Fruit Attraction si conferma anche quest’anno un’ottima, imperdibile occasione commerciale per l’ortofrutta italiana. Questo è il sentimento comune delle aziende aderenti alla Collettiva di CSO Italy presenti in forze come non mai in questi giorni a Madrid.
La Collettiva Italy The Beauty of Quality, è stata visitata dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini (accompagnato dal presidente di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia), che ha incontrato il presidente Paolo Bruni e a conclusione dei meeting avuti in fiera, ha così commentato: “Fruit Attraction pone il settore ortofrutticolo al centro di una strategia importante mettendo a disposizione delle aziende una piattaforma di sviluppo di un’intera filiera agroalimentare. Stupisce di questa fiera l’organizzazione, la visione, la crescita costante, il numero di operatori presenti e soprattutto la partecipazione di buyer esteri”.
Sul significato della sua presenza a Madrid, Prandini ha sottolineato: “Di fondamentale importanza per noi di Coldiretti è essere presenti in tutte le iniziative di carattere internazionale al fianco delle nostre imprese. Dobbiamo spingere le istituzioni ad avere la giusta attenzione, che per troppi anni è mancata, per le strategie di supporto alle esportazioni delle nostre aziende con una corretta conoscenza delle necessità delle stesse. La partita del futuro, per creare lavoro e sviluppo, si gioca nella connessione agricoltura-imprese dell’agroalimentare”.
Tra i visitatoti di Italy nel primo giorno di Fruit Attraction anche Davide Vernocchi, presidente di APO Conerpo: “Questa è diventata una fiera molto importante che cade in un periodo della stagione strategico per i prodotti autunno-invernali, domanda e offerta si incontrano. Siamo qui con i prodotti dei nostri associati operativi, Alegra, Opera, Brio, Naturitalia, Valfrutta. E’ vero che la Spagna è nostra competitor ma è anche un importante alleato sulle politiche europee che hanno un impatto sull’agro-alimentare ed importa da noi kiwi, mele e resta un mercato aperto alle nostre pere in condizioni normali”.
Lo stand Italy, coordinato e gestito da CSO Italy, ha raggiunto quest’anno i 350 mq contro i 256 del 2022, grazie all’ingresso di nuovi soci nella Collettiva Italy come Kingfruit, F.lli Clementi, Orogel Fresco e Origine Group, che sono andati ad aggiungersi alle aziende presenti ormai da anni: Alegra, Apofruit, Canova, CIV, Granfrutta Zani, Jingold, Mazzoni Group, Naturitalia, Opera e Tramaco.
Il padrone di casa, il presidente di CSO Italy Paolo Bruni è soddisfatto: “Abbiamo già nuove richieste per l’edizione 2024!”.
“Coordinare la presenza dei nostri soci in questa importante manifestazione fieristica – sottolinea Bruni – significa essere da supporto allo sviluppo della commercializzazione, in sinergia con la nostra attività di promozione e valorizzazione e con il nostro lavoro sull’apertura dei nuovi mercati. Proprio in questo periodo si avvia poi l’attività del secondo anno dei due progetti di promozione europea gestiti e coordinati da CSO Italy: Fresh Up Your Life, che vede come Paesi target Stati uniti ed Emirati Arabi, e The European Art of Taste, con Paesi target Giappone Cina, Tailandia e Taiwan”.
Valutando la situazione del comparto ortofrutticolo italiano e affrontando il tema di un grande prodotto di stagione come il kiwi, Bruni poi precisa: “Per l’Italia non è stato un anno facile dal punto di vista produttivo, ma siamo pronti per ripartire. Si è da poco concluso il consueto incontro IKO, dove si fa il punto della situazione produttiva del kiwi. Le previsioni che abbiamo elaborato per l’Italia indicano un’offerta di circa 311 mila tonnellate. Ricordo che il kiwi è uno dei prodotti italiani maggiormente esportati, infatti circa il 70% dell’offerta disponibile viene indirizzata sui mercati esteri, pari mediamente a circa 270 mila tonnellate a stagione. Il primo mercato di riferimento del nostro export rimane la Germania, ma la Spagna si colloca comunque al secondo posto, con quasi 30 mila tonnellate esportate ogni stagione (se escludiamo le destinazioni da cui si riesporta successivamente). Importante la presenza del kiwi italiano non solo sui mercati europei, ma anche nei Paesi Terzi: in America esportiamo il 16-17% del totale, un 6-7% verso l’Estremo Oriente e cresce la quota anche verso i Paesi europei extra UE, arrivata al 7% del totale. È un prodotto che si è saputo differenziare con nuove varietà: le varietà a polpa gialla raggiungono quest’anno oltre 100 mila tonnellate e si sta sviluppando anche il kiwi a polpa rossa dalle ottime caratteristiche organolettiche e soprattutto vede un’elevata aggregazione commerciale e produttiva con aziende altamente specializzate come quelle presenti in questi giorni nel nostro stand qui a Madrid”.