Il carciofo invenduto diventa bio-plastica e poi torna ad essere carciofo. Magari la seconda volta gli va meglio (o peggio) e ce lo mangiamo. Anche in questo caso, se ce lo mangiamo, torna ad essere carciofo o qualcosa d’altro, nel ciclo della natura.
Filosofia indiana? No, piuttosto è l’essenza dell’economia circolare, su cui si fonda il progetto di recupero dell’ortofrutta invenduta presentato questo pomeriggio a Fruit Logistica dalla società di gestione del Mercato di Genova SGM e dal suo presidente Stefano Franciolini. Un progetto serissimo e rivoluzionario, che interessa altri Mercati italiani, a partire da quelli della Rete Italmercati, ma che può interessare anche i grandi Mercati stranieri. Tutto è pronto. L’Istituto Italiano di Tecnologia IIT, con sede a Genova e filiali in tutta Italia, ha ultimato il suo lavoro. Ora può partire l’applicazione. Genova, in occasione della presentazione, era rappresentata alla grande, due assessori, molti operatori grossisti, i vertici al completo del Mercato.
“L’obiettivo – ha spiegato Stefano Franciolini – è creare una nuova vita per frutta e verdura non più vendibili. In questo modo facciamo un ulteriore passo verso l’azzeramento degli sprechi. Mettiamo in moto un vero progetto di economia circolare perché i prodotti realizzati saranno riutilizzati proprio dagli stessi operatori del Mercato”. Praticamente dagli scarti della frutta a eco-imballaggi per la frutta.
A Berlino sono state presentate alcune realizzazioni sperimentali davvero interessanti. Nello specifico del progetto è entrato Athanassia Athanassiou, responsabile dello Smart Materials Group dell’IIT. “Collaborando con il Mercato – ha sottolineato – abbiamo intrapreso una strada nuova: la produzione di bioplastica dal prodotto invenduto. Possiamo riconvertire il 100% dello scarto in packaging sostenibile e biodegradabile”.
Il progetto suscita da subito un grande interesse. Ha il pieno appoggio delle amministrazioni genovesi, come hanno assicurato Paola Bordilli, assessore al commercio del Comune di Genova, e Giancarlo Vinacci, assessore allo sviluppo economico dello stesso Comune, e come hanno confermato a Berlino la Camera di Commercio e l’Ascom Confcommercio genovesi. E ha sollevato molta curiosità a livello nazionale. Come ogni start-up, tuttavia, anche questa avrà bisogno di fare la sua strada con persone disposte a lavorare duro per farla diventare l’iniziativa vincente che merita di essere. (a.f.)
Nella foto, da sinistra: Stefano Franciolini, presidente del Mercato di Genova; Ottavio Traverso, dell’ufficio stampa del Mercato di Genova; Giovanni Perotto, ricercatore Istituto Italiano Tecnologia