Fruit Attraction oggi chiude i battenti consacrandosi come una vetrina internazionale di primissimo piano per il settore ortofrutticolo. Un ruolo che già aveva acquisito nelle scorse edizioni e che quest’anno ha consolidato ulteriormente, ampliato nei numeri in crescita (per la prima volta, per esempio, sono stati occupati ben dieci padiglioni) così come nei consensi, pressoché unanimi.
Seppur la Spagna, giocando in casa, abbia rappresentato anche quest’anno lo zoccolo duro delle presenze, sia come espositori che come visitatori, l’aria che si è respirata tra gli spazi espostivi è stata sempre più internazionale. In tale contesto l’Italia ha giocato un ruolo importante, anche se non rappresentata uniformemente, ma comunque concentrata in due “blocchi” principali di aziende espositrici collocati al padiglione 3, con le collettive legate all’ICE e al padiglione 8 con quella CSO Italy e le proprie aziende associate, oltre ad altri gruppi nazionali che hanno esposto in maniera autonoma.

Non è passata inosservata nemmeno la presenza di ieri del ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida, che si è fermato a lungo con gli operatori italiani, ascoltando con attenzione le richieste (e le preoccupazioni) degli imprenditori. “Io vengo nelle fiere per sentire qual è il clima – ha detto ieri il ministro Lollobrigida al Corriere Ortofrutticolo – cosa hanno registrato gli imprenditori, e avere consigli da poter mettere in pratica”.

I commenti degli operatori e il confronto con Fruit Logistica
Entrando nello specifico dei commenti, le imprese confermano le ottime impressioni sulla kermesse madrilena espresse negli anni passati, rafforzando una considerazone generale emersa negli ultimi tempi: Fruit Attraction si sta imponendo come fiera di riferimento per il settore. Un sentiment generale che suona come un campanello d’allarme per Fruit Logistica, con la quale il paragone è inevitabile. La kermesse berlinese, tra l’altro deve vedersela, per quanto riguarda le presenze italiane, anche con Marca a Bologna, che anno dopo anno sta attirando sempre più buyer italiani.
Tornando a Fruit Attraction, alcuni gruppi hanno deciso di puntare in maniera più decisa sull’evento fieristico spagnolo rispetto a quello nella capitale tedesca. Battaglio, per esempio, quest’anno ha inaugurato a Madrid la sua presenza con lo stand (in precedenza la kermesse era presidiata solo come visitatore), rinunciando ad esporre a Berlino (leggi news).
Cosa che ha fatto pure Spreafico. “Fruit Attraction si conferma molto interessante”, esordisce Stefano Aiello, direttore marketing dell’impresa lombarda. “Oltre all’ottima affluenza, il riscontro dei nostri partner e dei vari operatori delle filiera è molto positivo”.
Per Hannes Tauber, responsabile marketing del consorzio Vog, “la fiera continua a crescere, anche nel proprio respiro internazionale. L’organizzazione è eccellente. Tantissimi visitatori professionisti hanno affollato gli stand: ora sarà necessario trovare il giusto equilibrio tra la grande affluenza e il tempo a disposizione per incontrare le persone. Ma le opportunità per incontrare clienti storici e conoscerne di nuovi sono davvero elevate. Una fiera promossa a pieni voti”.

Pietro Mauro, direttore di Fruitimprese, conferma i buoni riscontri ottenuti dai sondaggi con le aziende che hanno aderito alla collettiva ICE: “Le imprese sono soddisfatte per aver organizzato appuntamenti di qualità e concreti”. Qualcuno ha fatto notare come l’afflusso di visitatori al padiglione 3 sia stato meno ampio e costante rispetto ad altri, forse perché con stand meno scenografici e accattivanti. “Tuttavia – osserva Mauro – i giudizi sono positivi, perché, come detto, gli incontri sono stati operativi”. Tradotto: meno apparenza ma tanta sostanza.

Anche il mondo delle tecnologie conferma un ottimo giudizio. “Abbiamo ottenuto riscontri molto positivi. Le presenze internazionali sono in aumento”, afferma Daniele Severi, direttore divisione tecnologie di Sorma Iberica, del gruppo Sorma Group. “Per il mondo dei macchinari è uno degli eventi principali, se non il più importante, per numeri (con espositori e visitatori in costante crescita) e visibilità”. Per quanto riguarda le date della fiera, seppur in molti le trovino ideali per programmare importanti campagne produttive, altri suggeriscono una leggera anticipazione. “Qualcuno ragionava sul fatto che in questi giorni cade la festa nazionale spagnola, il 12 ottobre”, osserva Severi. “Forse in futuro si potrebbe pensare di anticiparla di una o due settimane”.
Fabio Brentegani di B&B Frutta conferma le ottime impressioni dei colleghi: “Le presenze internazionali sono sempre più nutrite e di qualità. Abbiamo incontrato operatori provenienti da ogni parte del mondo, Sud America in primis, ma non solo. Anche la GDO italiana è presente in massa. È indubbio che Madrid sta progressivamente rubando la scena a Berlino. Per esempio noi qui in Spagna siamo presenti pressoché con tutto lo staff commerciale, mentre nella rassegna tedesca siamo in due o tre persone”.
Anche Marco Eleuteri, amministratore dell’Op Armonia di Battipaglia (Salerno), conferma le generali positive sensazioni riguardo alla manifestazione iberica. Tuttavia precisa come “l’attrattività maggiore rimane per le imprese spagnole, che sono la maggior parte. Qui per l’Italia è un po come giocare in trasferta, nel territorio di un storico e agguerrito competitor. Berlino è un terreno più neutro per tutti e che non va comunque abbandonato. Ma è indubbio che Madrid continua a crescere, offrendo buone se non ottime opportunità commerciali”.
Emanuele Zanini