Il 12 e 13 giugno Assomela, assieme ai colleghi dell’Associazione Nazionale mele e pere di Francia, ha visitato la regione del Grojec, a sud di Varsavia, dove si producono circa la metà delle mele polacche.
Con l’occasione si sono potuti confrontare con rappresentanti delle maggiori associazioni del settore melicolo polacco le principali criticità della situazione produttiva attuale, le prospettive future e discutere il ruolo dell’aggregazione e delle Organizzazioni di Produttori come strumento di pianificazione ed indirizzo per i produttori.
Nella giornata di giovedì 13 le delegazioni, guidate da Freshfel, si sono confrontate sulle cause della produzione eccedentaria oggi strutturale per la Polonia e sui possibili correttivi. In particolare le ragioni si individuano nel carente livello organizzativo e nelle politiche di incentivazione dell’ultimo ciclo di sviluppo rurale, che ha legato l’erogazione di sostegni finanziari all’obbligo di mettere a dimora nuovi frutteti.
Su questo specifico punto sia Assomela che Anpp hanno espresso la più ampia disponibilità a collaborare per motivare i frutticoltori professionali ad aderire al modello delle Organizzazioni di Produttori, ma allo stesso tempo hanno espresso e motivato un totale dissenso rispetto alle recenti richieste di intervento a sostegno dei prezzi manifestate da taluni rappresentanti politici ed amministrativi. Non si vede infatti come si possa intervenire con sostegni comunitari pubblici su un problema generato da cattivo uso di risorse comunitarie. Si è infine convenuto anche sulla necessità di attivazione di strumenti di migliore conoscenza della base produttiva di ogni paese, sulla base della quale dare indirizzi più qualificati alla pianificazione produttiva.
L’incontro è stato giudicato unanimemente molto utile, oltreché cordiale, con l’impegno a provocare future occasioni di scambio in altri paesi e altri momenti.
L’organizzazione dell’incontro è stata l’occasione per visitare anche l’area produttiva di Grojec, colpita dalle gelate di maggio. La situazione produttiva appare molto variabile, con differenze sostanziali in frutteti anche vicini, dovute a pochi metri di differenza di quota, alla presenza di aree boscate o legate alla diversa sensibilità varietale. Accanto a frutteti quasi privi di mele si possono così trovare altri frutteti con danni anche molto più leggeri, oppure con produzione limitata alla parte più alta della pianta.
Ciò conferma come piccole differenze di temperatura, dovute ai fattori citati, possano generare danni molto diversi. In altre regioni produttive, in particolare nell’area di Lublino, l’effetto delle basse temperature è stato generalmente più limitato.
Sulla base di tali premesse si può quindi pensare a una significativa riduzione della produzione polacca, certamente però ancora difficile da valutare con precisione.
Anche per un corretto flusso delle informazioni e dei dati, si spera che occasioni di dialogo e discussione con i produttori polacchi come quello della scorsa settimana possano essere più sistematici e frequenti.