Anche Freshfel lancia l’allarme sulla generale situazione geopolitica ed economica che sta pesando enormemente anche sul settore ortofrutticolo. L’aumento dei costi causati dalla pandemia e la guerra in Ucraina stanno ridisegnando i mercati mondiali legati al settore ortofrutticolo, sottolinea l’associazione coordinata dal delegato generale Philippe Binard (nella foto).
“Freshfel sta lavorando intensamente con la Commissione europea per garantire la stabilità del mercato e cercare soluzioni per far fronte ai costi crescenti”, sottolinea l’associazione. “Il settore ha dimostrato la sua resilienza durante i due anni della pandemia Covid-19, l’uscita dalla situazione pandemica ha portato ad un aumento senza precedenti dei costi in tutta la catena di approvvigionamento, raggiungendo un livello insostenibile per il settore. All’inizio di gennaio il settore è stato ulteriormente colpito dall’embargo bielorusso, che preludeva a una guerra devastante in Europa. Dal punto di vista del business dei prodotti freschi, gli ultimi sviluppi hanno implicazioni di vasta portata per il settore che Freshfel Europe sta coordinando da vicino con i suoi membri e con la Commissione europea. A questo proposito, Freshfel Europe è stata nominata membro del nuovo European Food Security and Crisis Preparedness Expert Group della Commissione Europea per i mercati agricoli”.
“Negli ultimi mesi, mentre l’economia stava riprendendo dopo la pandemia, l’aumento dei costi di produzione, energia e logistica stava diventando una preoccupazione prioritaria e incidendo gravemente sulla competitività della produzione. Con lo scoppio della guerra sono ancora attesi ulteriori incrementi soprattutto per energia e fertilizzanti”, affermano ancora da Freshfel con Binard che ha aggiunto: “All’inizio di questo mese, Freshfel Europe ha stimato che l’aumento dei costi di produzione è aumentato nell’ultimo anno fino a 0,1 centesimi di euro al kg. Per il settore ortofrutticolo fresco, gli effetti combinati di questi aumenti rappresentano un costo aggiuntivo di quasi 10 miliardi di euro all’anno. Oltre a questo, i costi logistici, della distribuzione, così come per il trasporto marittimo o aereo a lunga distanza, i costi aumentano in modo significativo”.
Secondo Freshfel Europe, l’aumento dei costi continuerà a causa dell’esplosione della guerra che incide ulteriormente sui costi dell’energia. La stima sulla logistica parla di quasi 4 miliardi di euro di costi per l’Europa. Infine sulle turbolenze internazionali in atto Binard aggiunge: “Mentre l’approvvigionamento dell’UE era già stato bandito quasi 10 anni fa in Russia (con l’embargo del 2014, ndr), poi in Bielorussia e Ucraina, questi Paesi importavano ancora ogni anno circa 8-9 milioni di tonnellate di frutta e verdura. Con l’introduzione delle sanzioni e delle restrizioni bancarie, così come la sospensione del traffico dei container, probabilmente si annullerà la maggior parte del commercio internazionale di prodotti freschi con queste aree. La svalutazione del 45% dei rubli e le incertezze economiche in Russia renderanno gli affari inaffidabili e imprevedibili per quei Paesi terzi che puntano ancora a rifornire il mercato russo. C’è quindi una certa preoccupazione sui volumi indirizzati verso l’Europa, inizialmente previsto per queste destinazioni verso Est”.
Per Freshfel è necessario intervenire con misure eccezionali.