Confagricoltura ha sottoposto al premier Mario Draghi un documento che evidenzia le difficoltà delle aziende agricole a sostenere l’impennata dei costi delle materie prime. Il rischio di “rottura di stock” (esaurimento dei prodotti) è dietro l’angolo. Urgono misure per il settore agricolo.
A parlarne al TG 1 è stato Rosario Rago (nella foto), membro della giunta nazionale dell’associazione di categoria e presidente dell’omonimo gruppo di IV gamma della Piana del Sele.
“Abbiamo sottoposto al primo ministro un documento – ci ha detto Rago – che spiega come le aziende agricole, che per definizione sono energivore, hanno bisogno di sostegno. Si parla di aumenti dei costi da 26mila a 62mila euro. Non sono bruscolini”.
La palla passa adesso al Governo che valuterà le misure più adatte anche in funzione dei margini di movimento concreti considerato che usciamo da due anni di Covid che si stanno lasciando dietro ancora lunghi strascichi: dal blocco dei porti, alla guerra he blocca per esempio il mercato dei concimi (con conseguenti inferiori rese agricole) e del legno (i pallet a disposizione sono sempre meno).
“In questo contesto – ha precisato Rago -, è il momento di arrivare ad un tavolo, più e più volte richiesto, al quale siedano tutti i soggetti della filiera, inclusa la GDO. A questo proposito, l’interprofessione ha già raccolto importanti adesioni come Carrefour, Coop, Conad e Federdistribuzione. Sediamoci e parliamone. Non possiamo pensare di continuare a lavorare a queste condizioni. Se non cambiano le cose, lo stesso primo ministro ha paventato il rischio di arrivare al contingentamento delle derrate”.
Mariangela Latella