Mandorli in fiore e api svegliate in anticipo: sono alcune delle conseguenze della ‘finta’ primavera che la Puglia sta vivendo in questi giorni a causa di temperature più alte rispetto alla media del periodo.
Un caldo che, per Coldiretti Puglia, è allarmante per il comparto agricolo che deve affrontare la mancanza di piogge, diminuite come già successo lo scorso anno quando le precipitazioni hanno fatto registrare una riduzione del 14%.
A preoccupare è anche l’aumento di 1,4 gradi delle temperature rispetto alla media storica degli ultimi 30 anni. Una situazione che per il settore primario significa “crescita dei costi” che colpisce anche il foraggio utile alla alimentazione del bestiame. Il caldo fuori stagione “manda la Natura in tilt e favorisce anche le fioriture anticipate come per le mimose”, fa sapere l’associazione di categoria evidenziando “il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un probabile abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti”.
“L’agricoltura – ricorda Coldiretti Puglia – è l’attività economica che più di tutte risente delle conseguenze dei cambiamenti climatici”. Per l’associazione servono investimenti da parte delle Istituzioni oltre che delle imprese agricole, anche per il recupero dell’acqua attraverso sistemi fatti da piccoli invasi “per la manutenzione, il risparmio, il recupero e regimazione delle acque”.