Tra due anni, magari in occasione proprio di Fruit Logistica, la clementina Perrina potrebbe essere una protagonista della fiera berlinese.
Perché è proprio per il 2024 che si prevede di potere trovare questa variante così promettente sugli scaffali. Mentre va avanti la ricerca anche di un ibrido interessante, realizzato con tecniche innovative, a cui si sta lavorando per poter arrivare a 7mila esemplari tra alcuni anni. .
Ad oggi, come racconta Marco Eleuteri, presidente di OP Armonia e detentore dei diritti di diffusione della Perrina, si stanno testando i territori nei quali questa varietà sarà piantata. “Di certo tutto il sud peninsulare, la Sardegna; i nostri investimenti, invece, sono tutti incentrati in Campania dove sono già stati messi a dimora 20 ettari con l’obiettivo di arrivare a 50 nei prossimi anni”.
Il percorso della Perrina, per arrivare a questo punto, è stato piuttosto lungo. Ed è Francesco Perri, l’agronomo che ne è costitutore, a ricordarlo: “Quindici anni fa mi ero imbattuto in un ramo che produceva frutti a maturazione posticipata e in quel momento è iniziata l’osservazione a cui sono seguiti i test agronomici qualitativi e i test commerciali – racconta – Poi sono stati coinvolti i colleghi del Crea di Acireale e si è pensato di brevettarla a livello europeo; un brevetto che si è rivelato complicato…”. Un lavoro davvero lungo, piuttosto tipico di un Paese come l’Italia in cui la ricerca scientifica non viene abbastanza sostenuta, come sottolinea Perri: “Era necessario trovare un partner commerciale che ci credesse e così è stato”. Così, dopo la pubblicazione sul Registro nazionale fruttiferi è arrivata quella al Cpvo, l’organismo europeo che si occupa dei brevetti.
Eleuteri, dal canto suo, ribadisce che “la Perrina è una varietà, non un marchio; verrà diffusa alle organizzazioni e non ai singoli produttori che avranno il diritto di produrla e commercializzarla; stiamo definendo man mano dei punti e abbiamo già ricevuto delle manifestazioni di interesse”. In un sito creato ad hoc verranno date tutte le spiegazioni. L’ufficio legale coinvolto si occuperà anche di mettere in piedi un sistema di controllo per contrastare le contraffazioni. “Alla fine di quest’anno la programmazione completa potrà partire”, assicura Eleuteri.
Perri torna sulle caratteristiche competitive di questa variante di clementine: “Potrà essere raccolta dal 20 dicembre fino a fine gennaio sugli alberi e poi, grazie alle camere di refrigerazione, potrà essere conservata per altri 15-20 giorni in modo da raggiungere la fine di febbraio”. Un successo se si pensa che “con il cambiamento climatico è molto difficile arrivare al 10-15 gennaio con clementine tradizionali di qualità e chi le propone in quel periodo, oggi, immette sul mercato un prodotto davvero imbarazzante”, sottolinea l’agronomo. La Perrina, invece, potrà aiutare a prolungare i tempi perché, a fine novembre, quando di solito arrivano le grandi piogge che creano danni enormi, questa variante sarà ancora verde e reggerà benissimo.
Chiara Affronte