Le conseguenze del conflitto in Ucraina sul settore e sui mercati, con la necessità di costruire un nuovo approccio all’export.
Questi i temi al centro del Gruppo Misto Ortofrutta, il coordinamento dei quattro Ministeri agricoli di Italia, Francia, Portogallo e Spagna con le associazioni di categoria e tutta la filiera, che si è incontrato a Lisbona per la seduta plenaria annuale.
Un momento di forte presidio dei quattro maggiori Paesi produttori europei, finalmente di nuovo in presenza, dopo due anni di pandemia.
Dopo una veloce carrellata dell’attività dei diversi Gruppi di contatto (pesche e nettarine, uva da tavola, mele e pere, fragole, pomodoro, agrumi e aglio) e sulle relative situazioni di mercato, il focus della riunione si è concentrato sull’attuale drammatica contingenza e sugli effetti della guerra anche sul settore ortofrutticolo.
Cia-Agricoltori Italiani, presente all’incontro, ha ricordato che i rincari energetici, così come quelli di fertilizzanti, trasporti e imballaggi, ormai hanno più che raddoppiato i costi correnti per la produzione di frutta e verdura, con incrementi tra il 65% e il 70% in particolare per l’orticoltura.
Un problema comune e trasversale ai quattro Paesi, così come la difficoltà a reperire manodopera alla vigilia delle grandi campagne di raccolta, il calo di consumi generalizzato, nonché le difficoltà per il commercio estero, considerata l’inedita situazione internazionale, con la necessità di trovare nuovi mercati di sbocco.
Proprio per questo, oggi occorre un cambiamento di paradigma nell’approccio europeo relativo alle relazioni di mercato, rafforzando la reciprocità nell’import ed eliminando gli accordi bilaterali in esportazione, per passare a una negoziazione complessiva a livello comunitario, che eliminerebbe lo svantaggio strutturale dell’attuale impostazione nonché la relativa enorme burocrazia.