Il settore agricolo è un ambito complesso, in cui spesso intervengono dinamiche commerciali che non premiano la qualità del prodotto ma privilegiano la convenienza degli scambi commerciali.
Lo sanno bene i 40 soci dell’organizzazione di produttori Ager Campanus, riconosciuta dal 2017 dal Mipaaf, Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e composta prevalentemente da famiglie di coltivatori campani che svolgono il proprio lavoro con passione e dedizione nelle fertili campagne di Capua, Sessa Aurunca e Caianiello, in provincia di Caserta.
Come spiega Francesco Caprio (nella foto), direttore commerciale di Ager Campanus, la costituzione dell’OP nel 2017 aveva lo scopo di trovare uno sbocco nella spietata catena della grande distribuzione, nella quale i consumatori cercano la convenienza senza badare alla qualità e alla provenienza dei prodotti: “I produttori italiani sono penalizzati sul mercato della GDO, poiché i prodotti che arrivano dall’estero non devono rispettare le rigide norme imposte ai coltivatori italiani sull’uso di trattamenti chimici che aumentano la produttività dei terreni ma ne riducono la qualità. Una volta sugli scaffali dei supermercati, quindi, i consumatori preferiscono la frutta straniera che permette loro di risparmiare, ma non sanno che quei prodotti sono stati coltivati con pratiche vietate in Italia”. Se la produzione italiana e quella biologica non vengono tutelate rispetto alla concorrenza al ribasso dei buyer stranieri, è importante sviluppare una maggiore integrazione e aggregazione da parte delle organizzazioni di produttori e diffondere nella popolazione la consapevolezza di questo sistema per spingere i consumatori ad acquistare frutta coltivata in Italia. Un aiuto in questa direzione potrebbe arrivare dalla digitalizzazione del comparto attraverso le nuove tecnologie, che aprono la strada verso un’agricoltura innovativa e sostenibile.
Nonostante le difficoltà riscontrate nella filiera della grande distribuzione, i produttori di Ager Campanus si prendono cura dei propri terreni con amore e dedizione. Gli aderenti credono che l’ortofrutta campana sia un patrimonio culturale da preservare, oltre che una risorsa economica primaria caratterizzata da varietà e prodotti di alta qualità. Nei circa 1.800 ettari delle quattro cooperative che compongono l’organizzazione vengono coltivate soprattutto pesche nettarine, mele Annurca IGP e fragole, prodotti tipici campani che appartengono alla memoria storica dei loro luoghi di produzione, ne conservano le tradizioni e ne custodiscono i segreti. Grazie alla cooperazione e alla sinergia tra i consorziati, coadiuvati dal presidente di Ager Campanus Pasqualesilvio Caprio, l’organizzazione produce fino a 25mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli tipici e di qualità certificata, che raggiungono gli scaffali dei supermercati e le tavole degli italiani nel periodo compreso tra la prima decade di maggio e la fine di settembre. L’intento di Op Ager Campanus è di comunicare la ricchezza e lo splendore del territorio campano, ponendosi come giusto punto di congiunzione fra tradizione antichissima e avanguardistica innovazione.
Valutare l’eccellenza della frutta nazionale
In collaborazione con l’università Federico II di Napoli, Op Ager Campanus ha recentemente avviato un progetto di ricerca per lo sviluppo di una piattaforma digitale basata sul sistema blockchain che mira ad analizzare la tracciabilità e la qualità organolettica dei prodotti in vendita nei supermercati, allo scopo di evidenziare il livello qualitativo della frutta italiana rispetto a quella proveniente dall’estero.
(fonte: Repubblica)