Vendite agroalimentari quasi raddoppiate dall’entrata in vigore provvisoria, nel settembre 2017, del contestatissimo accordo di libero scambio tra Ue e Canada: +80% l’export di settore contro una crescita media del 65% delle esportazioni europee verso il Paese nordamericano (numero a sua volta quasi il doppio che nel resto del mondo, dove l’export complessivo dell’Unione è cresciuto del 37%). Tutto questo ovviamente al netto dell’effetto di dazi e contromisure che è ancora da valutare.
Sono i numeri chiave del nuovo rapporto pubblicato dalla Commissione europea sui benefici sociali ed economici del Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo di libero scambio che ha eliminato oltre l’80% delle barriere tarifferie esistenti tra Unione europea e Canada. Come ricorda Agrisole, si tratta di un accordo che a detta dell’esecutivo Ue ha favorito una crescita del 20,3% anche del numero di piccole e medie imprese attive nell’export verso il Canada (contro un aumento del 13,8% delle aziende di grandi dimensioni), oltre a un incremento di 3,2 miliardi annui del Pil dell’Unione.
La crescita delle esportazioni Ue di prodotti agricoli verso il Canada è stata (dal 2016 fino allo
scorso anno) dell’80%, e ha raggiunto un valore di poco inferiore ai 3 miliardi (2,935). Tra i comparti citati dal rapporto spicca l’aumento registrato dalle carni, con vendite più che triplicate (+218%), dai formaggi (spedizioni raddoppiate, +97%), dall’ortofrutta (+63%, dato comprensivo anche della frutta secca) e ovviamente dai vini (+34%). Tra i singoli Paesi viene comunque citato il caso dell’export di olio d’oliva spagnolo.
La Commissione esaminerà ora lo studio in dettaglio. Le sue conclusioni saranno poi presentate sotto forma di un documento di lavoro dei servizi della Commissione, spiega una nota dell’esecutivo Ue, che includerà proposte per le prossime fasi volte a sfruttare al meglio le relazioni commerciali dell’Ue con il Canada.
Bruxelles ha avviato una valutazione ex post dell’applicazione provvisoria del Ceta nel 2023, cinque anni dopo l’entrata in vigore provvisoria dell’accordo. Tale valutazione rientra nell’impegno della Commissione a elaborare politiche basate su dati concreti nell’ambito della strategia “Legiferare meglio”. Nell’ambito della valutazione, la Commissione ha richiesto uno studio di esperti indipendenti per valutare l’attuazione e l’impatto del Ceta.