Grandine su ciliegie, vigneti e verdure in campo, terreni inutilizzabili a causa dell’acqua e del fango che si sono accumulati, semine in ritardo e a forte rischio: E’ il quadro che emerge dal monitoraggio di Coldiretti sugli effetti della nuova ondata di maltempo che si è abbattuta sul Nord Italia.
Pesante la situazione in Veneto. Nel Padovano la grandine ha colpito la zona di Agna distruggendo un’area agricola di oltre trecento ettari, devastando ciliegie, ortaggi, mais, frumento e soia, con danni fino al 100% della produzione. I chicchi di ghiaccio avevano colpito nei giorni scorsi anche il Sud, con effetti devastanti nella zona di Benevento in Campania con gravissimi danni ai vigneti, e nel Leccese, in Puglia, dove, tra Nardò e Copertino, sono andate distrutte le coltivazioni in pieno campo, dalle zucchine alle angurie, dai pomodori alle carote, dalle cipolle alle patate fino alle melanzane e ai peperoni. In molte aree del Nord i terreni sono ancora allagati, con il fango che impedisce l’ingresso per effettuare le operazioni colturali necessarie alle semine, a partire da quelle del riso.
L’emergenza Sicilia. Se lo Stivale deve fare i conti con il maltempo, in Sicilia resta drammatica l’emergenza siccità, con mucche e pecore senza acqua né cibo a causa della siccità e danni alle coltivazioni che vanno fino al 100% dell’intera produzione. Una situazione che ha portato ventimila agricoltori della Coldiretti in piazza a Palermo per chiedere alla Regione Siciliana interventi urgente per salvare stalle e aziende. Sotto la sede dell’ente, a Palazzo d’Orleans è stato allestito un presidio permanente con le tende che rimarrà attivo fino a quando non arriveranno le risposte attese. Ad aggravare gli effetti della siccità ci sono, infatti, anni di immobilismo da parte delle istituzioni, con rete idriche colabrodo che impediscono di far arrivare nelle campagne anche la poca acqua disponibile, mentre gli agricoltori sono strozzati da costi di produzione triplicati e bollette astronomiche.