El Niño, il fenomeno climatico che provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, ha condizionato la campagna estiva peruviana, specialmente nel Nord del Paese sudamericano e in particolare per l’avocado. A confermarlo è Oscar Martinez (nella foto), direttore generale vendite di Aguacatera del Sur, gruppo che opera in Perù, Messico e Spagna.
“La campagna estiva di quest’anno si è svolta in condizioni molto particolari, anche se cicliche. El Niño ha colpito in modo significativo alcune zone di produzione importanti, soprattutto nell’area settentrionale, dove si concentra importanti aree produttive: la diminuzione del raccolto e delle dimensioni dei frutti è stata quasi senza precedenti. Questa situazione ha condizionato in larga misura l’offerta mondiale proveniente dal Perù”.
Il 2024 si rivela come un anno complesso finora: “La richiesta è stata elevata, ma si è dovuta adattare a volumi molto più bassi di quelli che il mercato potrebbe offrire in condizioni normali. Tuttavia, prevediamo che la situazione volga al meglio in parte nel 2025, quando il settore sarà in grado di riprendersi meglio.
Per quanto riguarda l’import Martínez spiega come nel periodo invernale per la mancanza di acqua nelle zone di coltivazione spagnole, non è certo che l’import continuerà a crescere. “In questo periodo dell’anno, i principali produttori di avocado non mediterranei sono la Colombia, il Cile e il Messico. La Colombia è fortemente orientata verso gli Stati Uniti, mentre gli esportatori cileni danno priorità al mercato locale e in seconda battuta agli Stati Uniti.
Sulla differenza tra la frutta prodotta in Perù e quella importanta, Martinez, nell’intervista a Fructidor, sottolinea come “la frutta locale sarà sempre premiata dal punto di vista comerciale. Negli Stati Uniti, per esempio, i prodotti californiani sono molto apprezzati, così come l’avocado messicano, per la vicinanza e la rapidità di distribuzione. Anche in Cile il mercato locale apprezza molto la produzione nazionale. In Europa, senza dubbio, anche i frutti locali si distinguono, soprattutto perché l’avocado a disposizione viene raccolto al punto di maturazione ottimale, e questa migliora notevolmente l’esperienza del consumatore”.
SUlle prospettive future il dirigente del gruppo peruviano annuncia come per il 2024-2025 “puntiamo a rafforzare le vendite nel segmento “ready-to-eat”, un segmento molto competitivo, in cui sempre più attori stanno guadagnando terreno. Non sarà facile fidelizzare i clienti e attrarli con il marchio, ma la nostra costanza e presenza negli ultimi anni sono la nostra miglior garanziain tal senso. Sappiamo che il segmento “ready-to-eat” è estremamente competitivo, però ci sforziamo di fornire un servizio eccellente ai clienti. Siamo riusciti a mantenere una presenza costante sul mercato, e questa è la nostra forza”.