Un milione di euro. È questo il danno stimato per un’azienda ortofrutticola finita in fiamme nella domenica di Pasqua. Una festività drammatica per i titolari della «Corte Grande Srl», che nulla hanno potuto per salvare la struttura dal devastante incendio improvvisamente scoppiato nel capannone della frazione sessana di Maiano (Sessa Aurunca, Caserta).
Questi i fatti: è la tarda mattinata di domenica quando residenti e automobilisti lanciano l’allarme: dai campi coltivati a ridosso del litorale si alza una nube nera di enormi dimensioni, di colore troppo scuro per essere un incendio tra i boschi. E infatti, a finire avvolto dalle lingue di fuoco è la nota impresa agricola. In pochi minuti il rogo divora tutto ciò che trova sulla propria strada: celle frigorifere, attrezzature, mangimi e una decina di mezzi agricoli di ultima generazione. La macchina dei soccorsi è massiccia: le squadre dei vigili del fuoco di Mondragone e di Teano sono coadiuvate da un’autobotte arrivata da Caserta, ma serviranno ore per spegnere definitivamente l’incendio che, nel frattempo, aveva assunto proporzioni inquietanti.
Al punto che la nube nera – che ha sovrastato l’area di confine tra Sessa Aurunca e il Basso Lazio – si riusciva a scorgere anche dai territori circostanti e da oltre regione. Le indagini sulle cause del rogo sono già cominciate nelle ore successive allo spegnimento dell’incendio, prima con i rilievi dei caschi rossi e poi gli approfondimenti avviati dai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca. Al momento, infatti, non si esclude la pista dolosa: per le modalità dell’impressionante rogo esploso e per il momento in cui è divampato lo spettro della minaccia o dell’avvertimento sembra più concreto che in altre occasioni.
E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Mondragone e Teano, e di un’autobotte della caserma di Caserta per domare l’incendio che ha distrutto un capannone di circa 500 metri quadrati.
(fonte: Il Mattino)