“Questi danni sono conseguenza delle gelate tardive riscontrate tra fine marzo ed inizio aprile, dell’alluvione di maggio e delle fortissime raffiche di vento e delle grandinate susseguitesi nei mesi estivi – puntualizza Andrea Ferrini, presidente di Condifesa Romagna – Nel 2023 l’agricoltura non si è purtroppo fatta mancare niente e non dimentichiamoci che anche la siccità ha dato problemi. In questo contesto è evidente l’importanza di assicurare le proprie produzioni agricole per tutelare il reddito d’impresa. La contribuzione pubblica è fondamentale per garantire l’accesso alle polizze al maggior numero di agricoltori possibile: apprezziamo l’impegno del Ministro Lollobrigida che, dopo il confronto con i Condifesa e le Organizzazioni professionali, si è speso in prima persona per chiudere le campagne 2022 e 2023 con un contributo quasi uguale a quello delle campagne precedenti. Discorso diverso per il 2024, dove il contributo non sarà più quello che abbiamo conosciuto sino ad oggi e per questo serve trovare un nuovo equilibrio sostenibile nella gestione del rischio. Noi siamo pronti a fare la nostra parte: assicurarsi contro i rischi climatici è una pratica fondamentale, i risarcimenti dei anni sono un sostegno fondamentale per la sopravvivenza delle nostre attività, ma questo non è più sufficiente per il settore primario: dobbiamo puntare a un’integrazione sempre più sinergica tra strumenti assicurativi e mutualistici e strategia di difesa attiva”.
L’anno nuovo porta quindi cambiamenti, sia per i produttori che per le compagnie assicurative.