IL MEDIO ORIENTE A THE ROME TABLE: “CREDIAMO NELL’ORTOFRUTTA ITALIANA”

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La partecipazione di grandi buyer mediorientali a The Rome Table, l’evento B2B unico nel suo genere organizzato dall’agenzia Omnibus con una cordata di partner che rappresentano i principali player del settore ortofrutticolo italiano, ha messo in luce le ultime dinamiche di mercato che si stanno sviluppando in quella regione che possono costituire opportunità interessanti per i nostri esportatori e che confermano il ruolo strategico della piazza mediorientale per i nostri prodotti ortofrutticoli.

“Con una finestra di mercato tra marzo e luglio dove non abbiamo mele e kiwi – ha spiegato Firas Ammar bdul Ghafour (nella foto di apertura), manager operations and amministrations di Batrouni Global Fruits Trading, operatore primario nella distribuzione all’ingrosso del Libano – guardiamo con crescente interesse al prodotto made in Italy. In questa fascia temporale il prodotto arriva soprattutto da Francia e Italia perché, anche se non siamo un Paese ricco, cerchiamo prodotti di qualità. I dazi nel nostro Paese sono elevati per cui una cassetta di mele può arrivare sul mercato anche a 10 dollari. Se a quel prezzo non corrisponde una certa qualità, non si vende. Le varietà di mela più apprezzate sono quelle tradizionali come Gala, Golden, Red delicious e Granny. Un buon periodo per vendere è anche Natale, soprattutto per quest’ultima varietà, dove, anche se c’è ancora la nostra produzione sul mercato, spesso i nostri produttori stoccano la merce per rivenderla dopo ad un prezzo migliore”.

Una tendenza degli ultimi due o tre anni che si sta sviluppando in Libano, è la nascita di supermercati specializzati solo nella vendita di frutta e verdura. Un canale esclusivo che ha fatto impennare la quota di mercato della Gdo nella distribuzione ortofrutticola in un Paese in cui ha sempre avuto un ruolo dominante il canale tradizionale dei mercato all’ingrosso. Oggi la quota del mercato F&V può assestarsi intorno al 50 e 50.

Gli Emirati Arabi Uniti confermano il ruolo di hub centrale per la distribuzione ortofrutticola in tutta la regione mediorientale. L’accordo appena siglato da Promar Trading, con sede proprio negli Emirati, con un partner saudita per la distribuzione nel vicino Paese, con debutto a gennaio, aprirà un ulteriore canale verso una piazza altrettanto strategica che si rivolge, a sua volta, al mercato del Kwait, dell’Oman o del Bahrein.

Abdalla Sadek di Promar Trading

“Gli Emirati – spiega Abdalla Sadek, category in charge F&V di Promar Trading – sono un importatore netto dal momento che avendo un territorio desertico, riescono a soddisfare solo il 5% della domanda di prodotti ortofrutticoli. Il nostro obiettivo è quello di cercare di costruire valore aggiunto con prodotti di buona qualità. L’Italia per noi è interessante per le mele, limoni, kiwi ma anche per pesche e nettarine”.

T.X. Borgio di Fit Fresh

Non manca l’attenzione anche per i prodotti ad alto valore aggiunto come le baby leaf di IV gamma, dove l’Italia è leader produttivo. “Il fresh-cut sta crescendo nell’appeal dei nostri consumatori – spiega T.X. Borgio, Assistant General Manager di Fit Fresh (Emirati Arabi) –. Provengono da diverse parti del mondo e richiedono prodotti facili da consumare a cui dedicare poco tempo in cucina. Le varietà che ci interessano maggiormente sono la rucola, ad esempio, la valeriana, la mitzuna o la Red Chard”.

Interessata al made in Italy anche la Giordania che guarda al Belpaese come ad una valida alternativa, più vicina geograficamente, al competitor olandese, presente tradizionalmente nell’area mediorientale.

Ibrahim Abu Qaoud di Daisy Gates

“Importare dall’area del Mediterraneo – afferma Ibrahim Abu Qaoud dell’importatore giordano Daisy Gates for International Trade – per noi è più conveniente sia in termini di qualità del prodotto che affronta un viaggio più corto, che in termini di costi. Cerchiamo soprattutto mele e kiwi e quelli olandesi sono senza sapore e costano molto”.

Mariangela Latella

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