di Mirko Aldinucci
Lombardia e Campania: sono queste le due regioni leader per la produzione di ortaggi per il fresh cut, come ha ricordato al convegno “IV Gamma tra sostenibilità e mercato” di Battipaglia la professoressa Stefania De Pascale, del dipartimento di Agraria-Università di Napoli Federico II/Accademia dei Georgofili.
Nella sua relazione dedicata alle nuove sfide per il comparto, De Pascale ha sottolineato come la superficie dedicata, secondo le ultime rilevazioni, si attesti intorno ai 7mila ettari, per il 50% in serra; le provincie di Bergamo e Brescia esprimono oltre il 30% degli areali, e del 30% circa è anche la quota della provincia di Salerno, dove metà della materia prima è rappresentata dalla rucola. Terza regione per importanza è il Veneto, posizionato poco sopra Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Puglia.
Le sfide per la IV Gamma, ha ricordato De Pascale, sono di quattro tipi: economiche, tecnologiche, agronomiche e commerciali. Su quest’ultimo punto, ha spiegato come sia fondamentale comunicare sicurezza e qualità della IV Gamma, informando ed educando i consumatori, perché uno dei punti di debolezza del settore è proprio l’incertezza qualitativa e la percezione diffusa di sofisticazione.
De Pascale si è poi soffermata sulle opportunità che il settore deve sfruttare: regimi alimentari che favoriscono il consumo di prodotti salutistici, certificazioni di sostenibilità, investimenti infrastrutturali strategici, repechage di specie/varietà ortofrutticole a elevato contenuto nutraceutico “brandizzabili”, looptazione di prodotti d’eccellenza con esplicita certificazioni di qualità e territorialità (ad esempio la rucola IGP della Piana del Sele), compatibilità con forme di produzione integrata/biologica e, infine, l’Information and Communication Technology.
Serve anche penetrare nuovi mercati, dai fast food all’italiana al vending e serve, naturalmente, guadagnare nella fase di distribuzione.
Il settore, ha concluso De Pascale, deve affrontare sfide importanti riconducibili a tre aree: produzione agroalimentare sostenibile (produrre di più, meglio e con meno risorse); consumo consapevole (salute, responsabilità ambientale e sociale al centro delle decisioni di acquisto); industria 4.0 e circolarità (eco-design dei processi che coinvolga tutte le connessioni delle catene di approvvigionamento e delle reti commerciali con le Istituzioni che svolgono il ruolo di attivatore e acceleratore).
(fonte: Freshcutnews.it)