Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, il porto del capoluogo ligure sta cercando nuove aree che gli consentano di rendere pienamente operativi i terminal, nonostante la situazione di emergenza. In discussione ci sarebbe un nuovo progetto in cantiere: realizzare un grande interporto nel Basso Piemonte, con ogni probabilità in provincia di Alessandria, al servizio dello scalo marittimo genovese. Ad annunciarlo è il sito di The Medi Telegraph (Secolo XIX).
Gli addetti ai lavori – tra cui gli operatori portuali e spedizionieri oltre agli enti direttamente interessati – stanno cercando di trovare un’area “che possa servire a compensare quell’operatività che il porto è destinato, almeno per un periodo di tempo, a perdere”, afferma al The Medi Telegraph, Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto.
I fondi per la costruzione dell’opera, si spiega nell’articolo, potrebbero arrivare da finanziamenti europei, La Banca europea per gli investimenti (Bei) mette infatti a disposizione in totale 60 milioni di euro per la realizzazione di nuovi centri logistici.
Ma c’è chi è critico su questa possibilità, come Trasportounito Liguria che giudica la realizzazione di un interporto a 70 chilometri di distanza insostenibile come costi e che rischia di non avere futuro.