonnellate di falso biologico e delle indagini non ancora concluse della Guardia di Finanza con il coinvolgimento di 22 aziende (ma potrebbe essere solo l’inizio; sull’argomento leggi news correlata).
“Siamo noi le prime vittime del falso bio”. Questa la prima reazione a caldo di Fabrizio Piva (nella foto), amministratore delegato dell’ente di certificazione del biologico CCPB, dopo la notizia della maxi truffa da 700 mila tonnellate scoperta dalla Guardia di Finanza di Verona per un valore che supera i 220 milioni di euro (leggi le news correlate 1 e 2).
Megatruffa nel settore dei prodotti biologici scoperta dalla Guardia di finanza. I militari del comando di Verona hanno scoperto un giro di oltre 700 mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente biologici che venivano commercializzati e scoperto un giro di fatture false per oltre 200 milioni di euro. L’operazione ha portato all’arresto di sette persone.