CIBUS, L’ORTOFRUTTA ENTRA DA PROTAGONISTA. CELLIE (FIERE DI PARMA): “SAREMO UN MOTORE PER L’EXPORT”

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Una fiera multicanale che si rinnova costantemente, Cibus è questo e nella edizione proposta negli anni dispari Cibus Connecting Italy, di scena il 29 e 30 marzo a Fiere di Parma, presenterà quattro nuove aree espositive, con l’esordio assoluto tra gli espositori di produttori italiani di frutta e verdura fresca nell’area dedicata “Fruit&Vegetables”.

Oltre allo sbarco dell’ortofrutta a Cibus, si segnalano le nuove aree dedicate ai semilavorati per gelateria e pasticceria, prodotti “rich in” e plant-based. “Noi siamo una best practice e vogliamo mettere a disposizione anche dell’ortofrutta questa best practice. Vogliamo inoltre essere dei booster per l’export che anche per questo settore deve diventare inderogabile”, ha detto al Corriere Ortofrutticolo il ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie, a margine della presentazione della manifestazione svoltasi oggi a Roma, alla presenza del presidente di Fiere di Parma, Gino Gandolfi, del ceo Cellie, di Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare, di Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice, di Roberto Luongo, direttore generale Agenzia Ice e del senatore Luca De Carlo, presidente della 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare).

Molto ricco il calendario di convegni che nei due giorni della Fiera svilupperanno varie tematiche importanti per l’ortofrutta all’interno dell’Arena “Fruit& Vegetables”. Si andrà dall’Agrifood al femminile alle nuove strade di sperimentazione a sostegno dei consumi di frutta e verdura, alle innovazioni varietali dettate dai cambiamenti climatici, e, ancora, l’evoluzione dei consumi nell’ortofrutta e le sfide etiche della logistica del fresco.

20.000 i visitatori attesi in fiera da 90 diversi Paesi esteri, tra cui 1.300 top buyer, in arrivo a Parma grazie al programma di incoming sviluppato in collaborazione con Agenzia ICE. Circa un migliaio i brand del food made in Italy rappresentati.

“Cibus Connecting Italy continua a crescere e ha già raggiunto numero significativi – ha detto Gino Gandolfi, presidente di Fiere di Parma, ma mi sento di poter affermare che siamo ancora all’inizio di un percorso di sviluppo e di una sempre più intensa valorizzazione non solo di Cibus, ma di tutta la filiera agroalimentare italiana, orgoglio nazionale e vera eccellenza del Made in Italy”.

L’assunto principale che il Salone internazionale dell’alimentazione porta avanti da anni è convogliare esigenze ed esperienze di produzione, industria e distribuzione attorno a un unico tavolo, che lavori alla delineazione di nuovi scenari per il mondo del Food. Visitando la fiera, un operatore può realmente comprendere, esplorare e toccare con mano le radici del food & beverage Autentic Italian: materie prime, ingredienti semilavorati e prodotti trasformati sono, infatti, al centro non soltanto dell’attività espositiva, ma anche dei numerosi “Cibus Destination on the Road”, che la fiera riserva tradizionalmente a centinaia di buyers esteri nei diversi territori.

La seconda caratteristica di Cibus Connecting Italy è legata al suo ruolo di piattaforma privilegiata di networking e mutuo scambio. Tema centrale della fiera è proprio l’abilità dell’industria alimentare e di tutta la filiera di realizzare e proporre prodotti innovativi e tailor-made, in grado di incrociare la domanda premium proveniente dal mercato interno e da quello estero. Sotto la lente di ingrandimento il catalogo delle novità di prodotto e l’Innovation Corner, esposizione delle 100 più interessanti innovazioni di prodotto, valutate e selezionate da una giuria di esperti. Ampio lo spazio che la fiera, in collaborazione con Le Village By Crédit Agricole, riserva alle start-up, autentici laboratori di novità e propulsori di progetti sostenibili affascinanti e spesso dall’altissimo coefficiente innovativo.

Ruolo chiave all’interno di Cibus Connecting Italy è inoltre riservato al canale Foodservice: il salone, infatti, dedica ampio spazio alla ricerca di qualità, allo scouting di materie prime tipiche e ad attività di education destinate agli operatori del settore.

La Fiera riserva anche grande enfasi alla fluidità di interazione tra diversi strumenti e canali: all’esperienza in fiera e al programma “Cibus Destination on the Road” si aggiungono le funzionalità di MyBusinessCibus, piattaforma che replica in chiave digitale l’incontro tra domanda e offerta. Completa la multicanalità della fiera un programma di circa 40 eventi, tra tavole rotonde, attività di networking, mostre, seminari e l’immancabile Doposalone, “Cibus After”.

“L’industria alimentare – ha osservato Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare – rappresenta poi uno dei principali motori dell’economia del Paese. La grande varietà di prodotti originali e la presenza di marchi di eccellenza hanno consentito all’export italiano di conquistare rilevanti quote di mercato a livello internazionale, al punto che il “Made in Italy” all’estero è ormai sinonimo di gusto e di qualità. Nemmeno le crisi internazionali e la pandemia sono riusciti a frenare questa tendenza. Cibus rappresenta l’occasione per mostrare al pubblico del mondo tutto questo: il nostro modello di alimentazione sana e sostenibile, che esalta i valori del gusto e della tradizione”.

“1.300 top buyer totali da 90 paesi esteri incontreranno circa 500 espositori in due giorni al Cibus Connecting Italy 2023 di Parma – hanno affermato Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice e il direttore generale Roberto Luongo – Questi i numeri che confermano il ruolo dell’ICE nel sostegno all’internazionalizzazione della filiera agroalimentare italiana, al fianco delle PMI italiane e della Fiera”.

Cristina Latessa

 

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