Venerdì 9 marzo rappresenta una data storica per il commercio globale di fresh produce: per la prima volta nella storia è attraccata al porto di Shanghai una nave charter piena di frutta fresca cilena, partita dalla Regione del Valparaiso. Un carico di 4.000 tonnellate di mirtilli, ciliegie, prugne, nettarine e uva da tavola è stato inviato da 30 società esportatrici del Paese sudamericano.
L’operazione avrà indiscutibilmente un impatto decisivo nella cosiddetta ‘corsa alla Cina’, poiché potenzialmente in grado di influenzare il trasporto internazionale di ortofrutta verso il gigante asiatico. La spedizione è stata organizzata dal gruppo Dalian Yidu, uno dei maggiori importatori di frutta fresca nel Paese, famoso per essere stato il primo, nel dicembre 2012, ad impiegare voli charter per il trasporto di merci deperibili dal Cile.
“Nel 2017 il Cile è diventato il principale esportatore in termini di valore di frutta fresca sul mercato cinese. Per raggiungere questa posizione, considerando che i due Paesi si trovano molto distanti tra loro, la logistica ha un ruolo molto importante. Poter prendere in considerazione la soluzione del charter via mare favorirà ulteriormente il comparto della frutta fresca cilena, che potrà contare su tempistiche inferiori e una qualità finale migliore”, ha spiegato il rappresentante di Prochile a Shanghai, Cesar Suarez.
Si tratta di un’ulteriore conferma del periodo di grazia che sta indiscutibilmente vivendo la filiera dell’ortofrutta cilena. Tra le tante vittorie messe a segno negli ultimi tempi anche i volumi record di export registrati dall’industria dei mirtilli, in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo della stagione precedente per un totale di 107.229 tonnellate inviate oltre confine. Un dato non ancora definitivo, poiché la stagione commerciale si chiuderà tra un paio di mesi; solo allora si potranno tirare le somme ma, a quanto pare, è previsto un ulteriore miglioramento finale. Finora le destinazioni principali dei mirtilli made in Chile sono state il Nord America, che ha assorbito il 64% degli invii, l’Europa con il 24% del totale e l’Asia con il 12%.
Buoni anche i risultati del comparto cerasicolo, che nella stagione in corso ha registrato un aumento prossimo al 100% dell’export portatosi a 184.000 tons. Unica nota stonata la lieve contrazione del 7% dei prezzi medi.
Sebbene gli Stati Uniti si confermino il primo mercato di destinazione, le spedizioni in Cina stanno via via acquisendo sempre più importanza. In un decennio, la Cina ha quasi raddoppiato il prodotto ricevuto, raggiungendo una quota pari al 27,5% del totale delle ciliegie cilene esportate.
Chiara Brandi