Le bollette si sono trasformate in salasso e monta la preoccupazione tra i grossisti ortofrutticoli.
“All’Ortomercato di Milano, così come in tutti i centri all’ingrosso agroalimentari italiani – sottolinea Salvatore Musso (a destra nella foto) del consiglio direttivo dell’Associazione Grossisti Ortomercato Milano (AGO-FEDAGRO) – molte aziende sono passate da un conto di 20mila euro a 100mila euro al mese: questo vuol dire costringere alla chiusura! Perché è impensabile che un’impresa, per quanto solida e ben strutturata, possa continuare la sua attività con costi di energia di oltre un milione di euro all’anno“.
“Solo una gestione scellerata da parte dei nostri politici poteva portare a tanto – lo sfogo del grossista milanese – e la cosa più grave è che ne parlano continuamente, ogni giorno, senza però far nulla. E intanto continuano ad arrivare bollette allucinanti, con importi quintuplicati in un anno”.
Il Decreto Aiuti Ter qualche sollievo lo porterà, ma non basta: “Si sta scherzando con il fuoco – prosegue Musso – in quanto per un’azienda che chiude ci sono decine se non centinaia di famiglie per strada. E la cosa più assurda è che un’azienda del nostro settore, che necessita costantemente di energia per alimentare i magazzini frigoriferi, sia per la conservazione che per garantire la continuità del freddo alla frutta e verdura, non viene riconosciuta tra le categorie energivore“.
“Lanciamo un appello a tutti le forze politiche affinché possano sollevare la questione nelle sedi preposte e si eviti così di far chiudere centinaia di attività del settore ortofrutticole con relative migliaia di famiglie lasciate senza lavoro”, conclude il suo intervento Musso. (m.ald.)