Due fra le catene distributive al pubblico più note della Gran Bretagna, Sainsbury’s e Asda (controllata del gruppo americano Walmart), sono prossimi a siglare un accordo di fusione del valore di 12 miliardi di sterline, che controllerà il 31% del mercato britannico del settore alimentare con oltre 2.000 negozi in tutto il Paese, a cui se ne aggiungono 800 a marchio Argos (attualmente in totale 360mila dipendenti). Con la fusione, ricorda Il Sole 24Ore, si creerebbe un polo della grande distribuzione con ricavi per circa 51 miliardi di sterline, guardando i bilanci 2017, e basato oltre che sui 2.800 punti vendita anche a siti internet di vendita al dettaglio con circa 47 milioni di transazioni a settimana
La fusione, aggiunge Ita London, dovrebbe consentire di superare il colosso Tesco che proprio pochi mesi fa ha acquisito l’importante gruppo Booker per 4 miliardi di sterline. In genere Sainsbury’s si rivolge a un pubblico di acquirenti di fascia medio alta, mentre Asda a compratori con minori disponibilità economiche. Le vendite combinate ad oggi di Sainsbury’s e Asda ammontano a 51 miliardi di sterline, circa il medesimo ammontare di Tesco.
L’accordo deve ricevere a breve il via libera dell’anti trust britannico (The Competition and Markets Authority). Presumibilmente, per evitare l’abuso di posizione dominante, l’autorità potrebbe obbligare il nascente gruppo a chiudere un certo numero di negozi in zone dove entrambe le catene sono presenti e si sovrappongono.
Sainsbury’s, il cui maggior azionista è la Qatar Investment Authority, è supportato nell’operazione da UBS e Morgan Stanley, mentre Walmart, che controlla Asda dal 1999, è supportata da Rotschild.