DAZI, AGROCEPI: “SI AI NEGOZIATI MA ECCO COSA CHIEDIAMO ALL’UE”

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“I dazi imposti da Trump sono un peso ingiusto e gravoso per le nostre esportazioni. Come °Agrocepi siamo favorevoli a un negoziato con gli Stati Uniti che trovi un punto di caduta accettabile per tutti, del resto sembra evidente che i dazi non stiano facendo bene neanche all’economia americana, anzi.”

Così Corrado Martinangelo (nella foto), presidente di Agrocepi. “All’Ue chiediamo tre cose: primo, negoziare senza escludere alcun mezzo di pressione, dai contro dazi allo strumento anticoercizione; secondo di non mettere mai sul tavolo delle trattative le regole che garantiscono qualità e salubrità ai prodotti europei. Le cosiddette barriere fitosanitarie sono pensate per proteggere la salute dei consumatori Ue, non sono dei dazi; terzo mettere in campo un piano straordinario per l’agrifood che vada oltre la PAC e coinvolga tutta la filiera agroalimentare.”
“Al governo italiano chiediamo, oltre che di trattare insieme all’UE, invece di fare ricorso a misure che possano alleviare l’impatto di questa insensata guerra commerciale sulle nostre imprese, soprattutto con politiche fiscali: si potrebbe- conclude Martinangelo – per esempio abbassare Ires per le aziende che fanno export”.

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