Vola l’e-commerce anche per il settore di IV e V Gamma. Secondo i dati Nielsen, la performance registrata dalle vendite online B2C nel periodo marzo-aprile 2021 rivela una crescita del 126% rispetto al 2020. Un balzo in avanti, spinto dai vari lockdown e dalle politiche di isolamento anti-Covid che ha dato un’accelerata ad un settore che già nel 2019 cresceva a doppia cifra sull’anno precedente (+79%).
Guardando al fatturato complessivo del mondo della IV Gamma, stiamo comunque parlando di un canale distributivo ancora agli albori ma l’esplosione sospinta dalla pandemia ha permesso di superare in tempi brevi le difficoltà logistiche, legate alla catena del freddo di questi prodotti freschissimi, che prima costituivano un freno.
La IV Gamma rappresenta uno dei settori che è cresciuto di più nell’e-commerce insieme ai prodotti freschi se si considera che la crescita del commercio online in Italia, tra il 2020 e il 2021, con riferimento a tutte le categorie merceologiche, è stata del 3,4% (dati Netcomm) per un valore complessivo di 32,4 miliardi di euro ed un vero e proprio boom per le vendite di prodotto (+45%) che, da sole, hanno generato un fatturato ulteriore di 8 miliardi. In controtendenza i comparti di servizio che perdono una quota del 52%, pari ad un taglio del giro di affari di 6,5 miliardi di euro.
“Nel biennio 2020-2021, la pandemia ha contribuito sia per l’offerta, sia per i consumatori, ad accelerare i rispettivi percorsi di digitalizzazione con importani benefici attesi per il futuro”, afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm all’indomani della XVI edizione del Netcomm Forum.
Secondo la ricerca Netcomm condotta da The European House – Ambrosetti, le imprese della rete del valore del Digital Retail, in Italia, hanno generato un fatturato complessivo di 58,6 miliardi di euro nel 2020 e rappresentano il 34% del totale delle imprese di capitali (680mila aziende) con consistenti effetti sul PIL e sull’occupazione.
“La IV Gamma rappresenta una categoria merceologica importante per il consumatore finale – ha detto Liscia – perché completa il paniere dei prodotti, lo integra e lo amplia. Certo vanno ancora tenute in grande considerazione le questioni logistiche che sono la vera sfida per lo sviluppo futuro che deve guardare alla fase di approvvigionamento su tutti i livelli della filiera, da monte a valle, passando per i grossisti”.
Nel 2020 la penetrazione del settore agroalimentare nell’e-commerce è passata da 0,8% a 1,8%; un punto percentuale che significa 27 milioni di nuovi acquirenti di tutte le età. Non più solo giovani.
“Attraverso l’e-commerce inoltre – chiosa Liscia – si possono ottimizzare molti processi aziendali, primo fra tutti, quello previsionale sull’andamento dei consumi”.
Mariangela Latella