GRANDINE E VENTO COLPISCONO IL VERONESE, DANNI INGENTI ALL’ORTOFRUTTA

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Nubifragi, grandine e vento forte si sono abbattuti ieri sulla provincia veronese. Da una prima rilevazione di Condifesa Verona CODIVE, l’ente che si occupa delle assicurazioni in agricoltura, la zona più colpita è stata Belfiore dove risultano danneggiate coltivazioni di kiwi e mele, oltre a ciliegie e albicocche. Interessati anche i territori di San Bonifacio, Arcole e Brognoligo dove la grandine ha colpito a macchia di leopardo l’uva. A Zevio la pioggia è stata molto abbondante e il vento ha danneggiato e sradicato alberi da frutta.

Già ieri mattina Concamarise è stata colpita da grandine lieve che ha interessato le colture di tabacco.

Piante di kiwi danneggiate

Così il direttore di CODIVE, Michele Marani: «E’ presto per fare una valutazione dei danni ma temiamo che in alcune zone saranno significativi. Il nostro tecnico visiterà i territori danneggiati per fare una prima stima. L’agricoltura è l’attività produttiva che più di tutti subisce gli effetti del cambiamento climatico con eventi estremi come ondate di calore, siccità, alluvioni e tempeste che possono distruggere in poco tempo il raccolto in campagna».

SUl maltempo che si è abbattuto nel Veronese interviene anche Confagricoltura. “È un disastro, tanto che sto preparando la richiesta dello stato di calamità naturale per quanto riguarda il Comune di Belfiore – riferisce Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Verona -. È stato micidiale il mix tra il vento fortissimo e la grandine fitta, che è diventata una raffica di proiettili. Le ultime ciliegie tardive sono state massacrate, così come le albicocche, ammaccate o scaraventate a terra. I kiwi sono spellati, con piante danneggiate. Lo stesso vale per mele e pere, a meno che non fossero protette dalle reti antigrandine. Anche una parte di seminativi è stata allettata: ci sono piante di mais spellate da cima a fondo”.

Divelti alberi secolari, campi allagati, danni a strutture e impianti antigrandine. Il bilancio funesto va ad aggiungersi ai danni di una primavera piovosa e umida, che ha causato perdite quasi totali sulle ciliegie precoci.

“Nel Basso Veronese la tempesta ha colpito meno, ma danni ai seminativi ci sono, con l’allettamento di frumento e mais a causa del forte vento – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Credo che nessuno abbia più dubbi sui cambiamenti climatici in corso, con i quali, ogni anno, dobbiamo purtroppo fare i conti tra gelate, piogge eccessive, grandine e vento”.

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