AUMENTO DAZI FERTILIZZANTI DA RUSSIA E BIELORUSSIA, ITALIA E SPAGNA PROTESTANO

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La Commissione Europea ha presentato una proposta che prevede l’innalzamento delle sanzioni, oltre che su alcuni prodotti agricoli, anche sui fertilizzanti originari o esportati direttamente o indirettamente da Russia e Bielorussia nel mercato dell’UE. In particolare, per i fertilizzanti, è previsto un aumento graduale fino a raggiungere dopo tre anni il valore massimo di 315 o 430 euro per tonnellata di tariffa aggiuntiva sul dazio. 

“Si tratta di un provvedimento che per i fertilizzanti – dice Coldiretti – provocherà un ulteriore aumento del prezzo rispetto a quanto già registrato nell’ultimo periodo, considerato che l’UE è fortemente dipendente dal mercato estero e si rifornisce, tradizionalmente, da un gruppo ridotto di fornitori, tra cui Russia e Bielorussia.” Non possiamo accettare, affermano Coldiretti e Filiera Italia, un aumento dei costi che vada a penalizzare le nostre imprese rispetto a fattori di produzioni di cui l’Europa c’ha reso dipendenti da paesi terzi”. Protesta anche Confagricoltura che ritiene questa misura “compromissoria per la produzione agricola italiana, dal momento che non sussistono prodotti sostitutivi di uguale qualità in altri mercati. Un ulteriore segnale di un indirizzo politico che non tutela il settore primario e danneggia i nostri agricoltori, senza fornire soluzioni alternative immediate”.

In Spagna l’associazione dei Giovani agricoltori (ASAJA) parla di un altro duro colpo al settore agricolo. Pedro Barato, presidente di ASAJA e vicepresidente COPA COGECA, sostiene che “le cifre potrebbero raggiungere un livello proibitivo di 315 o 430 euro per tonnellata rispettivamente, tre anni dopo l’inizio dell’applicazione del regolamento proposto, un livello che sarebbe circa il 100% in termini ad valorem, il che sarebbe insostenibile per il settore primario”. 

Pur comprendendo la legittimità delle ragioni geopolitiche che spingono la Commissione ad agire, ASAJA avverte che, ancora una volta, sarà il settore agricolo a sopportare, come merce di scambio, le conseguenze economiche di queste decisioni. 

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