KILOMETRO VERDE CRESCE IN GDO E AMPLIA LA GAMMA. “PUNTIAMO AD ENTRARE IN BORSA”

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“Qualità, distintività, shelf life: è questa la ricetta vincente che consente di portare le nostre insalate da vertical farm nelle più importanti insegne distributive italiane e, adesso, anche all’estero”. Lo spiega Giuseppe Battagliola (nella foto), fondatore e titolare di Kilometro Verde.

“Il brand Petalì, oggi, è inserito in 13 catene della GDO, da poco anche in Conad Nord Ovest e da maggio anche in Conad Centro Nord; nel nostro sito produttivo abbiamo aperto una nuova sala produttiva, la seconda, che per giugno dovrebbe andare a saturazione, in termini di produzione. Perché la richiesta cresce continuamente: tra gli altri, abbiamo stipulato un contratto anche con Spar Austria per la fornitura di mille punti vendita Interspar. Insomma, dopo essere partiti con Coop  Italia, dove le insalate di Kilometro Verde vengono commercializzate con la MDD Fior Fiore siamo in espansione e in continuo ‘riacquisto’: sì, perché sono le rotazioni a determinare il successo di un prodotto. E le nostre insalate, da questo punto di vista, dimostrano di essere un passo avanti”, dice Battagliola.

“Il riacquisto è sorprendente e risponde alla domanda se le vertical farming, anche nel nostro Paese, potranno essere il futuro: assolutamente sì. È solo questione di tempo”, afferma convinto Battagliola.

“A fine 2024 Coop Italia era il cliente di punta con l’80% del totale delle forniture di Kilometro Verde, ma nella seconda metà di quest’anno la quota dovrebbe scivolare sotto il 50% in seguito all’aumento della produzione e del portafoglio clienti. Il fatturato, che a dicembre era attestato a 4,6 milioni di euro, dovrebbe lievitare secondo le previsioni aziendali a 14 milioni; in termini di volumi, i 5,7 milioni di pezzi del 2024 dovrebbero raddoppiare per la fine del 2025.

“Un successo determinato dalla qualità reale e percepita, da una durata del prodotto che non ha eguali, pari a circa 15 giorni, ma anche dall’accoglienza dei buyer che hanno compreso la valenza e la reale innovazione del prodotto. E c’è un altro elemento che fa particolarmente piacere: la crescente sensibilità del consumatore nei confronti dei prodotti green, puliti, buoni”, prosegue Giuseppe Battagliola. “Nello specifico, alle nostre insalate viene riconosciuto un valore aggiunto rispetto alla IV Gamma tradizionale: il consumatore ha compreso il plus di questo prodotto”.  

Ecco allora che sognare in grande è lecito: “Stiamo emettendo un prestito obbligazionario convertibile finalizzato alla realizzazione di una seconda farm”, dice Battagliola. E la gamma è in fase di ampliamento: “Alle 4 varietà di insalate iniziali si aggiungeranno nei prossimi mesi versioni miste”.

Alcune vertical farm, attraversano un momento difficile; nomi importanti hanno chiuso i battenti, soprattutto negli Stati Uniti. Per Battagliola le motivazioni del flop sono di natura strategica: “Ricerca e sviluppo debbono essere fatte in funzione del prodotto, per avere successo serve un progetto preciso e specifico. Partire dal prodotto fa la differenza, soprattutto parlando di microgreen. Questo settore non è semplice: i costi sono alti, le insalate costano poco. Se non si hanno progetti innovativi, se non si dà la differenza, non c’è domani”.

I costi energetici in questa fase sono in lieve calo ma restano significativi: l’obiettivo dichiarato di Kilometro Verde è quello di arrivare a un prezzo fisso, stabile, 12 mesi l’anno. 

Recentemente la società ha concluso un’operazione di acquisto di un immobile adiacente al quartier generale di Verolanuova (Brescia): questo edificio, in passato adibito a magazzino, sarà trasformato in centro di ricerca all’avanguardia, che farà leva su sinergie con università ed enti di ricerca. Qui verranno installati pannelli fotovoltaici su tutta la superficie del tetto, in collaborazione con il partner energetico Cogeme Nuove Energie S.r.l.

“Un anno fa Kilometro Verde è entrata a far parte di ELITE, ecosistema di Borsa Italiana – Euronext dedicato alle imprese di eccellenza non quotate: vogliamo guardare oltre, rafforzare il nostro networking, aprirci all’internazionalizzazione e studiare e analizzare nuovi strumenti finanziari e percorsi di sviluppo”, conclude Battagliola. “E, in prospettiva, aprirci alla quotazione”.

Mirko Aldinucci

fonte: Freshcutnews

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