Il progetto europeo Made in Nature, per la promozione dell’ortofrutta biologica, si è chiuso con un’indagine condotta in Italia, Francia, Germania e Danimarca, che – oltre ad approfondire il tema del biologico – si è soffermata anche sui consumi di frutta e verdura nel loro complesso.
“La prima domanda dell’indagine poteva sembrare scontata ma non potevamo non sapere se gli intervistati fossero o meno consumatori di ortofrutta e in effetti tutto il campione ha risposto sì – ha spiegato Elisa Macchi, direttrice di CSO Italy che ha guidato la ricerca Made in Nature, condotta da SEC Newgate Italia per CSO Italy, presentata a Milano alla presenza tra gli altri dell’Assessore all’Agricoltura della Lombardia Alessandro Beduschi. “Quello che cambia è la frequenza di acquisto. In Italia, Francia e Germania gli interpellati hanno rivelato di acquistare prodotti ortofrutticoli bio ogni volta che fanno acquisti (51% Italia e Germania; 63% in Francia); in Danimarca invece la maggioranza (56%) lo fa in caso di bisogno”.
Un’altra differenza riguarda il luogo scelto per gli acquisti. “In Italia e Francia oltre l’80% delle vendite avvengono in negozi di fiducia, in larga prevalenza supermercati; in Germania e Danimarca, invece, circa un quarto dei rispondenti acquista frutta e verdura dove capita. Questo dato dice che in Italia e Francia c’è molta attenzione nella scelta del punto vendita e forse denota anche maggiore attenzione per la qualità di ciò che si compra”.
Venendo al biologico, l’indagine ha rivelato che il 76% degli italiani hanno acquistato almeno una volta un prodotto biologico e il 92% di essi ha acquistato frutta o verdura, che sono quindi tra i prodotti bio più amati. In particolare in Italia, il 65% dei rispondenti acquista limoni bio, seguiti da mele, pomodori (58%) e arance (57%). Negli altri Paesi oggetto dell’indagine sono le mele il prodotto più amato, anche se i piccoli frutti bio sono particolarmente apprezzati in Danimarca e Germania.
I dati emersi dalla ricerca hanno stimolato una riflessione sui consumi di ortofrutta, biologica e non, da parte di Paolo Bruni, presidente di CSO Italy. Bruni, infatti ha evidenziato un calo dei consumi di ortofrutta nel 2022 e nel 2023. “Nel 2022 – ha spiegato – si è registrata una perdita di quasi il 9% nei consumi, equivalente a circa 500.000 tonnellate di ortofrutta non consumate. Nel 2023, si è verificata un’ulteriore perdita del 6%. Questo ha portato il consumo totale da circa 6 milioni di tonnellate a poco più di 5 milioni di tonnellate in soli due anni. Fortunatamente, nel 2024, i consumi di ortofrutta si sono stabilizzati, arrestando il calo, anche se non si è verificata una ripresa”.
Bruni ha sottolineato la necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni per indirizzare e sostenere il settore, evidenziando come la politica e le istituzioni debbano fornire segnali e indicazioni per promuovere il consumo di ortofrutta.
Elena Consonni