BILANCIO DI UN ANNO. GENNARO VELARDO: “SERVONO RISPOSTE AI DANNI DA CAMBIAMENTO CLIMATICO”

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Abbiamo chiesto a Gennaro Velardo (nella foto) un intervento sul bilancio del 2018 visto dal suo osservatorio di presidente di Italia Ortofrutta Unione Nazionale. Eccolo:

Si chiude con il 2018 un anno non certo ricco di soddisfazioni per il settore ortofrutticolo che, salvo eccezioni, vede un po’ tutte le filiere produttive dal Nord al Sud della penisola accomunate da tante ombre e ben poche luci: una difficile annata per l’uva da tavola, difficile l’avvio della campagna di commercializzazione degli agrumi e delle clementine in particolare, che ci ha portato a chiedere interventi straordinari di sostegno per il comparto, difficoltà anche per la frutta estiva così come per il pomodoro da industria che hanno fatto registrare cali di resa consistenti a causa dell’inclemenza delle condizioni climatiche che hanno danneggiato semine e trapianti prima, fioritura e maturazione poi.

Non è tuttavia questo il solo volto dell’annata 2018, destinata ad essere ricordata a lungo in quanto mai come in questi mesi è emersa con tanta chiarezza l’estrema fragilità del settore ortofrutticolo o se vogliamo di tutta l’agricoltura in generale di fronte ad un fatto nuovo rappresentato dai cambiamenti climatici che si sono manifestati in tutta la loro gravità e crudezza con eventi di carattere eccezionale che senza distinzione hanno colpito vasti areali produttivi di tutta la nostra penisola, con piogge incessanti e torrenziali, venti impetuosi, fenomeni grandinigeni, temperature estreme che hanno letteralmente messo in ginocchio interi areali. Pensiamo al comprensorio sericolo del Siracusano, ai vigneti in Puglia, agli agrumeti di Calabria, agli ortaggi in Sardegna, ai frutteti del Centro-Nord Italia per finire al territorio dell’Agro Pontino ove nelle ultime settimane dell’anno sono andati perduti impianti produttivi, serre, raccolti e strutture di lavorazione. Parliamo di danni enormi, di territori agricoli che dovranno rimettersi in moto e dovranno farlo contando sostanzialmente sui propri mezzi, in quanto la lezione che prendiamo da questi eventi è che gli strumenti di protezione esistenti, sia che parliamo di OCM che di Sviluppo Rurale si sono dimostrati inefficaci di fronte a situazioni di questo genere.

Per anni abbiamo parlato dei problemi dell’ortofrutta in termini di valorizzazione, di internazionalizzazione, riconoscibilità del prodotto, politica di marca, calo di consumi, innovazione, per citarne alcuni, temi certamente non banali ma che a mio avviso passano in secondo piano di fronte all’urgenza di pensare prima e mettere in pista poi soluzioni concrete che possano dare una risposta valida al più concreto e reale dei problemi che l’ortofrutta oggi sta vivendo. Per questo apprezzo il rinnovato interesse che sta nascendo intorno al tema dei fondi di mutualizzazione che si annunciano come uno strumento dalle tante potenzialità e davvero mi auguro che sia le amministrazioni da un lato che le rappresentanze all’altro, chiamate a discutere sul percorso da compiere per rendere questo strumento completo e concretamente operativo, abbiano maturato la piena consapevolezza di quanto necessario sia fare presto per dare risposte immediate alle imprese.

Il 2018 è anche l’anno in cui il tema del caporalato è arrivato alla ribalta trascinato da un’onda mediatica senza precedenti a causa di tragici fatti di cronaca che hanno colpito alcuni lavoratori irregolari ma che nulla hanno a che vedere con le tantissime aziende, e sono la stragrande maggioranza, che operano nel rispetto della legge, del lavoro e dei lavoratori. Ciononostante l’immagine che è stata veicolata è quella indistinta di un settore torbido dove gli errori di pochi anzi di pochissimi sono estesi a tutti, un’immagine che deforma la realtà, crea inquietudine in chi, produttori ed OP, lavora onestamente e vive di ortofrutta. Per questo auspico che nel nuovo anno anche le istituzioni competenti facciano un passo avanti affinché siano ripristinati i canoni di una corretta ed equilibrata informazione.

Per concludere, evidenzio la costante crescita del settore ortofrutticolo organizzato in OP che oggi rappresenta oltre il 50% dell’ortofrutta nazionale facendo registrare anche nel 2018 progressi costanti in termini di numeri che misurano l’aggregazione e di fatturato, a riprova della bontà di un regime di sostegno che la stessa Commissione Europea, nella proposta di riforma della PAC post 2020 e nella discussione in atto, ha confermato essere una pietra miliare delle future politiche di mercato proponendo l’estensione anche ad altre filiere di questo modello di sostegno che mi piace definire virtuoso in quanto lega il beneficio al fatturato ed alla capacità di stare sul mercato.

La nostra Unione Nazionale, con oltre 130 OP associate ed un fatturato complessivo aggregato che oggi ha raggiunto 1,9 miliardi di euro, si pone come interlocutore qualificato nei confronti della pubblica amministrazione, anche al fine di rendere gli strumenti di sostegno agricolo, e quelli della OCM Ortofrutta in particolare, sempre più rispondenti alle esigenze delle OP e delle imprese associate.

Auspico che il 2019 possa vedere la nascita del Tavolo Ortofrutticolo Nazionale e l’inizio di un nuovo approccio per affrontare le criticità comuni del comparto con uno spirito di ritrovata condivisione.

Gennaro Velardo

presidente Italia Ortofrutta Unione Nazionale

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