Agrocepi, Federazione Nazionale Agroalimentare con base a Salerno, sta lavorando al primo contratto di filiera internazionale. Un’operazione inedita che aprirebbe una nuova strada, fino ad oggi mai battuta, al processo di internazionalizzazione delle nostre imprese agricole attraverso uno strumento collettivo, sì, ma privatistico.
Ce lo rivela il suo presidente Corrado Martinangelo, intervenuto a The Rome Table in qualità di sponsor dell’evento con una delegazione di rappresentanti dell’organizzazione e di aziende associate ai due contratti di filiera ‘Frutta secca’ e ‘Ortofrutta fresca’ che hanno partecipato agli incontri B2B sotto il marchio ombrello ‘Bella e buona Italia!’.
“Chi riesce a commercializzare all’estero – ha affermato Martinangelo – ottiene anche una maggiore redditività. Per questo, con i nostri contratti di filiera non ci fermeremo al mercato italiano. Un’operazione oltre confine, però, impone molta prudenza per questo stiamo lavorando ad un contratto di filiera che abbia tra partner player della distribuzione estera. Abbiamo avuto una riunione su questo tema proprio la settimana scorsa con l’obiettivo di coinvolgere alcune catene straniere in un contratto di filiera internazionale per la distribuzione oltreconfine di prodotti made in Italy”.
Il progetto è tanto più significativo se si considera lo scenario, quantomeno a livello europeo, costituito da colossi giganteschi che dominano il mercato sui quali peraltro si è espresso anche il legislatore comunitario con la Direttiva anti pratiche sleali.
È recentissima, peraltro, anche l’inchiesta formale avviata dalla Commissione Europea su richiesta del Parlamento dell’Unione, per determinare se le insegne Gdo francesi Casino Guichard-Perrachon e Les Mousquetaires (Intermarché), abbiano concluso accordi sui prezzi in violazione delle regole di concorrenza europea.
In questo senso, l’ipotesi di un contratto di filiera internazionale rappresenterebbe una pietra miliare sul fronte privatistico nel contrasto alle pratiche di concorrenza sleale.
Mastrangelo su The Rome Table: “L’anno prossimo incrementeremo la presenza”
“L’iniziativa The Rome Table – ha precisato Martinangelo – è stata molto importante per noi. Abbiamo avuto la sensazione che sia uno dei più importanti eventi in Italia per la creazione di contatti concreti tra domanda e offerta. Già all’indomani della sua conclusione, abbiamo avuto l’opportunità di metterci al lavoro per esportare. Se quest’anno abbiamo partecipato con alcune aziende, per l’anno prossimo, prevediamo di incrementare le adesioni anche perché siamo convinti che, negli anni a venire, sono queste due filiere, frutta secca e ortofrutta fresca, che porteranno sviluppo e potenzialità al mercato. In considerazione di una maggiore apertura verso l’estero abbiamo già iniziato ad espandere le superfici produttive”.
Mariangela Latella