21,1 miliardi di fatturato (+ 4,5% rispetto al 2023), una quota di mercato del 15%, 6,3 miliardi di giro d’affari ottenuti dalla marca del distributore (+4,7% a valore) per una quota di mercato del 33,7% (+0,5%).Questi i numeri condivisi da Conad nel consueto appuntamento di fine anno.
“Conad si conferma la più grandi impresa del commercio italiano – ha affermato Mauro Lusetti, presidente di Conad – la sola presente con un’unica insegna in tutte le regioni d’Italia, con tutti i principali indicatori in crescita rispetto all’esercizio 2023”.
“Da qui al 2030 – ha commentato Francesco Avanzini (nella foto), direttore generale di Conad – prevediamo una crescita contenuta della GDO, unita a una forte pressione sui margini, dovuta alla riduzione del potere d’acquisto e alla crescita del discount”.
L’ortofrutta gioca un ruolo determinante
In questo contesto l’ortofrutta gioca un ruolo determinante. “Per noi è un bastione – ha sottolineato Avanzini -. Riteniamo che i prodotti freschi, in particolare l’ortofrutta, siano centrali nell’offerta dei negozi Conad. E’ un settore complesso, che viene da anni di stabilità in termini di volumi e di penetrazione. Però è un fattore distintivo: non avere un ottimo reparto ortofrutta è un minus che nessun distributore può permettersi, tanto meno Conad, visto il nostro legame col territorio”.
L’offerta ortofrutta di Conad ha seguito l’evolversi del reparto, che dal Covid in poi si è trasformato, con il passaggio dallo sfuso al confezionato. “Riteniamo – ha precisato – che entrambe le modalità debbano convivere e avere la stessa dignità in termini di esposizione e presentazione, per coprire sia esigenze di convenienza che di qualità e servizio”.
Il focus sulla qualità è imprescindibile per Avanzini. “Non bisogna farsi influenzare da tematiche di convenenza, marginalità e prezzo – ha affermato – perché crediamo che il valore dell’ortofrutta sia legato alla qualità intrinseca, evitando il rischio della banalizzazione dell’offerta”.
Questo discorso vale sia per le marche commerciali, che per la marca privata, che nel reparto ortofrutta Conad pesa per il 50% dell’offerta. “A prescindere dalla marca, però – ha concluso Avanzini – nel reparto ortofrutta il cliente si fida della nostra capacità di selezionare il miglior prodotto. Noi stiamo lavorando sulla certificazione e stiamo facendo un ulteriore passo in ottica di sostenibilità del sistema, dando valore economico ai produttori. Le nostre cooperative, poi, stanno valorizzando le piccole filiere davvero a km zero, per sottolineare il legame con il territorio”.
Elena Consonni