In occasione dell’ultima edizione di Biofach a Norimberga, la più grande fiera mondiale dedicata al biologico abbiamo incontrato Tom Fusato, direttore commerciale, marketing e sviluppo di Brio, azienda veronese, specializzata nella produzione e commercializzazione di frutta e verdura biologiche e direttore commerciale di Alce Nero Fresco.
– Come giudica l’edizione 2019 di Biofach?
‘La fiera è cresciuta tanto che gli organizzatori aumenteranno i padiglioni il prossimo anno. E’ la logica conseguenza della crescita del biologico. Ciò che è importante è che qui si trova tanta innovazione nell’alimentare in generale. Vuol dire che il comparto non solo è in sviluppo ma che non si siede’.
– Ma che interesse ricopre Biofach per Brio e per Alce Nero Fresco?
‘L’interesse è sempre alto. Brio è ben conosciuto qui perché presente nel biologico da trent’anni e perché esportiamo il 35% del prodotto, quindi i clienti ci conoscono, non ci aspettiamo di incontrarne di nuovi. Qui si consolidano i rapporti in essere ed è importante. Poi c’è sempre qualche novità di cui parlare. Per Alce Nero Fresco è diverso, è un marchio nuovo che sta crescendo in fretta ma il cui mercato di elezione è l’Italia, anche perché facciamo prodotti studiati per il mercato italiano. Essere a Norimberga è comunque utile, in prospettiva futura ma anche nell’attualità, data la presenza in fiera di buyer italiani’.
– Come è andato il 2018 di Brio?
‘Brio ha chiuso il 2018 con un fatturato consolidato di 75 milioni e 655 mila euro, segnando un +8% sul 2017. Nel corso dello scorso anno sono state commercializzate 45 mila tonnellate di prodotto. La quota export si attesta al 35%, mentre il 67% delle vendite viene movimentato nel canale della grande distribuzione, il 25% attraverso la ristorazione, il 4% nel canale specializzato del biologico e il restante 4% attraverso l’industria’.
– Quali sono le ultime novità?
‘Per la prima volta abbiamo presentato il kiwi giallo, il Jingold biologico, con una prima produzione di 400 tonnellate. Un’altra novità del 2018 è stato il melograno siciliano biologico a marchio Alce Nero. Sono state commercializzate le prime 100 tonnellate ed è certo che il prodotto verrà sviluppato. La confezione Chiccosa è andata molto bene’.
– Più in generale, come vede le tendenze in atto nel biologico?
‘Bisogna stare attenti a soddisfare il consumatore a livello di gusto, di bontà, nello stesso tempo dando il massimo di garanzie. Si avverte in generale la necessità di migliorare il livello qualitativo e le garanzie. Corriamo il rischio di avere un biologico a due velocità: prodotti di livello alto sotto questi due profili e prodotti di livello basso. Cadere in una situazione del genere è un errore. Non dobbiamo dimenticare da dove siamo venuti: i valori vanno assolutamente conservati, sono alla base del biologico, della nostra attività, del nostro impegno. Stiamo attenti a quanto sta accadendo in Germania: c’è un’esplosione del biodinamico, in parte anche come reazione a un biologico non così rigoroso nel rispetto dei suoi valori’.
Brio rappresenta e commercializza le produzioni di 443 agricoltori di diverse regioni italiane ed è impegnata ad offrire le migliori varietà di frutta e verdura ai consumatori che desiderano nuove esperienze sensoriali, con prodotti esclusivi e distintivi a marchio Alce Nero. (a.f.)
(fonte: Greenplanet.net)