L’assemblea dei soci Conad ha approvato il bilancio 2017, chiuso con un fatturato della rete di vendita di 13 miliardi di euro, 600 milioni in più rispetto all’esercizio precedente (+4,9%). La quota di mercato si è attestata all’12,5%, in ulteriore progressione rispetto all’11,9% del 2016: cresce nei supermercati, al 21,5% (0,8 punti percentuali sopra il valore del 2016), e nel libero servizio, al 14,6%, 0,4 punti percentuali al di sopra del precedente valore (fonte: Gnlc II semestre 2017).
Conad è leader in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna, Umbria ed è secondo in Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e Valle d’Aosta.
Il patrimonio netto aggregato ha raggiunto i 2,44 miliardi di euro (+5,4%), confermandosi una fondamentale fonte interna di finanziamento per gli investimenti finalizzati allo sviluppo.
Risultati conseguiti in un anno in cui si sono fatti sentire i primi benefici della ripresa, anche se distribuiti in modo non uniforme. Modesta la crescita delle vendite al dettaglio (+0,2%), più corposa quella della grande distribuzione (1,4%) mentre le vendite delle imprese operanti su piccole superfici sono diminuite dello 0,8%. I discount hanno registrato un vero e proprio boom con un aumento del 3,2% (fonte: Istat).
Gli italiani, in questa lenta ripresa non sono tornati ai consumi pre-crisi, ma almeno ci hanno provato. Dopo gli anni della rinuncia, sembra essere affermato il primato dello stile di vita e della ricerca del benessere individuale. Intanto, nel primo quadrimestre dell’anno in corso le vendite registrano un incremento del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2017, in un mercato in flessione del 2,3% (fonte: Iri iper+super). Performano meglio gli store Sapori&Dintorni (+8,8%) e i superstore (+6%), seguiti dai supermercati (3,1%) e dai City (+1,2%); stabile invece il fatturato degli ipermercati (+0,1%) e leggermente in calo quello dei Margherita (-0,3%).
“La crescita che registriamo nel 2017 è frutto del nostro modello imprenditoriale, fatto di imprenditori dettaglianti indipendenti associati in grado di fare la differenza in un mercato estremamente competitivo”, commenta l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese (nella foto). “I nostri soci, però, sanno bene che se non c’è redistribuzione della ricchezza non ci sono nemmeno prospettive di sviluppo per le loro imprese associate. Ecco perché la soddisfazione per la crescita della rete Conad – ancora una volta significativa e trainata dai successi della nostra marca – non può prescindere dall’impegno per la crescita e il sostegno del territorio e delle comunità locali”.
Conad è l’unica catena della moderna distribuzione ad aver articolato la propria offerta in tutti i canali distributivi, dove è presente con più formati: dal negozio di prossimità allo specializzato, dal superstore all’ipermercato, dal discount al cash and carry. Sono 3.149 i punti di vendita (erano 3.169 nel 2016), per una superficie complessiva di 1.943.670 mq, distintivi per funzione, vocazione e dimensioni, accomunati da una missione di sistema: offrire la migliore risposta alle esigenze dei clienti, in termini di qualità dell’offerta e convenienza nella spesa. Vale per ognuno dei 26 ipermercati, 211 superstore, 1.098 supermercati, 970 City, 434 Margherita, per i 19 Sapori&Dintorni e i 233 discount a insegna Todis (oltre ad altri 158 punti di vendita con diverse insegne).
Forte la focalizzazione sulla marca del distributore, sui prodotti freschi e sulla relazione con le persone attraverso una vasta gamma di servizi offerti dai concept nazionali: 38 distributori di carburanti, 122 parafarmacie, 17 Ottico, 9 Cremerie Sapori&Dintorni e 20 Petstore, l’ultimo nato in casa Conad.
I soci sono 2.664 (49 in meno rispetto al 2016) e l’organico ha raggiunto le 52.762 unità, con un incremento di 5.380 posti di lavoro negli ultimi quattro anni.
Il piano strategico di sviluppo per il triennio 2017-2019 prevedeva investimenti per 1,1 miliardi di euro, di cui 413 milioni nel 2017, 402 nel 2018 e 286 nel 2019. Investimenti finalizzati a nuove aperture e ristrutturazioni, a cogliere nuove opportunità di crescita e a migliorare l’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini.
Nel 2017 i consumi delle famiglie residenti sono aumentati dell’1,4%, a un ritmo analogo a quello del 2016. L’incremento interessa sia i beni – salgono dell’1,2%, un valore inferiore a quello osservato nei due anni precedenti, +1,7 per cento nel 2016 e +2,7 nel 2015 – sia i servizi (+1,7%), in lieve crescita rispetto al biennio trascorso, +1,2% e +1,5% (fonte: Istat).
In tale scenario Conad ha aumentato le occasioni di convenienza per i clienti, generando un risparmio di 713 milioni di euro (+4% rispetto ai 686 milioni del 2016) nel solo settore del largo consumo confezionato (fonte: Iri) ma garantendo l’abituale livello elevato di qualità dei prodotti.
L’operazione nazionale Bassi&Fissi ha ampliato sia il numero delle referenze – dalle 379 del 2016 alle 425 del 2017 – sia le categorie interessate. Un’iniziativa che Conad ha avviato negli anni della crisi, per poi protrarla fino ad oggi, ribassando in maniera significativa i prezzi di un ampio paniere di prodotti a marchio di prima necessità e di uso quotidiano. Obiettivo: garantire con continuità un risparmio importante alle famiglie di ogni area del Paese.
Innovazione, qualità, sicurezza sono i tratti distintivi che consentono alla marca Conad di conquistare la fiducia di sempre più consumatori e essere leader nel mercato della marca del distributore. La quota di mercato ha raggiunto il 28,4%, guadagnando 1,3 punti percentuali rispetto al 2016; valore ben oltre quello medio del settore, attestato al 19,4% (fonte: Iri). La marca Conad contribuisce alla crescita del settore per il 70% (fonte: Iri 2017), tanto che un prodotto a marchio su tre acquistati nella grande distribuzione (il 32%) porta il logo della margherita. Marca che si conferma uno degli asset strategici del gruppo distributivo, dietro a cui ci sono accordi sottoscritti con migliaia di fornitori, e che ha il gradimento di 8,5 milioni di famiglie – una su tre – che fanno la spesa in Conad ogni settimana.
Il trend di crescita è di gran lunga superiore rispetto alla media del mercato, con un fatturato di 3,2 miliardi di euro (+11,6% rispetto al 2016). Il biologico e le linee benessere presenti nel brand Verso Natura registrano buone performance, con una crescita del 137%.
Sul fronte della sostenibilità ambientale Conad ha ridisegnato i flussi distributivi della propria marca: il rinnovamento del parco veicolare impiegato nei trasporti del prodotto a marchio ha portato ad un calo del 38% su base annua delle emissioni di particolato (PMx), con un taglio di quasi 2 tonnellate tra il 2016 e il 2017 (da 5 a 3,1 tonnellate).
I dati sono frutto della collaborazione con la società specializzata GreenRouter, che ha effettuato la misurazione dell’impronta ambientale della supply chain di Conad. Nel 2017, dopo quelli dei trasporti, sono stati monitorati i dati relativi alle attività dei magazzini. Gli hub e i magazzini delle cooperative hanno emesso in totale 32.163 tonnellate di CO2 e consumato 110,2 Kwh/mq. I 4 hub di Conad hanno consumato 17.668 m3 di acqua – a cui si sommano i 233.833 m3 dei CeDi delle cooperative, di cui oltre il 15% proveniente da acque di recupero – e prodotto 165 tonnellate di rifiuti, il 99% dei quali avviato a recupero.