ASSEMBLEA FRUITIMPRESE, LOLLOBRIGIDA: “SETTORE STRATEGICO. ACCELERARE SULLE TEA”

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“Il settore è importante, di più, strategico”. Parole del ministro Francesco Lollobrigida all’assemblea numero 76 di Fruitimprese, forse la migliore di sempre. La vicinanza al settore, all’associazione nazionale che ne rappresenta le grandi imprese, gli esportatori e gli importatori, è stata piena da parte del ministro, così come l’adesione alla relazione di Marco Salvi, giunto al secondo anno del suo quinto mandato di presidenza. Coincide la posizione sui fitofarmaci: sono le armi contro le malattie delle piante e i parassiti, sono indispensabili se si vuole continuare a produrre, Bruxelles li ha portati da 1.200 a 400 in pochi anni senza offrire alternative; dunque occorre accelerare sulle TEA e non dimenticare che il settore è virtuoso sulla sicurezza alimentare – ben oltre il 90% della produzione è di fatto a residuo zero – tanto che una ricerca ha evidenziato che ogni euro speso nell’acquisto di ortofrutta sono due euro in meno di costi per il sistema sanitario. Coincide la posizione sulla necessità di promuovere correttamente l’educazione alimentare e i consumi: Lollobrigida ha spiegato che il rilancio della campagna Frutta nelle Scuole si basa proprio su questo, “una gestione corretta”. 

Un grande parterre ha seguito i lavori, dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti al presidente di CSO Italy Paolo Bruni, dal presidente di Italia Ortofrutta Andrea Badursi al presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini, dal parlamentare europeo Salvatore De Meo, a manager pubblici di primissimo piano come Giuseppe Blasi (capo dipartimento politiche europee del ministero dell’Agricoltura), Ugo Della Marta (dirigente del ministero della Salute), Chiara Zaganelli (direttore generale del CREA), mentre il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto si è collegato da Bruxelles illustrando la nuova road map, la Vision lanciata dal commissario all’Agricoltura Christophe Hansen. Una posizione ben sintetizzata poi dall’on. Paolo De Castro intervenuto alla tavola rotonda seguita alle relazioni: “Gli agricoltori – ha detto De Castro – erano il problema, adesso sono parte essenziale della soluzione”. Ma attenzione – ha avvertito Blasi – la strategia va bene ma va sostenuta, servono i soldi, serve fare in modo che le risorse non siano un “argomento divisivo”.

Davide Vernocchi: “Dobbiamo essere messi nelle condizioni di produrre”

Appassionato l’intervento di Davide Vernocchi, responsabile Ortofrutta di Fedagri-Confcooperative e presidente di APO Conerpo, anche lui intervenuto alla tavola rotonda ben condotta da Silvia Marzialetti, giornalista di Radiocor-Il Sole 24Ore. “Siamo fabbriche a cielo aperto e dobbiamo essere messi nelle condizioni di produrre – ha detto Vernocchi riferendosi alla forte riduzione dei fitofarmaci consentiti – altrimenti il declino della nostra frutticoltura sarà irreversibile. Abbiamo perso in cinque anni il 70% della produzione di pere, che erano il quarto prodotto più esportato della frutticoltura nazionale. Cosa deve succedere ancora? E’ finito il tempo dei buoni propositi”.

I belgi ne stanno approfittando, se si parla di pere, così come i greci se si parla di kiwi. Lo possono fare perché non esistono regole uguali nella UE ed è un’assurdità. Chi può usare una sostanza e chi no. Chi paga la manodopera a costi elevati, chi la paga la metà (i greci pagano la manodopera la metà dei produttori italiani). Salvi ha ben sottolineato questa situazione, Lollobrigida ha assicurato che lavorerà sulla uniformità delle regole sui tavoli di Bruxelles e di Roma.

Tra gli altri intervenuti Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica, che ha fatto il punto sull’avanzamento della ricerca nei nuovi principi attivi, sempre più rispettosi degli equilibri ambientali, e Carlo Bevini, plant general manager di International Paper, che ha spiegato i vantaggi del cartone ondulato.

Molto seguito e applaudito l’intervento finale del patron di Unitec, Angelo Benedetti, che ha parlato degli avanzamenti della robotica non solo nelle lavorazioni in magazzino ma anche in campagna. 

Unitec (che esporta all’estero il 95% della produzione) si è dotata di un centro di ricerca dove lavorano 100 persone, che ha messo recentemente a punto una macchina raccoglitrice in grado di selezionare e raccogliere solo i frutti al giusto grado di maturazione. Benedetti ha ricordato il successo di una recente operazione in Sicilia nata dalla collaborazione con l’azienda Barbera International, che ha potuto lanciare le sue Arance Extra Rosse grazie ad una selezionatrice che individua e seleziona solo i frutti con una forte pigmentazione rossa. Accompagnato da una adeguata campagna di marketing, questo prodotto è stato, sin dalla sua prima campagna, un successo superiore alle aspettative. Perché? La risposta di Benedetti: “Perché mantenere le promesse è la cosa fondamentale”. Il consumatore compera le Extra Rosse Barbera e sono davvero extra-rosse e non una volta, sempre, grazie alla selezione varietale che sta a monte ma anche grazie all’indispensabile tecnologia Unitec.

Antonio Felice

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