Con il ritorno delle lezioni in presenza riparte il progetto Frutta e verdura nelle scuole, progetto promosso dall’Unione Europea e finanziato dal Mipaaf per incoraggiare al consumo di ortofrutta i bambini. Ma è subito, di nuovo, polemica. Alcune segnalazioni parlano di frutta mal conservata, pressoché marcia, ma anche di forniture di kiwi non di origine italiana bensì greca, nonostante il prodotto italiano sia ancora disponibile.
In particolare l’Adiconsum Calabria, attraverso il proprio presidente Michele Gigliotti scrive: “Ci giunge da parte di alcuni genitori una segnalazione, corredata da foto, relativa al fatto che ad alunni di una scuola primaria di Lamezia Terme, l’Istituto Comprensivo Perri-Pitagora, è stata consegnata della frutta in pessime condizioni di conservazione. Non c’è dubbio che il programma “Frutta e verdura nelle scuole”, promosso dall’Unione Europea, possa avere per gli scolari degli istituti che lo accolgono un’importante funzione nel “divulgare il valore ed il significato della stagionalità dei prodotti, promuovere il coinvolgimento delle famiglie affinché il processo di educazione alimentare avviato a scuola continui anche in ambito familiare, diffondere l’importanza della qualità certificata, sensibilizzare gli alunni al rispetto dell’ambiente, approfondendo le tematiche legate alla riduzione degli sprechi dei prodotti alimentari”.
“Proprio per questo, ci domandiamo chi controlla la qualità e la sicurezza alimentare dei prodotti distribuiti prima che giungano alle scuole coinvolte: si rischia, infatti, di non raggiungere gli obiettivi del programma UE, anzi di ottenere l’effetto opposto e di creare sfiducia in simili utili iniziative.
Augurandoci che quello evidenziato dai genitori della scuola lametina sia un incidente di percorso – conclude il Presidente di ADICONSUM Calabria –, chiediamo che la frutta consegnata agli istituti scolastici sia sottoposta ad un controllo preventivo efficace, in modo da evitare il ripetersi di fatti incresciosi come quello segnalato”.
A sottolineare la presenza di kiwi greco, invece che italiano, è in particolare Antonio Di Marino, buyer ortofrutta di Moderna 2020 (Gruppo Végé), attraverso un post pubblicato su Linkedin. “Non è da me scrivere o pubblicare sui social, ma dopo aver aperto il frigo di casa più e più volte, non sono riuscito a trattenermi. Sono anni che vivo (aggiungo nato) nel mondo dell’ortofrutta e ne sono orgoglioso, condivido il progetto “Frutta nelle Scuole“, ma far mangiare frutta di altre nazioni – contro cui non ho nulla – ai miei figli non ci sto. Non aggiungo altro. Come dice il detto, siamo alla frutta. Vergogna, vergogna, vergogna”.