Il presidente di Filiera Italia, Paolo De Castro (nella foto), in un incontro organizzato da Coldiretti, ha parlato dei rischi per alcune filiere dei dazi che il neo presidente statunitense Donald Trump ha annunciato in campagna elettorale. E ha indicato tre filiere, lattiero casearia, vino e pomodoro, che potrebbero subire gli impatti più pesanti. Ha messo in luce le penalizzazioni per il Made in Italy dalla concorrenza sleale della Cina che ha triplicato la sua produzione alimentare, e ha fatto riferimento anche alle barriere non economiche in India e Giappone.
Per il presidente di Filiera Italia la nuova legislatura europea sarà fondamentale soprattutto per la questione relativa all’informazione ai consumatori. In campo ci sono tre temi delicati, il Nutriscore l’etichetta a semaforo che mette nell’angolo tante eccellenze italiane, l’etichetta con l’origine che deve diventare obbligatoria nella Ue e le pericolose indicazioni salutistiche. Per vincere la partita del cibo per il presidente di Filiera Italia sono indispensabili l’obbligo dell’origine in etichetta e una revisione del codice doganale che consente oggi di dare la patente di italianità a un prodotto estero se l’ultima trasformazione è avvenuta nel nostro Paese.
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha insistito sul confronto serrato con gli Stati Uniti che stanno diventando il primo mercato per le produzioni agroalimentari italiani e ha affermato che per l’Italia oggi è possibile una significativa interlocuzione con i vertici Usa. Prandini ha ribadito l’importanza del gioco di squadra a tutti i livelli, ha dato atto al ministro degli Esteri Tajani si aver ridato centralità al commercio estero, e ha indicato l’obiettivo di rafforzare la presenza sui mercati. Il presidente di Coldiretti ha aggiunto che non bisogna abbassare la guardia sul Nutriscore e ha annunciato che Filiera Italia punterà sulle filiere verticali. Alla Filiera Pasta si aggiungeranno la Filiera IV Gamma, quella del vino e del tabacco, ma la lista è lunga. (red)