Infuria il maltempo in Puglia. L’eccezionale grandinata di ieri, mercoledì 7 ottobre, con epicentro a Massafra in provincia di Taranto ha coperto strade e campagne. Una grandinata di inusitata gravità che ha raggiunto l’altezza di 6 centimetri con chicchi della grandezza di nocciole ha colpito olivi, alberi di agrumi e di uva da tavola. Allagati i campi e le relative colture orticole, quali cavoli bianco e verde, rape, broccoli, sedano, fagiolini, bietole, finocchi, insalate.
Stai guardando: Prodotti
Sono 24.400 gli ettari coltivati a kiwi in Italia nel 2015. Una superficie sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, grazie all’aumento di Calabria e Campania a controbilanciare il calo di Veneto, Piemonte (-3%) ed Emilia Romagna (-4%). In ascesa, la produzione nazionale, che dovrebbe superare le 538mila tonnellate, il 9% in più del 2014 (495 mila): la produzione commercializzabile crescerà dell’+8.
I dati relativi alla campagna corilicola da poco conclusa sono ancora parziali ma emerge chiaramente che per l’Italia si è trattato di una stagione con importazioni record. Infatti, l’offerta mondiale è stata molto bassa ed ha determinato una fiammata dei prezzi nelle varie fasi di scambio. In conseguenza di ciò la spesa dell’Italia per le importazioni di nocciole sgusciate ha toccato livelli mai raggiunti prima.
Con un import di 8 miliardi di euro per l’ortofrutta, il Regno Unito di Gran Bretagna si conferma uno dei mercati di importazione più grandi del continente europeo, cui l’Italia fornisce solo il 3,3% in valore del totale, mentre la Spagna oltre il 20% (elaborazioni Monitor F&V Agroter su dati Eurostat).
Terminata la raccolta delle patate si può tracciare un primo bilancio dell’annata, caratterizzata da una sensibile contrazione delle rese produttive, passate dagli oltre 500 quintali ad ettaro del 2014 a una media di circa 380 quintali (-30%).
Si prevede un inverno molto freddo con tante gelate: per i radicchi veneti, se effettivamente accadessero, sarebbe “fare bingo”. Il gelo è amico dei radicchi tardivi: dà ad essi croccantezza, bellezza, gusto.
E’ la prima volta da gennaio di quest’anno che i consumi di insalata confezionata hanno superato quelli di insalata sfusa. E la forbice continua ad allargarsi su un prodotto parte integrante della dieta di oltre 18 milioni di famiglie italiane.
Offrire un’alimentazione più sana a milioni di persone, in gran parte bambini e ragazzi, che ogni giorno mangiano fuori casa, migliorando il livello di salute della popolazione e riducendo la spesa sanitaria: sono alcuni dei vantaggi che si possono ottenere proponendo un menu biologico a chi frequenta la ristorazione collettiva.
Con l’autunno arrivano nuove proposte nella gamma di offerta Almaverde Bio, il marchio leader del biologico italiano. Si tratta di melagrane e kiwi gialli proposti nella linea "gli Speciali" lanciata da Canova, la Società del Gruppo Apofruit, specializzata in ortofrutta biologica che ha diversificato la propria gamma con linee assortimentali differenziate per prodotto e servizio: gli Speciali, i Piccoli, gli Esotici, gli Aromi, i Germogli, i Vivisano, i Sottobosco.
La Pera IGP dell’Emilia Romagna protagonista al Festival di Internazionale a Ferrara Un grande successo per l’aperitivo salutare a base di Pera IGP presentato oggi dallo Chef Alessio Malaguti della Trattoria La Rosa in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Orio Vergani.
A far salire il carrello della spesa sono soprattutto i prezzi di frutta e verdura che crescono del 13,9 per cento a settembre rispetto all’anno precedente ma nei campi i compensi corrisposti agli agricoltori che non coprono ormai neppure i costi di produzione.
L’Agenzia francese Agence Bio ha annunciato che il mercato dei prodotti biologici dovrebbe ancora progredire del 10% nel 2015 per raggiungere i 5,5 miliardi di euro di fatturato. L’insieme del settore – distributori, produttori, trasformatori e superfici di produzione – è raddoppiato in cinque anni.
Tom Fusato (nella foto), direttore commerciale di Brio, azienda veronese specializzata nel biologico, rivela al Corriere Ortofrutticolo la sua idea sul bio, commentando i dati che vedono una continua ascesa del settore.
La quiete dopo la tempesta. Si potrebbe definire così l’annata della frutta secca, che, dopo i picchi di prezzi dell’anno scorso, specialmente per le nocciole, quest’anno sta conoscendo una stagione più regolare. A tracciare un quadro generale della situazione è Giuseppe Calcagni (nella foto), presidente di Besana, uno dei principali gruppi europei specializzati nella produzione e commercializzazione di frutta secca in tutto il mondo.
I soggetti che consumano da 3 a 5 o più di 5 porzioni al giorno di frutta e verdura presentano una riduzione del rischio di patologie cardiovascolari del 7% e 17% rispettivamente nei confronti di chi consuma meno di 3 porzioni al giorno.
“Prospettive e potenzialità delle filiere della frutta secca: materiale vivaistico di qualità per una moderna nocicoltura, corilicoltura, pistacchicoltura e mandorlicoltura”. Questo il titolo del convegno promosso al Macfrut da Besana, società leader nel comparto della frutta secca, e Vitroplant, azienda specializzata in vivaismo e micropropagazione.
Creare valore avviando una nuova filiera; è questa l’idea che sta alla base del nuovo progetto volto a incentivare la produzione di melograno, promosso da Terremerse e presentato ieri pomeriggio al Macfrut davanti a una nutritissima platea di uditori.
Sono comode da trasportare, facili da conservare in frigorifero, non intasano il cassonetto casalingo dell’umido, ma soprattutto sono buone e con proprietà organolettiche (il licopene contenuto) superiori alla media.
Durante il primo semestre dell’anno gli scambi di frutta e verdura all’interno dell’Unione Europea, ovvero l’insieme dei rapporti commerciali in entrata e in uscita tra i diversi Stati membri, hanno registrato una leggera flessione (-1%), raggiungendo volumi pari a 19 milioni di tonnellate.
I campi della Puglia sono stati letteralmente flagellati da grandinate, piogge torrenziali e trombe d’aria con effetti devastanti sulle colture, dall’uva da tavola all’ortofrutta, dagli oliveti ai vigneti. E’ quanto emerge dal resoconto stilato dagli uffici tecnici di Coldiretti nelle province di Bari, Brindisi e Taranto e sul Gargano che sembra un bollettino di guerra.
Ortofrutta scaligera alla riscossa nel primo semestre 2015. La provincia, terza in Italia per export nel settore (commercia oltreconfine merce pari all’8,7% del totale nazionale), torna al segno più dopo un 2013 chiuso a -6,3% ed un 2014 ancora peggiore, a -8%.
“L’export agroalimentare continua la sua corsa superando quota 21 miliardi di euro nei primi 7 mesi del 2015. Un risultato straordinario che esprime tutta la forza di questo settore. Siamo in linea con il nostro obiettivo di raggiungere i 50 miliardi nel 2020 e 36 miliardi entro l’anno". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commenta i dati sul commercio estero diffusi dall’Istat.
Secondo lo studio sviluppato da Ismea su dati Nielsen nel primo semestre del 2015 gli acquisti di prodotti ortofrutticoli freschi sono diminuiti del 3% rispetto al 2014 ma l’aumento generalizzato dei listini ha determinato un incremento della spesa complessiva dell’1,9%. Le maggiori riduzioni dei quantitativi acquistati hanno riguardato gli agrumi (-6,8%), gli orTaggi (-4,6%), le banane e la frutta tropicale (-5%), le patate (-0,5%).
Martedì 22 settembre a Ravenna, mercoledì 30 in Trentino, martedì 6 ottobre in Piemonte. Arrivano le Giornate tecniche della mela Fujion, organizzate dal CIV-Consorzio Italiano Vivaisti di Ferrara. L’obiettivo è quello di approfondire gli aspetti tecnico-agronomici della varietà presentata dal CIV quattro anni fa nell’ambito della serie di varietà “Sweet Resistants®”, ossia mele dolci e resistenti alla ticchiolatura brevettate dal Consorzio vivaistico ferrarese.
Un tavolo tecnico per affrontare con il supporto degli esperti di Veneto Agricoltura l’emergenza determinata dalla “moria del kiwi” ed individuare possibili soluzioni. Lo istituirà l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, che questa mattina ha visitato un’azienda agricola di Palazzolo di Sona (Verona), dove la malattia ha compromesso in via definitiva il raccolto.
La frutta secca tiene, anzi rilancia soprattutto all’estero. Secondo gli ultimi dati elaborati dall’Istat infatti le esportazioni di frutta secca italiana nel primo semestre 2015 a valore hanno registrato un +20,1% (da 156 a quasi 187,5 milioni di euro di fatturato) sullo stesso periodo del 2014, nonostante il leggero calo dei volumi (da 25.643 a 24.849 tons, -3,1% nel raffronto tra primi semestre 2014 e 2015).
La raccolta di Selenella, patata 100% italiana, è terminata da una ventina di giorni ed ha visto impegnati gli oltre 300 produttori che fanno capo al Consorzio Patata Italiana di Qualità. Il dott. Giacomo Accinelli, responsabile agronomo del Consorzio, si lascia andare a qualche considerazione.
A Lusia, nel Medio Polesine, stanno dando soddisfazione le carote con il ciuffo, chiamate anche a mazzetto o a foglia o affogliate, secondo le zone tanto da essere diventate il secondo ortaggio del territorio dopo le insalate. Le stime in questi casi sono sempre problematiche, ma si calcola che più del 10 – 15 percento delle carote affogliate coltivate in Italia provengano da Lusia e dintorni.
E’ in ottima salute la filiera biologica italiana. Tutte le cifre 2014 sono in crescita, ma il trend che davvero sorprende è quello dei consumi: gli acquisti crescono a doppia cifra. A testimoniarlo è l’"Osservatorio Sana 2015", promosso da Ice e curato da Nomisma, su incarico di BolognaFiere, in collaborazione con Federbio e Assobio.
Il biologico si rinnova e vede Toscana ed Emilia allearsi per la promozione di un settore che intercetta sempre più consumatori. Interventi di ammodernamento della produzione, di concentrazione e innovazione degli stabilimenti di lavorazione, nuovi progetti sperimentali come assistenza tecnica unificata per tutta la Toscana, comunicazione in rete di dati e bollettini e razionalizzazione del trasporto su gomma per accorciare la strada tra il prodotto e il consumatore.
Quando cinque anni or sono l’International Blueberry Organization (IBO – Organizzazione Internazionale dei Mirtilli) organizzò il primo meeting ad Orlando (Florida) ci si aspettava appena un centinaio di presenze, ma solo in 12 si presentarono effettivamente all’appuntamento.
Un giro d’affari al consumo superiore ai 2,1 miliardi di euro nel solo canale domestico, senza considerare quindi tutto quello che passa attraverso la ristorazione, i bar, le mense e in generale il food service. E’ quanto vale il biologico in Italia (alimentare e non) secondo una recente stima di Ismea presentata al Sana di Bologna nell’ambito del convegno “Tutti i numeri del biologico italiano” a cura di Sana, Ismea, Sinab e Nomisma.
Ci si attende un’edizione da record per Sana, la kermesse del biologico, giunta alla ventisettesima edizione, che andrà in scena per quattro giorni a Bologna in fiera, da sabato 12 a martedì 15 settembre. A dirlo sono i numeri: con una crescita del 25% degli espositori (giunti a 700), dopo l’organizzazione a Expo del padiglione del biologico e del parco della biodiversità a cura delle stesse Sana e BolognaFiere.
Continua la crescita degli acquisti di ortaggi di IV gamma in Italia nei primi sei mesi del 2015, confermando un trend positivo che si era riscontrato già negli ultimi mesi del 2014. Questo è quanto emerge dai dati Nielsen* che hanno confrontato il primo semestre del 2015 con quello 2014 da un punto di vista del valore, dei volumi e del prezzo medio delle referenze in tutti i punti vendita (discount, iper, super e libero servizio).
Secondo i dati Ismea l’ultima settimana di agosto il mercato per pesche e nettarine ha confermato il favorevole andamento degli scambi registrato già a partire dalla prima decade del mese con quotazioni che hanno teso la rialzo sia su base congiunturale che annua. Su toni discreti sono proseguiti gli scambi per le susine oggetto sempre di una buona richiesta sia interna che estera.
L’ultima rilevazione del mese di agosto da parte di Ismea è stata caratterizzata da un lieve rialzo dei prezzi medi all’origine della maggior parte delle ortive di stagione, tale dinamica è da ascrivere principalmente ad una progressiva riduzione dei quantitativi prodotti. In controtendenza le quotazioni di meloni ed angurie, risultate in calo per l’abbondante offerta.
Ha chiuso i battenti con successo la seconda edizione della Sagra dello Scalogno Piacentino che durante tutto il weekend ha visto l’alternarsi di numerosi eventi, gastronomici e non, riscuotendo un’ottima partecipazione di pubblico.
Dove ha colpito, i raccolti sono andati quasi totalmente persi. Il maltempo che sabato pomeriggio ha colpito con grandine, nubifragi e trombe d’aria un’ampia area dell’Emilia Romagna non ha lasciato scampo nelle campagne dove i produttori sono in pieno periodo di raccolta. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna che è già impegnata con i suoi tecnici nelle prime valutazioni dei danni provocati all’agricoltura.
Agli italiani l’insalata piace. E riscuote sempre più successo anche la quarta gamma. Si tratta di un mercato che vale quasi 1 miliardo di euro in Italia, con oltre 200 aziende produttrici nel settore, il 70% della produzione a marchio della Grande distribuzione organizzata, per oltre 700 milioni di euro di fatturato pari a oltre il 10% dell’intero comparto ortofrutta.
I produttori di mela friulana hanno voluto che fosse l’assessore regionale all’Agricoltura Cristiano Shaurli a staccare dall’albero la prima Golden di un’annata che sarà ricordata come eccezionale sia sotto l’aspetto quantitativo, sia qualitativo. Nell’azienda Pomis di Chiasiellis di Mortegliano, così, Shaurli ha partecipato all’evento simbolico, soffermandosi con alcuni protagonisti della filiera sulle potenzialità e sui problemi del settore.