Serve un’azione congiunta e responsabile per abbassare i prezzi in un Paese, l’Italia, unico in Europa in cui i salari, dal 1990, sono diminuiti invece che crescere: lo scrive Mario Gasbarrino in un post su Linkedin che, come spesso accade quando “dice la sua” l’AD di Decò, sta suscitando svariate reazioni.
“Si discute troppo e da tanto tempo su chi/come e quando deve agire per primo, io penso che le tabelle bastano a far capire a tutti (e quando dico tutti mi riferisco a fornitori di materie prime, produttori e distributori, ristoratori, petrolieri, etc etc) che se vogliamo che del nostro Paese rimanga qualcosa tutti, attorno a un tavolo o anche fuori dal tavolo, devono fare la loro parte”.
“I prezzi devono scendere – scrive in modo perentorio il manager campano – bisogna smettere con le speculazioni e iniziare ad abbassarli anche a costo di accettare di guadagnare di meno per un po’ di tempo. La gente non è in grado di sostenerne il peso ancora a lungo, nel nostro settore i discount sono pronti a mangiarci”.
Cosa dovrebbero fare i retailer? Gasbarrino ha le idee chiare: “Per un distributore più che la promozione questo è il momento dell‘every day low price (EDLP): bisogna abbassare i prezzi e farlo percepire. Vendere a 100 ed ogni tanto a 50 non cancella il 100!”
E ancora: “Il Governo faccia la sua parte sul fronte degli stipendi, evitiamo scappatoie e specchietti per le allodole, panieri o panierini”.
Gasbarrino ha l’impressione “che oggi, pur in un contesto diverso, siamo in un periodo storico molto simile a quello dell’ingresso nell’euro: causa Covid e causa guerra i prezzi sono esplosi, le aziende si riposizionano e i prezzi non torneranno più giù“. Mentre il potere d’acquisto non fa passi avanti. Anzi. (m.ald.)