Dal campo alla tavola i prezzi si moltiplicano in modo esponenziale e crescente per frutta e verdura: lo dice un’analisi dell’organizzazione agricola spagnola Coag.
Emblematico il caso degli agrumi: i prezzi all’origine delle arance Navelina sono crollati a 0,09 euro al chilo e non coprono nemmeno le spese di produzione, in continua ascesa. Ma i retailer spagnoli, che pure stanno cercando come in Italia di contenere gli aumenti dei costi di filiera, a dicembre 2021 vendevano il prodotto con un “ricarico” del 1.550%.
Incremento percentuale superiore a quattro cifre, in Spagna, anche per i limoni (+1.110%) e i mandarini (+1.040%), entrambi sull’ideale podio dei prodotti che hanno registrato le maggiori differenze di prezzo tra origine e destinazione.
Per le mele, invece, Coag stima una forbice del 500% mentre i broccoli crescono del 437%, l’uva del 424%, la lattuga del 400% e le pere del 389%. Più modesti gli incrementi dal campo alla tavola per i pomodori da insalata (+166%) e i cetrioli (+143%). Cipolle e patate, infine, fanno segnare rispettivamente un +567% e +578%. (m.a.)