Mercoledì 18 settembre un grande corteo di agricoltori partirà dalla zona di piazzale Kennedy e arriverà fino alla prefettura, attraversando il centro storico della città. Una mobilitazione fortemente voluta da Agrinsieme Ferrara – il coordinamento che riunisce Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – per chiedere, con una voce chiara e univoca, interventi urgenti per risolvere la crisi profonda che attraversano praticamente tutti i comparti del settore, da quello cerealicolo alla frutticoltura.
All’arrivo in prefettura verrà consegnato a Michele Campanaro, prefetto di Ferrara, un documento per ribadire alcune fondamentali priorità, come spiega il coordinamento di Agrinsieme.
“Nel documento chiediamo innanzitutto rispetto per il nostro lavoro e il nostro impegno quotidiano, un rispetto che manca perché i prezzi che ci vengono pagati non coprono i costi di produzione e sembra che i nostri prodotti non abbiamo valore. Poi chiediamo di non essere lasciati soli di fronte ad avversità fitosanitarie devastanti come la cimice asiatica e la maculatura bruna del pero, che continuano a decimare le nostre colture, soprattutto frutticole. Per questo vogliamo risposte e un sostegno concreto e immediato per le aziende colpite, ma anche una ricerca mirata ed efficace, perché davvero non abbiamo più tempo. Siamo consapevoli, infatti, che una soluzione efficace alla cimice non si potrà trovare il 19 settembre, ma non è pensabile che si riesca a debellarla tra cinque anni – come promette, ad esempio, l’introduzione di un antagonista come la Vespa Samurai – per il semplice fatto che per quell’epoca la nostra frutticoltura sarà già sparita”.
Alla delegazione che consegnerà il documento al Prefetto parteciperanno anche i rappresentanti dei principali sindacati dei lavoratori e gli azzerati Carife.
È importante – continua il coordinamento – che i sindacati abbiano aderito a questa iniziativa perché le produzioni generalmente dimezzate di questa annata hanno portato come conseguenza un bisogno nettamente inferiore di manodopera. E per i lavoratori stagionali non raggiungere il tetto delle giornate lavorate significa non avere poi un sostegno al reddito. Abbiamo sempre ribadito che la crisi del settore riguarda tutto il sistema economico del territorio che rischia di andare in default perché ci sono centinaia di posti di lavoro a rischio. Per tutte queste ottime ragioni la nostra agricoltura e il nostro agroalimentare devono diventare una priorità delle istituzioni, dai Comuni fino al Governo, altrimenti le aziende chiuderanno, intere filiere verranno a mancare e saremo costretti a importare molti dei prodotti agricoli, con problemi non solo di qualità ma con rischi per la sicurezza alimentare”.
Il corteo degli agricoltori partirà alle ore 8.30 dalla zona di Piazzale Kennedy – e percorrerà poi Corso Porta Reno, Martiri della Libertà, Largo Castello e arriverà in Ercole I d’Este davanti alla prefettura- e gli organizzatori invitano tutti i cittadini a scendere in piazza con loro perché, spiegano: “Non stiamo difendendo solo la nostra agricoltura, ma un’agricoltura modello produttivo di cibo sano e di qualità, ma anche modello economico e culturale che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Un’agricoltura di tutti, che ha creato e crea futuro per il nostro territorio”.