“La situazione è complicata perché è evidente che l’ortofrutta è uno di quei settori che richiede una maggior quantità di produzione ottenuta da energia elettrica”.

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti (nella foto), ha analizzato per il Corriere Ortofrutticolo, a margine dell‘assemblea dell’organizzazione datoriale agricola svoltasi oggi a Roma, il delicato momento congiunturale del settore ortofrutta stretto tra caro-energia, aumento in genere delle materie prime, ed inflazione.

“L’ortofrutta – ha aggiunto Giansanti – è un settore energivoro, quindi, con un alto costo dell’energia elettrica o del gas metano, è evidente che il costo della frutta tenderà ad aumentare e questo ci preoccupa perché non vorremmo andare incontro a una riduzione dei consumi. Il nostro compito è quello di garantire sicurezza alimentare al minor costo, questo era scritto nelle pagine fondative della PAC e questo noi vogliamo. Se si vuole garantire un minor costo, è evidente bisogna incidere sul lato energetico. Se poi l’Europa, rispetto alla capacità agricola di produrre energie rinnovabili, ci dice che dobbiamo guardare solo all’autoconsumo, è evidente che c’è un modello politico in Europa che non guarda agli interessi dell’agricoltura europea”.

“Quindi – ha concluso Giansanti – da una parte dobbiamo incentivare la produzione di energia elettrica per avere un costo alimentare più basso e, dall’altra, a livello italiano, dobbiamo sostenere il governo affinché possa contribuire attraverso un allargamento delle maglie degli incentivi stanziati sul primo trimestre anche sul secondo trimestre. Se non si incentiva ora l’agricoltura, nel momento in cui c’è il massimo sforzo produttivo e la massima richiesta di energia, l’averlo fatto in inverno sostanzialmente sarebbe un contentino”.

Cristina Latessa